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Pochi secondi dopo il progressivo sfumare delle
luci in sala e, come in ogni fantastica avventura che si rispetti, si apre
il variopinto album di ricordi del clan Zissou. Pagina dopo pagina, il
regista Wes Anderson (I TENENBAUM) sembra sedere accanto a noi come un padre
di famiglia, o un anziano capostipite, per animare con il suo racconto ogni
singola fotografia incontrata nel lento sfogliare. E così prende vita la
strana storia di Steve Zissou, un esploratore marino dall’animo insondabile
e dalla scorza dura, reso cinico e apparentemente aspro dalla vita negli
oceani. Tutto ciò va a cozzare con la sua buffa fisicità, avvolta in una
tutina azzurra personalizzata dal marchio di famiglia e sovrastata da un
cappellino di lana rossa dai lapalissiani echi “cousteauiani”. Così ci si
ritrova davanti a un personaggio (interpretato dallo straordinario Bill
Murray) che sa essere tanto romantico e sarcastico quanto inizialmente
difficile da comprendere, ma dal quale ci si allontanerà con una dolce vena
di tristezza nel finale, sotto le note di una “Queen Bitch” scritta da David
Bowie e interpretata con la semplicità che solo un brasiliano come Pelé dos
Santos (Seu Jorge) sa trasmettere. Così prendono forma e colore tutti i
componenti del team Zissou: dall’altezzosa e schietta Eleonor (Angelica
Houston) all’irascibile e ingenuo Klaus (Willem Dafoe); dal giovane e
ambizioso Ned Plimpton (Owen Wilson), spuntato fuori dal nulla dichiarandosi
figlio di Steve, all’istrionico operatore video Bobby Ogata (Niels Koizumi),
la cui smaccata somiglianza con Bin Laden porta per un attimo a pensare che
il diabolico talebano l’abbia fatta in barba - mi perdonerete il gioco di
parole – a CIA e servizi segreti internazionali, riciclandosi sapientemente
all’interno dello show-business hoolywoodiano. Da segnalare anche il perenne
accigliato Jeff Goldblum, nel ruolo del viscido e aristocratico Alistair
Hennessey, rivale sul lavoro e in amore del buon vecchio Steve. E Cate
Blanchett, giovane reporter in dolce attesa incaricata di seguire il “caso
Zissou”. Voto: 28/30 07:09:2004 |
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