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1408 di Mikael Hafstrom con John Cusack, Samuel L. Jackson |
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15/30
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Il titolo si legge quattordici-zero-otto, e sta ad indicare la stanza numero 14 al piano 8. Ricordatevelo Se andate negli Stati Uniti, così non domanderete mai il piano. Se vi danno la 1723 dovete salire al 23.mo piano e cercare la stanza 17, e se non siete superstiziosi passarci la notte, o le notti, meglio se in compagnia. Difficile sia la stanza 172 al terzo piano o la 1 al 723.mo. Ma non si sa mai. Di certo, non mettetevi invece a cercare il piano 13 perché negli albergHi e forse anche nei grattacieli non c'è, porta rogna. Quindi non mettetevi poi a discutere sul fatto che se da fuori contate i pIani, quello che sta sopra il 12.mo, e che loro chiamano 14.mo è in effetti il 13.mo piano. Primo non vi capirebbero - gli americani già hanno difficoltà ad individuare su una carta geografica il proprio paese, figuriamoci a contare - secondo Non ce li vedo a cambiare tutti i piani regolatori per non superare il 12.mo piano. Terzo potrebbero darvi del terrorista, e magari con la scusa che avete delle armi di distruzIone di massa in cantina (facciamo che tenete nascosti 500mila numeri 13 pronti ad essere aggiunti agli ascensori tra i pulsanti del 12.mo e del 14.mo) vi portano a Guantanamo che non è proprio quello che si dice un albergo di prima categoria. A quel punto, mentre prendete il sole all'ombra delle sbarre, se ritenete che questa receNsione non abbia per nulla parlato del film e vi viene ancora voGlia di vederlo, allora è giusto che ve ne stiate lì ancora per un po'. Se invece provate una strana voglia di andarvi a rivedere un altro film (questa volta un capolavoro di un grande regista) tratto da Stephen King (un romanzo, per la precisione, mentre questo 1408 è tratto da un racconto breve) allora le lettere fantasma piazzate qui e lì in mezzo alle frasi (e visibili solo selezionando tutto il testo) hanno lanciato il loro messaggio. Subliminale.
04:12:2007 |
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1408
Regia:
Mikael Hafstrom |
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