BIG FISH
di Tim Burton
Con:
Ewan McGregor, Albert Finney, Jessica Lange

di Loris SERAFINO


La malattia terminale dell'anziano Edward Bloom richiama dalla Francia il figlio William con cui non parla ormai da alcuni anni in seguito ad una accesa lite. William rimprovera al padre di aver sempre nascosto se stesso dietro una cortina fumogena costituita dalle invenzioni fantastiche con cui usava colorare le vicende avventurose della sua giovinezza, popolata, a suo dire, di giganti, streghe e luoghi straordinari. Edward però non demorde e insiste nel voler raccontare un'ultima volta al figlio la sua versione dei fatti. Inizia così, scandita dalla voce off, il viaggio fiabesco del giovane Ed, a cui il piccolo paese dell'Alabama in cui era nato stava decisamente troppo stretto. Dopo lo scriteriato PLANET OF APES, il redivivo Burton attinge dal romanzo omonimo di Daniel Wallace per dare vita ad un funambolico elogio della fantasia, vista non come facile via di fuga dalla realtà nuda e cruda ma esperienza esistenziale che può renderla più vera e vivibile. In fondo vale per ciascuno di noi, tutti a nostro modo schizofrenici divisi tra la concretezza del reale e l'universo immaginifico fatto di ricordi, aspettative, sogni e illusioni che permeano la nostra interiorità; a ben vedere è l'inestricabile mix di queste due dimensioni a caratterizzare l'esistenza e anche questo film dalle mille invenzioni e sorprese. Certo, strappare la commozione con un malato morente può essere una soluzione fin troppo facile ma questo è il Burton che ci piace vedere, l'ultimo vero cantastorie di Hollywood, uno che crede ancora nelle favole e nella forza di una creatività libera da vincoli. Come il pesce protagonista del titolo che diventa sempre più grande quando fugge dalla costrizione della piccola vasca e si getta nel mare.

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Voto: 30/30

21.04.2004

 


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