
Il Bebop è un’astronave che sembra reggersi con la sola forza di volontà del
suo equipaggio, tre cacciatori di taglie molto diversi tra loro: Spike
Spiegel disincantato e nichilista, Jet Black il più anziano del gruppo ex
poliziotto di forte spirito pragmatico e infine Faye Valentine praticamente
la versione al femminile di Spike se non fosse per la sua patologica
impazienza e per la passione smodata per le scommesse. A completare questo
eterogeneo gruppo Ed, una stranissima e flessibilissima ragazzina hacker, ed
il cane Ein che a volte sembra essere quello che ha le intuizioni più
geniali fra tutti. La vicenda prende le mosse da quello che sembrava essere
un lavoro di routine per il navigato equipaggio di bounty killer, ma che li
porterà in un gioco più grande di loro tra virus mortali creati
artificialmente, cospirazioni governative e uno strano ed inquietante
terrorista che vuole sfruttare l’occasione dei festeggiamenti di Halloween
per portare a compimento un vero e proprio olocausto.
Nato da una bellissima serie animata ideata da Shinichirô Watanabe, mandata in onda anche da noi qualche tempo fa su MTV, ritroviamo appunto
in questo lungometraggio d’animazione le bellissime atmosfere di
Cowboy
Bebop (la vicenda si colloca tra il 22esimo ed il 23esimo episodio); non si
deve comunque preoccupare chi avesse perso gli episodi televisivi, perché
questa pellicola, pur presentando gli stessi personaggi e riferimenti della
serie, rimane comunque godibilissima e di sicuro interesse. Stupefacente la
bellissima animazione tradizionale curata dagli studi della Sunrise, non
dimenticando il fatto che questo film è stato prodotto nel 2001 e nel paese
del Sol Levante per quanto riguarda il campo dell’animazione sono davvero
tanti; molto ben caratterizzati i personaggi, sia quelli già conosciuti
nella serie regolare che i nuovi, il meglio del lavoro degli animatori si
rivela nei bellissimi primi piani e negli sfondi maniacalmente dettagliati.
La sceneggiatura è anch’essa molto curata e ci restituisce un mondo futuro
molto credibile, le atmosfere restituiscono un alone noir che striscia
continuo per tutto il corso della vicenda, non mancano alcuni siparietti
comici, ma è sicuramente il senso di fatalità che attraversa tutto il film
che rimane più impresso nello spettatore. Le scene d’azione sono
coreografate in maniera eccezionale, che rivela una scelta registica molto
intelligente e moderna e non possono sfuggire gli omaggi al action movie di
Hong Kong sia durante le sparatorie che in altre situazioni più vicine al
melodramma che sicuramente faranno la gioia dei cultori del cinema
cantonese. Da notare la scelta di ambientare l’intera vicenda in una futura
megalopoli costruita sul suolo di Marte, che racchiude in se elementi
architettonici e gli stili delle più famose città terrestri, dalla Torre
Eiffel alle Twins Tower fino al suk arabo ed una baia che ricorda tanto
quella di Hong Kong; il tutto a sottolineare con questo patchwork urbano la
dimensione noir della pellicola e per mostrare gli effetti di una
globalizzazione a livello interplanetario. Non va dimenticato inoltre il
genio musicale di Yoko Kanno, fine compositore che spazia dal jazz al blues
all’elettronica minimale; un vero marchio di fabbrica del mondo di
Cowboy
Bebop. Nota positiva per il doppiaggio italiano veramente ben eseguito nella
scelta delle voci e nell’adattamento, sembra che questa volta non si sia
sottovalutato un film d’animazione e per di più proveniente dall’estremo
oriente (vedi il trattamento riservato a
Shaolin Soccer).
Nel complesso una pellicola godibilissima anche per chi è a digiuno di film
d’animazione nipponici e che spingerà chi avrà la voglia, e la fortuna, di
vederla a recuperare la serie televisiva, che giova dirlo rimane superiore
al lungometraggio.
Link:
http://www.columbiatristar.it/
Voto:27/30
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