DIE ANOTHER DAY
di Lee Tamahori
con Pierce Brosnam, Halle Berry


C’è chi si diverte a sdoganare ora questo, ora quel genere, oppure attori o produzioni tra il sommerso e il trash.Al di là del “recupero” serio di cose e persone, non è male sottolineare, ogni tanto, le gradite mezzore di divertimento puro godute in stile mordi e fuggi, senza intenti critici seri [ ci mancherebbe altro, altrimenti veramente dovremmo scrivere pagine su Boldi, come qualcuno… ].Ecco tre mezzorette non male, in stile cocktail visivo policromo, tutto giocato sul contrasto tra fuoco e ghiaccio, in maniera non necessariamente banale.Bello, ad esempio, aver concentrato nei soli titoli di testa una iperbolica ellissi narrativa –14 mesi di torture del povero e un po’ bolso Brosnan, che non a caso darà di scherma in maglia della salute…- che da sola vale un plauso sentito [ che i titoli –testa o coda- stiano come i clip diventando arte a parte? ].Bond finalmente parte e sembra perdere la lotta col Male, ma ciò che ci viene comunicata, al di là dell’ intuizione dei coreani come nuova frontiera delle guerre fredde del mondo e al di là dei sempre più presenti duelli alla hong konghese [ che il Festival di Udine sia stato visto da famosi & insospettabili? Oppure il Who’s who, elenco dei personaggi che contano in un contesto artistico-produttivo, è diventato Woo’s who? ], è una correttissima e aggiornatissima versione del glorioso Women Liberation’s Front, con ben 2 ragazze in sostituzione del Bond incarcerato in Corea, in versione Hanks-su-di-un-isola e persino ritenuto un traditore.Donna di colore uguale Fuoco – la Berry – Donna bianca uguale Ghiaccio – la esordiente Pike, una discreta figliuola in stile Isabel Russinova [?!?]. Provate a immaginare chi vincerà tra gli elementi messi in campo…

Per la trama, si prega di andare su altri siti o giornali.

Sta di fatto che sin dall’inizio, tra colori dei costumi, contrapposizione di location prima caldo-esotiche poi polarmente agghiacciate, donne-fiamma e ragazze-goccia contrapposte nei succitati titoli di testa, notti d’amore molto hot e altre bianco-latte, aerei che dal Polo finiscono in una lingua di fuoco assassino, la rappresentazione esclusivamente visiva del duello cromatico avvince quanto basta, tra un caffè e una Sprite gelida, ehm…..Le sedie dei cinema sembrano sempre più comode, in questo caso, e la geografia cartacea o metallica di lattine e scartamenti di dolciumi va facendosi sempre più vasta attorno allo spettatore, che dilaga a sinistra e a destra del proprio posto, ma ogni tanto serve de-dardennarsi o de-kiarostamarsi, se ci passate il termine.

Anyway, meglio tutto questo rispetto a due ore di rincoglionimento televisivo di qualsivoglia natura.



Link: http://www.jamesbond.com


Voto: 25/30
 

Gabriele FRANCIONI
30 - 03 - 03


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