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vogliamo anche le rose di Alina Marazzi Documentario |
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Un’altra indagine nel mondo femminile da parte della giovane regista Marazzi che dopo Per sempre e Un’ora sola ti vorrei, con Vogliamo anche le rose tenta di entrare in profondità nei cambiamenti avvenuti nella stagione innovativa delle donne a cavallo tra gli anni sessanta e settanta in Italia. Il documentario è essenzialmente realizzato intorno a tre diari, quelli di Anita, Valentina e Teresa, tre giovani donne completamente immerse nella rivoluzione femminile del tempo e che vivono in maniera differente il cambiamento che la società italiana sta vivendo. I nomi sono quelli delle tre attrici (Anita Caprioli, Teresa Saponangelo e Valentina Carnelutti) che leggono i diversi diari che, invece, sono testi autentici che provengono dall’Archivio nazionale dei diari di Pieve Santo Stefano, depositati lì dalle rispettive autrici. Il diario di Anita è il tipico diario di una ragazza che passa dall’adolescenza all’età adulta e racconta appunto, tutti i passaggi di vita e di crescita tipici di questa età. Il diario di Teresa ha come tema centrale la terribile esperienza, clandestina per giunta, dell’aborto che la giovane ragazza ha dovuto affrontare in un’estate di metà anni ’70. Il terzo e ultimo diario, quello di Valentina, è un racconto di pensieri e riflessioni della giovane sugli uomini, sul sesso e sul rapporto con le compagne. Sul filo dei tre diari scorrono le immagini di un ventennio ancora forse troppo sconosciuto a chi è venuto dopo. Molte sono le immagini di indagini giornalistiche che le nascenti riviste femminili realizzavano per “urlare” il cambiamento che stava avvenendo. Ci sono anche numerose immagini amatoriali delle varie manifestazioni del movimento di liberazione delle donne, ad esempio come quella organizzata per concedere il libero aborto. Il tutto intervallato da un buon lavoro di animazione fatto di materiale d’epoca dall’effetto finemente sarcastico. Il documentario nel complesso è interessante e realizzato in modo efficace, però forse è maggiormente comprensibile a un pubblico che in quegli anni c’era, o in prima fila o ancora ragazzino, ma comunque che può, attraverso i propri ricordi, sistemare i vari tasselli del periodo e darne un significato più profondo. Un po’ più faticoso risulta per chi in quel periodo non c’era proprio, poiché un semplice elenco di conquiste non basta a spiegare e a comprendere la situazione sociale contemporanea. In ogni caso solo complimenti possono giungere a questo documentario: è l’inizio di una retrospettiva su un ventennio ancora buio e poco chiaro, del quale conosciamo i risultai ma non siamo assolutamente a conoscenza delle dinamiche che hanno portato a tali conquiste.
25:03:2008 |
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vogliamo anche
le rose |
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