
La formula della storia ad incastri, fatta
di salti avanti e indietro nel tempo e caratterizzata dalla totale rottura
dell’unità narrativa tradizionale, rivisitata ormai innumerevoli volte da
PULP FICTION in avanti, continua a far registare nuove adesioni; questa
volta è un giovane esordiente, l’appena ventottenne Greg Marcks, ad
appropriarsene per donare quasi il piglio di un thriller ad una vicenda
dallo stile molto sui generis, in bilico tra noir e commedia nera. Un
cadavere scomodo, che molti tentano di fare sparire senza successo, diventa
il comune denominatore di una serie di disgrazie tragicomiche che
coinvolgono personaggi eterogenei, costretti ad incontrarsi spesso solamente
di sfuggita e senza quasi nemmeno rendersene conto. Situazioni grondanti
cattivo gusto (il pene reciso durante un incidente stradale, e poi
recuperato in maniera rocambolesca da alcuni amici della vittima,
l’accoppiamento su una tomba che si conclude accidentalmente con lo
sfondamento del cranio del partner occasionale di una squallida puttanella,
il personaggio della commessa semiritardata, il cadavere gettato dal ponte
che centra in pieno una vettura di passaggio, e così via) si susseguono a
ritmo incessante. Si ride non poco, e si rimane incollati allo schermo in
trepida attesa di vedere finalmente assemblati tutti i pezzi del puzzle.
Glorie di Hollywood vecchie (Barbara Hershey, il redivivo Patrick Swayze) e
nuove (Hilary Swank, Rachel Leigh Cook) compongono l’azzeccato cast; musiche
di Clint Mansell.
::: recensione
tratta dal 20AFF :::
Voto: 26/30
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