VENEZIA.66

 

Adrift

di Bui Thac Chuyen

Vietnam 2009, 110'

 

Orizzonti

 

26/30

Una caotica e colorata Hanoi a fare da sfondo ai primi giorni insieme dei giovanissimi neosposi Duyen e Hai. Un matrimonio d’amore, per niente forzato da costrizioni sociali e culturali, ma intrappolato nei meccanismi di un affetto molto forte, che non basta a portare i due ad adempiere agli “obblighi” matrimoniali. Questa tacita e consensuale rassegnazione ad un rapporto platonico, sembra non turbare nessuno dei due, mentre al contrario è Cam, amica scrittrice di Duyen, a sentirsi maggiormente minacciata da questo matrimonio: Cam, pur intuendo la mancanza di fisicità tra i due, è afflitta dal fatto di averla in parte persa, sempre indaffarata com’è nel suo ruolo di neo-moglie devota. Quello che più la fa soffrire, tuttavia, pare essere l’invidia per l’ufficialità del loro rapporto, laddove invece lei è costretta a tenere per sè i sentimenti per la bella Duyen.
Hanoi, che con la sua vitalità e frenesia pretende di essere una capitale moderna, non è però culturalmente e tradizionalmente pronta ad accogliere l’amore saffico della irrequieta scrittrice. Così, per dissimulare l’innamoramento verso l’amica, Cam finge di essere sentimentalmente coinvolta col passionale Tho e, addirittura, spinge la stessa Duyen ad una relazione con l’uomo, il quale la introdurrà al mondo della sensualità, fino a quel momento a lei sconosciuto. Il salto da moglie affezionata a fedifraga, si tiene comunque su toni delicati, ovattato dalla pacatezza della sequenza delle scene e delle personalità stesse dei personaggi, togliendo così ogni possibile accusa di immoralità all’accaduto. La graduale introspezione delle figure di Duyen e Hai, ci portano a considerare gli avvenimenti come pure e naturali conseguenze delle loro esistenze. Non c’è nulla da rimproverare ad Hai per essere un marito per niente passionale e poco attento, anzi fa scaturire una certa tenerezza vederlo così ligio nella sua attività di tassista nel traffico caotico della città e invece totalmente apatico nella vita privata: trova un valido alter ego solo in Mien, la ragazzina loro vicina di casa, con la quale può liberare la totale innocenza insita in lui ed ammettere che “non vuole dormire da solo” (quasi a evocare un Tsai Ming Liang di qualche anno fa). Liberi dai consueti pantani mentali degli adulti, volano al di sopra del malessere di Cam, del tradimento di Duyen, dei vizi del padre di Mien e al caos dell’intera Hanoi. è attraverso questi processi di conoscenza interiore, che Hai e Duyen iniziano a conoscere meglio anche il proprio rapporto e ricominciare, carichi di nuove consapevolezze, bloccati nello stesso traffico in cui li avevamo visti iniziare la loro vita matrimoniale.
 

12:09:2009

SITO UFFICIALE

 

66.ma mostra
le recensioni

Venezia, 02/12 settembre 2009