41 MOSTRA INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA

25:06/03:07:2005

PESARO

di Valentina DI MICHELE

omaggio alla kinotar oy

La società di produzione e distribuzione Kinotar Oy è un esempio unico nel panorama europeo. Nata nel 1994 per volontà del produttore Lasse Saarinen, in poco più di dieci anni la casa è riuscita a ritagliarsi un ruolo di primo piano nell’industria cinematografica finlandese, e successivamente scandinava, grazie ad una lavoro orientato alla realizzazione di documentari e film di finzione dall’alto profilo qualitativo.
Rispetto dell’autorialità e cinema come esperienza, umana e artistica, gli obiettivi principali della Kinotar, che ha raccolto i consensi del pubblico, diventando una delle realtà più vivaci del mercato locale con una produzione di circa 5-7 pellicole l’anno.

Incontriamo Lasse Saarinen al Festival del Nuovo Cinema di Pesaro, che dedica, quest’anno, un omaggio a Kinotar comprensivo di nove film ed una retrospettiva delle opere del suo maggiore regista, Mika Taanila.

kmx Quali sono le ragioni del successo di Kinotar?

Lasse Saarinen “Ho fondato la Kinotar nel 1994, anche se produco film dal 1985. Mi sono chiesto “come voglio impostare questa casa di produzione?”, e ho pensato che il mio scopo era quello di lavorare su documentari e film di fiction, utilizzando i migliori registi. Siamo stati fortunati, perché davvero abbiamo avuto ottimi registi, grazie ai quali oggi la Kinotar ha raggiunto la fama di una casa di produzione che realizza anche i film più difficili.
Questa è una delle ragioni per cui i professionisti finlandesi si fidano di noi”.

kmx Come riesce una casa così piccola a produrre un numero così alto di film?

ls “Riusciamo a produrre molti film l’anno, nonostante il mercato finlandese sia molto piccolo, grazie a numerose coproduzioni internazionali, soprattutto (ma non solo) scandinave. In particolare, lavoriamo spesso con Arté, ma anche con il Nordic Film Fund, e abbiamo sempre trovato disponibilità a collaborare da parte della televisione finlandese. Normalmente produciamo 4-5 documentari l’anno, 2-3 dei quali a capitale straniero, anche se non posso dire che per i lungometraggi la situazione sia così rosea. Coprodurre un film di fiction, per noi, è sempre difficile, la lingua finlandese, purtroppo, è un grosso ostacolo”.
 

Pesaro, 01/07/2005