Un notturno incidente in
auto, mortale, commesso da un politicante assonnato. Fa andare dentro il suo
autista in cambio di soldi (ci sono le elezioni, come si fa?), e va pure con
sua moglie, che perde la testa inspiegabilmente dietro questo uomo calvo,
goffo quasi ma potentissimo. Il figlio adolescente vede tutto e trama
confusamente nell’ombra.
A dispetto degli omicidi, dei quasi suicidi, dei personaggi dostoevskiani e
delle azioni nobili ma catastrofiche, in
THREE monkeys la tragedia è
sempre dietro l’angolo, ma una volta svoltato l’angolo la tragedia non c’è
più: al suo posto, la solita magnifica atmosfera sospesa di Ceylan, i suoi
cieli lividi e la sua immensa bravura figurativa. Senza esagerare con la
tavolozza e i cromatismi, Ceylan affina ulteriormente la sua sublime
maniera, si affida a silenzi, paesaggi, dilatazioni, primi piani che
arrivano all’improvviso, un montaggio che sfrutta rapacemente ogni minima
increspatura della tensione. Ricuce i devastati rapporti tra i personaggi
riducendo al minimo la psicologia ma sfruttando al massimo la carica
patetica dell’organizzazione spaziale dell’inquadratura, che da sola
(complice però il curatissimo e quasi lynchiano sound design) incorpora le
emozioni trattenute, le distanze apparentemente invalicabili, i traumi
rimossi.
Per quanto contemplativo e pacato sia l’andamento del film (la cui azione è
ridotta al minimo), c’è una tessitura ritmica molto forte, che centellina e
gradualizza sapientemente le apparizioni, gli spunti lirici, le accensioni.
è in questa partitura
emozionale che si spegne dolcemente qualunque velleità di tragedia – la
famiglia di cui assistiamo al disfacimento, in cui tutti soccombono al senso
di colpa e alle buone intenzioni con pessimi effetti, non viene schiacciata
dal dramma, ma trova la forza per guardarsi in faccia in una sommessa
epoché. La catarsi viene congelata in contemplazione, il melodramma è
rispedito al mittente e ridotto alle parole incongrue, tutta cuori in catene
e pene d’amore, di una canzoncina strappalacrime usata (dalla moglie) come
suoneria di un cellulare.
15:05:2008 |