le giornate del cinema muto

31.ma edizione

 

6 / 13 ottobre 2012

 

recensioni

di Sarah GHERBITZ

> THE PATSY (1928) di King Vidor

> DIE FREUDLOSE GASSE (1925) di G.H. Pabst

 

THE PATSY
(King Vidor, US 1928)
partitura di Maud Nelissen

esegue FVG Mitteleuropa Orchestra

 

Eventi Speciali

30/30

Dai trucchi dell'illusionismo al fascino di Marion Davies, la 'silent star' protagonista dell'evento inaugurale delle Giornate 2012: THE PATSY (1928) di King Vidor, tratto dall’omonima pièce di Barry Connors. Conosciuta per l'impietoso ritratto in Citizen Kane, il film di Welles liberamente ispirato alla  figura del magnate W.R. Hearst di cui fu la compagna per oltre trent'anni,

Marion Davies è stata in realtà vamp di talento, bionda, bella ed espressiva, professionalmente versatile. Così anche in The Patsy, frizzante commedia che racconta di una ragazza sottovalutata dalla madre, che le preferisce la sorella, troverà invece nel padre un valido alleato per aiutarla a conquistare l'uomo di cui è innamorata. In questo ruolo di moderna Cenerentola, Marion è assoluta dominatrice della scena, tanto che, come scrisse Photoplay, “dopo due o tre rulli di pellicola il regista deve aver gettato via il copione – e forse anche il suo megafono – affidando il film a Marion Davies. La cosa giusta da fare, perché quando Marion scatena la sua clownerie il risultato è quel genere di commedia i cui meriti si traducono in sale stracolme.” Memorabile la sequenza in cui la 'monella' Pat-Marion imita le dive Pola Negri, Mae Murray e Lillian Gish, di cui riesce a catturare alla perfezione i manierismi. Marie Dressler, nei panni dell’autoritaria e terribile madre, si dimostra un’eccellente spalla comica, tanto che proprio con The Patsy la carriera della robusta attrice canadese conobbe, dopo anni di profonda crisi, un inaspettato rilancio che le spianerà la via verso una trionfale carriera nel cinema sonoro, ormai alle porte.

DIE FREUDLOSE GASSE
(G.W. Pabst, DE 1925)
 

Il Canone Rivisitato

30/Lode

Tra i restauri di quest'anno, DIE FREUDLOSE GASSE (1925) di G.H. Pabst, grandioso affresco della Vienna postbellica oppressa dalla crisi, ha offerto interessanti parallelismi con la situazione attuale. Pesantemente censurato all'epoca della sua prima distribuzione per l'esplicita sessualità, la violenza brutale e il suo incendiario finale, Die Freudlose Gasse rimane un film prezioso, soprattutto in un periodo di sconvolgimenti socio-economici come quello attuale. Ambientato nel 1921, il film rievoca il cruciale fermento degli anni del dopoguerra, quando gli austriaci dovettero affrontare la nuova realtà dopo la dissoluzione dell'Impero Austro-Ungarico e offre uno spaccato veritiero della società viennese altamente stratificata: l'ambiente della ricca borghesia da un lato, i quartieri operai dall'altro. I locali malfamati, i personaggi corrotti e le suggestive tecniche d'illuminazione del film prefigurano le caratteristiche dei film noir che saranno successivamente realizzati dai registi austriaci e tedeschi esiliati a Hollywood. Pabst si avvalse di un cast internazionale che comprendeva la star danese Asta Nielsen, l'attore teatrale e cinematografico tedesco Werner Kraus, la ballerina e artista di cabaret Valeska Gert e l'incantevole giovane attrice svedese Greta Garbo, che sarebbe partita per Hollywood nell'autunno dello stesso anno.
La retrospettiva dedicata a Charles Dickens con la più ampia rassegna di film muti tratti dalle sue opere ha portato alla ribalta gli adattamenti magistralmente diretti negli anni Venti dal regista danese A.W.Sandberg DAVID COPPERFIELD, GREAT EXPECTATIONS e LITTLE DORRIT: ideati di proposito per un pubblico internazionale, tutti e quattro furono ampiamente distribuiti in Inghilterra, negli Stati Uniti e in Europa ricevendo spesso recensioni entusiastiche.

SITO UFFICIALE

 

31.pordenone silent film festival

6 / 13 ottobre 2012