KINEMATRIX FILM AWARD
pesaro film festival 2002



In realtà il Kinematrix Film Award a Pesaro non dovrebbe essere assegnato, sia per la mancanza, nelle pellicole presentate, di quella integrazione tra approfondimento e ricerca a livello di elaborazione del testo di partenza, da una parte, e corretto uso di nuove tecnologie audiovisuali dall'altra, sia perché, in assoluto, non c'è un film che meriti di essere premiato.
In brevissima sintesi, se il cinema spagnolo de-almodovariano o a-almodovariano è effettivamente questo, non possiamo lamentarci noi italiani dei limiti comunque evidenti della nostra produzione recente, fatta eccezione, sia chiaro, per i noti ed episodici exploit di cui tutti parlano da alcuni mesi/anni [Olmi e Bellocchio gli esempi più eclatanti].

Questo cinema spagnolo o è continuamente teso all'imitazione di stereotipi narrativi d'oltreoceano, come peraltro premesso dal catalogo del festival, o, agli antipodi, produce opere senz'anima, quando ciò che si cerca è la definizione di un realismo che può fare a meno, paradossalmente, non solo del testo, ma anche della m.d.p..
Da Guillermo del Toro a Marc Recha c'e un abisso, ma forse anche nel senso di vuoto.

Quindi il nostro KFA va a due film diversissimi: EXSTASIS, almeno per la recitazione di Javier Bardem e Federico Luppi e per un abbozzo di definizione di doppio piano narrativo, che prende spunto da LA VITA E' UN SOGNO di Calderon De La Barca, portato al livello di contorte dinamiche private;
EL BOLA, perché la "crew" dei ragazzini vale un altro riconoscimento alla prova recitativa credibile e sofferta e, in secundis, per una certa essenzialità dell'impianto complessivo, che rischia peraltro di sconfinare in alcuni schematismi nel ritratto degli adulti.




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