bella addormentata

di Marco Bellocchio
con Toni Servillo, Maya Sansa

e con Isabelle Huppert, Gian Marco Tognazzi

Chiara Tognoli

 

25/30

 

Quattro storie sul tema dell’eutanasia si alternano sullo sfondo degli ultimi sei giorni di vita di Eluana Englaro nel febbraio del 2009.
Il filo principale è la vicenda di Uliano, senatore che deve votare la legge che Berlusconi in fretta e furia cercò di far passare proprio per la situazione generata dal caso Englaro. La sua coscienza lotta contro il volere del partito e contro le convinzioni della figlia, attivista del movimento per la vita.
In bilico tra la vita e la morte anche le altre tre storie, una grande attrice ha sospeso la propria esistenza insieme a quella della figlia in stato vegetativo, Roberto fa da “guardiano” al fratello con problemi di instabilità mentale ed entrambi lottano per il diritto all’eutanasia, infine un medico assiste una tossicodipendente per evitare che la faccia finita.
Il merito del film si trova indubbiamente nella riflessione politica ed in particolare nella ricostruzione dei drammatici giorni in cui l’Italia si trovò spaccata sul tema della morte assistita, un’Italia coraggiosa da un lato, un’Italia terrorizzata dall’altro, di fronte alla dignitosa determinazione di Beppino Englaro di portare a termine la volontà della figlia. Interessante il punto di vista di Marco Bellocchio sulla classe politica italiana, intorpidita nel buio delle sale consiliari e nei fumi della sauna parlamentare, potente scena della rilassatezza del pensiero politico: “Non c’è nel film il pregiudizio, il partito preso, certo non è un film imparziale, in arte credo l’imparzialità non esista, ma è sincero e per nulla ideologico. Ho le mie idee, ma il film non ne è il manifesto. Di questo sono convinto, aperto alla discussione (mi auguro che si discuta) e fiducioso in un pubblico non indifferente”. La conferma della potenza del tema trattato è arrivata con il lungo applauso alla proiezione al Festival di Venezia, più che per il valore artistico del film, proprio per l’importanza e per il coraggio di affrontare tematiche che in Italia sono talmente scomode da risultare censurabili.
Il film si regge sulla storia del senatore e della figlia che va in pellegrinaggio davanti all’ospedale dove è ricoverata Eluana e dove in quei giorni si radunarono opposti pensieri. Gli altri personaggi, dal medico all’attrice, risultano invece deboli, la regia spinge su una simbologia pesante di stampo pirandelliano (basti pensare ai nomi di alcuni personaggi, Rossa, Pallido, Beffardi) che non aiuta a dare spessore alle loro vicende.
Si esce dalla sala frastornati soprattutto dal rivedere immagini di telegiornali che la nostra coscienza ha velocemente rimosso, parole fuori luogo, parole grevi, svilenti, di politici che affondano il coltello della volgarità in un tema tanto, troppo intimo.

 

10:09:2012

prima pubblicazione festival di venezia  2012

bella addormentata

Italia 2012, 115'

DUI: 06/09/2012

Drammatico