da 63ma mostra del cinema di venezia

BELLA SEMPRE

di Oliver Stone
Con Bulle Ogier, Michel Piccoli

di Paolo FAZZINI

 

Sono passati 39 anni da quando la borghese Severine, protagonista di Bella di giorno di Luis Bunuel, si concedeva nelle case di piacere parigine, sublimando l’amore per il marito nel piacere masochistico di tradirlo con sconosciuti. Il suo mentore Husson, unico detentore del suo segreto, la incontra casualmente a un concerto. E la invita a cena.
Probabilmente il colpo di coda del film consiste, giustamente, nel finale, atteso, tradito. Dopo la memorabile, lunga, sequenza della cena dei “chiarimenti”, dei sommovimenti di agitati animi a cui prestano voce silenzi e rumori d’ambiente, si attende il finale, probabilmente l’unico, vero tocco bunueliano: quando la conversazione è in procinto di decollare De Oliveira conclude bruscamente, lasciando che il mistero resti tale. Titoli di coda.
Anche palesemente omaggiando un illustre collega, De Oliveira resta fedele allo stile unico, riconoscibile e irripetibile del proprio cinema, confezionando una pellicola nostalgica, partecipe, ironica. è tipicamente del regista portoghese il bloccare i protagonisti in sospensioni temporali dilatando gli istanti all’infinito: come durante il concerto iniziale di musica classica, o i dialoghi tra il barista e Husson, che finiscono per risultare tappe provvisorie prima che il gesto diventi dominante. Un altro tentativo, quindi, da parte del regista, di rincorrere e cristallizzare il tempo. Ma a tutto questo De Oliveira ci aveva abituati già da moltissimi film, per cui sovviene l’interrogativo se tale omaggio fosse necessario. Probabilmente è necessario per l’autore, ma forse non per lo spettatore che, sì, si diverte, ma nulla più. Di fronte, poi, all’inserimento di alcuni elementi buñueliani (come il gallo e la scatola dal misterioso ronzìo) ci si chiede anche se De Oliveira abbia un po’ calcato la mano nel disegnare la sua ironia, mettendo in atto il suo ennesimo, evidente, sberleffo. Per quanto BELLA SEMPRE risulti godibile, ciò che probabilmente manca alla pellicola è proprio quella spinta di necessità a guardare un film nato dalla volontà di rendere tributo al maestro spagnolo. Divertimento personale, forse, da parte di De Oliveira il quale, dall’alto dei suoi novantotto anni, può permettersi questa e altre detours cinefile, consapevole di non creare capolavori come quelli passati, ma di riuscire comunque a dilettare per poco più di un’ora (anche la durata della pellicola è azzeccata) gli spettatori.
 

Voto: 25/30

09:10:2006

 

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BELLE TOUJOURS

Portogallo 2006, durata 68'

Regia: Manoel de Oliveira
Data uscita in Italia: 08 settembre 2006
Genere: drammatico