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Seppur insolita, la sceneggiatura di George Wing non porta certo una ventata di originalità nella commedia rosa firmata Peter Segal; ricalca bensì un’idea di Danny Rubin datata 1992. Una volta compresa la logica meccanicistica della trama è impossibile non tornare con la memoria a “Ricomincio da capo”, pellicola di Harold Ramis che fu trampolino di lancio per Bill Murray, nella quale il ruvido Phil Connors rimaneva bloccato a Punxsutawney durante il giorno della marmotta. Nonostante ciò il film si rivela piuttosto frizzante e piacevole, salvo alcune battute forse un po’ troppo demenziali (per non dire “da osteria”), e privo di tempi morti. Dopo Big Daddy e Mr Deeds, Adam Sandler (gemello “separato alla nascita” di Jason Biggs) si riconferma particolarmente portato per la commedia leggera, pur reggendo anche toni decisamente più sobri. Divertente la scelta dei personaggi spalla che gravitano attorno alla coppia Barrymore-Sandler, già collaudata in The Wedding Singer (1998), aggiungendo colore ai dialoghi comici con caratteristiche in puro stile fratelli Farrelly. Su tutti spiccano lo stravagante collega portoricano di Henry e il bizzarro giapponese dell’Hukilau Café. Buona anche la colonna sonora non originale, che vede fra gli artisti: Bob Marley, Beach Boys, Paul McCartney, Sting e Cure (quest’ultimi riproposti in chiave esotica). Una commedia romantica cucita su misura addosso a Sandler, un prodotto senza grosse pretese o illuminanti qualità artistiche, ma che può essere considerato in tutta tranquillità un “pop-corn movie” in piena regola.
Voto: 24/30 13.06.2004
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