
Un misterioso individuo, servendosi di una
sfera dai magici poteri, ipnotizza tre passeggeri di un treno per far vivere
loro altrettante storie da incubo. In
L’anello della luna
due profanatori di tombe violano un sepolcro etrusco in cerca di fortuna, ma
uno di loro, dopo avere trafugato un monile, rimane vittima di una
maledizione ad esso legata che lo costringerà a tramutarsi in un lupo
mannaro; in Un volto perfetto
(aka Dr. Lifting)
si assiste ad interventi di chirurgia estetica spinti fino alle estreme
conseguenze; Il guardiano del lago
vede tre giovani, in gita presso una località lacustre soltanto in apparenza
tranquilla, alle prese con una sorta di feroce clone del mostro di Loch Ness.
Alla seconda prova come regista dopo l’esordio nel 1997 con la
produzione di Dario Argento M.D.C. - MASCHERA DI CERA, Sergio Stivaletti rispolvera una struttura narrativa già
sperimentata da Larry Cohen e Jay Schlossberg in NIGHT TRAIN
TO TERROR (1985), dedicando al proprio nuovo progetto un entusiasmo
testimoniato, oltre che dal fatto di averlo autoprodotto con l’aiuto del
patron della Pulp Video Lorenzo Von Lorch, dalla buona direzione degli
attori e dal profluvio di citazioni, preannunciate da un titolo evocativo,
che lasciano trasparire strada facendo un amore quasi infantile ma al tempo
stesso assai genuino per il genere fantastico: la figura che funge da
collante tra i vari episodi è interpretata da John Phillip Law, che fu
Diabolik nella trasposizione cinematografica di Mario Bava - e lo stesso
titolo è appunto un omaggio-citazione de I TRE VOLTI DELLA PAURA, di quest'ultimo: i personaggi che
rispondono ai nomi di Price e Fisher rimandano direttamente all’horror
britannico degli anni Sessanta, mentre nostalgici autoriferimenti sono gli
effetti speciali modellati su quelli di DEMONI 1 & 2, utilizzati nella scena
dell’uccisione della guest star Claudio Simonetti e nella sequenza
in cui lo stesso Stivaletti compare al fianco di Lamberto Bava - sul set di un
fantomatico “Dèmoni 7”.
Scandito dal ridondante commento musicale
elettronico di Maurizio Abeni, il film è però ahimè in parte penalizzato dal
basso costo, che in qualche modo forse va a limitare la stessa sceneggiatura.
Questa, scritta dal regista in collaborazione con Antonio Tentori
(noto agli appassionati per avere contribuito al soggetto del trash movie
di Lucio Fulci UN GATTO NEL CERVELLO e soprattutto per avere pubblicato nei
primi anni Novanta, al pari di Loris Curci, di Massimo Lavagnini e dei
fratelli Castoldi, alcuni saggi dedicati al cinema horror), diventa così
quasi un mero pretesto per sciorinare un vasto assortimento di trucchi, che
in un mondo dominato dalla cg delle mega produzioni statunitensi,
possono far sorridere i più giovani - ma che sicuramente allieteranno i
cultori delle care vecchie maschere di lattice, dell'effetto speciale
meccanico, e della stop motion. La pessima distribuzione lo relegherà
al mercato home video.
Per nostalgici.
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Voto: 24/30
25.08.2004 |