omaggio alla kinotar oy
La società di produzione e distribuzione Kinotar Oy è un esempio unico nel
panorama europeo. Nata nel 1994 per volontà del produttore Lasse Saarinen,
in poco più di dieci anni la casa è riuscita a ritagliarsi un ruolo di primo
piano nell’industria cinematografica finlandese, e successivamente
scandinava, grazie ad una lavoro orientato alla realizzazione di documentari
e film di finzione dall’alto profilo qualitativo.
Rispetto dell’autorialità e cinema come esperienza, umana e artistica, gli
obiettivi principali della Kinotar, che ha raccolto i consensi del pubblico,
diventando una delle realtà più vivaci del mercato locale con una produzione
di circa 5-7 pellicole l’anno.
Incontriamo Lasse Saarinen al Festival del Nuovo Cinema di Pesaro, che
dedica, quest’anno, un omaggio a Kinotar comprensivo di nove film ed una
retrospettiva delle opere del suo maggiore regista, Mika Taanila.
kmx Quali sono le ragioni
del successo di Kinotar?
Lasse Saarinen “Ho fondato la Kinotar nel 1994, anche se produco film
dal 1985. Mi sono chiesto “come voglio impostare questa casa di
produzione?”, e ho pensato che il mio scopo era quello di lavorare su
documentari e film di fiction, utilizzando i migliori registi. Siamo stati
fortunati, perché davvero abbiamo avuto ottimi registi, grazie ai quali oggi
la Kinotar ha raggiunto la fama di una casa di produzione che realizza anche
i film più difficili.
Questa è una delle ragioni per cui i professionisti finlandesi si fidano di
noi”.
kmx Come riesce una casa
così piccola a produrre un numero così alto di film?
ls “Riusciamo a
produrre molti film l’anno, nonostante il mercato finlandese sia molto
piccolo, grazie a numerose coproduzioni internazionali, soprattutto (ma non
solo) scandinave. In particolare, lavoriamo spesso con Arté, ma anche con il
Nordic Film Fund, e abbiamo sempre trovato disponibilità a collaborare da
parte della televisione finlandese. Normalmente produciamo 4-5 documentari
l’anno, 2-3 dei quali a capitale straniero, anche se non posso dire che per
i lungometraggi la situazione sia così rosea. Coprodurre un film di fiction,
per noi, è sempre difficile, la lingua finlandese, purtroppo, è un grosso
ostacolo”.
Pesaro, 01/07/2005
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