
Chi avrebbe mai creduto che Atlantide, la mitica città sommersa,
esistesse veramente?! Molti studiosi e filosofi, da Platone e Bacone,
nella storia si sono chiesti quanto di vero avesse quella leggenda, ma
nessuno mai aveva raccontato tanto dettagliatamente l'antica civiltà
evoluta. Nessuno mai aveva mescolato tradizione epica, immaginazione e
tecniche di animazione cinematografica modernissime, quanto la Disney
abbia potuto fare confezionando il dono natalizio per grandi e piccini
nelle feste 2001/2002!
Un capolavoro d'animazione per raccontare una leggenda, antica nove mila
anni, attraverso un bizzarro protagonista, Milo Thatch, cartografo e linguista,
con il sogno di portare a compimento l'opera iniziata da suo nonno: scoprire
la città perduta di Atlantide!
Grazie al ritrovamento del "Diario del Pastore", un libro sulla
storia della Città sommersa ereditato dal nonno, Milo viene improvvisamente
catapultato nell'impresa sognata, con un immenso sommergibile ed un equipaggio
di duecento marinai a disposizione. Direzione: Islanda.
Quello che affronta l'esploratore e la sua ciurma, è un viaggio
lungo e difficile, insidioso e pieno di ostacoli: animali marini giganti,
insenature, grotte, creature misteriose…; che richiederà al gruppo
di avventurieri la perdita di mezzi e persone, ma che delineerà
i tratti e i profili umani dei personaggi! La conclusione di questo inizia
con l'incontro del candido Milo con alcuni membri della popolazione atlantidese,
che lo condurranno alla mitica città di Atlantide. È l'incontro
fra civiltà e mondo selvaggio: un topos frequente per i classici
disneyani, da TARZAN a POCAHONTAS, da LA SIRENETTA a IL RE LEONE. Ad uscirne
vincitore è, ovviamente, l'autenticità della natura e dei
veri sentimenti. Ed ancora una volta ne sono protagonisti un civile sensibile
e una selvaggia romantica, un curioso esploratore e un'umile principessa.
Molti altri sono i temi che la Disney annualmente propone nelle varie
versioni, rintracciabili anche in ATLANTIS. Fra questi, il fatto che almeno
uno dei protagonisti abbia perso una persona cara: a Milo sono morti i
genitori da piccolo e la Principessa atlantidese ha perso la mamma nell'inondazione.
Secondariamente l'importanza del rispetto per le altre culture, per le
loro tradizioni e, più in generale, per la dignità umana!
C'è però da dire che questa volta la Disney ha scelto di
non commuovere troppo: pur non mancando la storia d'amore fra i due protagonisti,
fino alla fine essa rimane timidamente celata da una sferrata denuncia
contro la società materialista dell'ultimo secolo, contro l'avidità
e l'opportunismo dei suoi uomini.
Mescolando fantascienza, con scontri tipo GUERRE STELLARI, ed avventura,
in stile INDIANA JONES, mai come questa volta un cartoon disneyano contrasta
con tanta forza un'interpretazione darwiniana dei conflitti sociali ed
umani. La felicità è nella lotta per i propri ideali, nel
rifiuto di appartenere ad un teatrino che non ha coscienza, …nel vivere
in un mondo che "si alimenta delle emozioni collettive degli antenati"!
Ed ecco che vissero tutti felici e contenti, come da copione!
Unico vero difetto del lungometraggio: aver usato la leggenda di Atlantide
per costruire una storia di fantasia!!!!
Grande pregio del lungometraggio: aver saputo usare la leggenda di Atlantide
per costruire una storia di fantasia!!!!
"Jak"! ("Ciao", in Atlantidese!?)
Voto: 29/30
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