Maremetraggio, storicamente, è una delle
manifestazioni cinematografiche organizzate nella mia città che preferisco.
Il periodo dell'anno in cui ha luogo (preludio all'estate) , il genere di
lavori proiettati (cortometraggi, erroneamente ritenuti da taluni opere
minori e di poco pregio, ma molto amati dalla sottoscritta), la location
(nel giardino pubblico prima, in riva al mare ora) sono tutti elementi che
mi spingono ad aspettare con febbricitante entusiasmo questo particolare
evento annuale.
La circostanza poi che la manifestazione, giunta alla sua quattordicesima
edizione, si stia pian piano affermando sull'intero panorama nazionale
rappresenta un'ulteriore conferma delle mie personali opinioni.
Purtroppo la mia valutazione di quest'anno dell'happening non è stata in
linea con quelle delle annate precedenti: pur senza voler evidenziare
particolari mancanze poste in essere dall'organizzazione centrale, sono
costretta ad ammettere che l'evento nel suo complesso si è rivelato al di
sotto delle mie aspettative.
Non ho colto nessun guizzo di originalità nel programma, che si è limitato a
ricalcare la formula – peraltro vincente, per carità – delle precedenti
edizioni. Se da un lato fa sempre piacere calzare un paio di vecchie
pantofole, è altrettanto vero che gli appassionati del cinema anelano quasi
sempre alla scoperta di qualche chicca inedita e premiano l'audacia di chi
sa proporre lavori al di là delle frontiere conosciute.
E proprio questo è mancato a Maremetraggio 2013: l'audacia di presentare
qualcosa di nuovo, che non ti lasciasse quell'eterno senso di déjà-vue che
tanto rende esausti gli amanti delle pellicole.
Tutti i cortometraggi in programma, per scelta di regolamento, hanno già
portato a casa uno o più premi in altre competizioni. Vengono così proposti
al pubblico con un pedigree di tutto rispetto, incensati e riveriti dal
presentatore delle serate come la crema del panorama internazionale. E'
lecito quindi – a mio modesto parere – aspettarsi il meglio da una selezione
presentata con i fuochi d'artificio...
Invece per temi trattati, soluzioni di regia, scelte di riprese, dialoghi,
non c'è stato nessun concorrente che sia riuscito a distinguersi dalla
massa. Certo – chi più chi meno – tutti gli aspiranti vincitori hanno
proposto lavori che si portano ampiamente a casa la sufficienza, ma
lasciatemi esprimere la considerazione che un compito anche ben svolto può
risultare lontano anni luce dalla genialità artistica...
Prendere gli elementi essenziali di un cortometraggio, mischiarli
sapientemente insieme e servire su un piatto d'argento al pubblico il finale
che si aspetta condurrà sicuramente a un risultato più che onesto, ma a
dirla tutta quando mi siedo su una poltroncina di una manifestazione di
lavori pluripremiati mi aspetto l'eccellenza, non la mediocrità.
Il sense of wonder, la sospensione dall'incredulità, l'empatia con i
personaggi e le situazioni dipinte sul grande schermo, la veicolazione di
messaggi profondi ed emozioni che ti fanno rabbrividire sono ingredienti
essenziali per un'opera cinematografica – anche se corta! - che si vanti di
essere salita sul podio.
Invece non sono riuscita a scovare nessuno di questi aspetti nella selezione
di opere proposta, come del resto nelle manifestazioni collaterali che fanno
da contorno alla Sezione principale di cortometraggi.
Negli ultimi anni poi, sono esponenzialmente aumentate le produzioni in
computer grafica, che probabilmente offre il duplice vantaggio di ridurre i
costi e attirare il pubblico più giovane. Se delle incursioni nel campo
dell'animazione sono più che apprezzate e rappresentano un diversivo, più
perplessa mi ha lasciata la considerazione che in alcune serate costituivano
più di un quarto del palinsesto dei cortometraggi divulgati. Non rappresenta
forse anche questa una scorciatoia per strappare un facile applauso alla
platea?
In altre parole quest'ultima edizione di Maremetraggio mi ha lasciato pochi
temi scottanti su cui riflettere e molti interrogativi su dove si stia
dirigendo il futuro della manifestazione... Onestamente non posso che
augurarmi un'inversione di rotta in previsione del 2014! |