an education

di Lone Scherfig

con Peter Sarsgaard, Carey Mullingan
Altri interpreti: Emma Thompson, Alfred Molina

di Matilde CASTAGNA

 

27/30

 

Sembra incredibile ricordarsene, ma agli inizi degli anni '60 per un breve periodo è esistita un'Inghilterra che guardava alla Francia e sognava sotto i cieli di Parigi, in Saint Germain de Prés, sulle note di un vecchio vinile dalla voce sensuale di Juliette Gréco. Ce ne saremmo dimenticati presto nel passaggio dal dopoguerra all'esplosione della rutilante Swinging London dei Beatles.
Siamo in atmosfera rigorosamente vintage con le sciarpe a strisce e le divise scolastiche di una nota réclame per la Golia (quella in cui i ragazzi soffiando da sotto un tombino alzano le gonne alle studentesse di passaggio per capirci / regia di un team nordico gli ACNE - sarà un caso?), la differenza sta nella mano dietro la macchina da presa (è una donna, e si capisce, comparate anche solo la fotografia). Lone Scherfig (quella stessa regista danese di Italiano per principianti) ha il pregio di restituirci con lodevole dovizia di particolari uno spaccato culturale della periferia inglese poco prima della rivoluzione.
Brillante icona delle inquietudini di un'epoca (ma anche interprete di una ricerca di senso universale), Jenny ricalca una storia vera, quella della giornalista Lynn Barber. Nick Hornby, al suo esordio in sceneggiatura, ne riprende il memoriale e si candida per l'Oscar (migliore sceneggiatura non originale). Nel sobborgo di Twickenham, Londra, dove Jenny è nata, il futuro di una ragazza di umili origini soffre ancora della programmazione razionata che relega una buona istruzione non tanto al piacere della conoscenza in sé, quanto alla sicurezza economica di un buon partito. Quasi 17enne, bella, brillantezza e intelligenza che puntano ad Oxford, ma sensibile al fascino di un ricco trentenne da cui il suo violoncello ha accettato un passaggio in un giorno di pioggia sulla via del ritorno da scuola. è David lo sconosciuto a cui si aprono (tutte) le porte, e che a sua volta le spalanca il mondo che fino ad allora Jenny aveva sempre sognato: l'opera, il jazz, le aste d'arte, ed infine, Parigi. Jenny scivola poco a poco lungo il suo quadrato greimassiano - adattato all'epoca (ma forse vale ancora) - pone l'istruzione in antitesi alla vita, ma proprio perché è intelligente finisce per ripercorrerlo in più direzioni, ribaltandone in una sequenza di piani più complessi le costruzioni di senso e così evitando l'effetto/difetto manicheo.
Strepitosa l'interpretazione di Carey Mulligan (22 anni nel ruolo di Jenny - 17), che si candida all'Oscar; a pennello l'imperfezione di un imbolsito Peter Sarsgaard (nei panni di David); a rischio, ma con buona tenuta, l'ammiccamento esplicito al cliché hepburniano in tubino e paillettes: sarà per questo che ci si alza dalla poltrona con una piacevole sensazione di leggerezza, come dopo un romanzo di formazione che non ha avuto la pretesa di insegnare la vita a nessuno, ma di ricordarla. Quindi si esce dalla sala rimuginando su una battuta che l'amico del cuore di David si è permesso di sussurrare all'orecchio di Jenny: "Tu hai il dono di vederla, la bellezza". Il che significa, a ben vedere, che la bellezza salverà il mondo, come scriveva il buon vecchio Dostojevski, se la bellezza è conoscenza.

Da segna(la)re.
 

21:02:2010

an education

Regia Lone Scherfig

Gran Bretagna 2009, 95'

DUI: 05 febbraio 2010
Sony Pictures
Drammatico