
Uscita dal coma, la Sposa (a.k.a. Black Mamba) si mette alla caccia del
gruppo di spietati killer capitanati dal misterioso Bill (interpretato da
David “kung fu” Carradine, in questo “volume” si sente la sua voce ma non
viene mai inquadrato il volto) che quattro anni prima avevano fatto
irruzione nella chiesa durante la cerimonia di nozze, fatto strage di tutti
i presenti compreso il suo futuro marito e ridotto lei in fin di vita. La
sua brama di vendetta non si placherà fino a quando i colpevoli del misfatto
non l’avranno pagata cara. Il tanto atteso quarto film di Tarantino,
distribuito in due parti per prevedibili interessi di bottega, parte come un
goliardico flipper in cui i flashback considerati un marchio di fabbrica del
regista la fanno da padrona. Si va avanti e indietro nel tempo e uno dopo
l’altro si incasellano i pezzi della storia: l’identità della Sposa, i suoi
trascorsi nelle terribili “Vipere Assassine”, la sua abilità con le arti
marziali. I film procede dandosi via via un tono di seriosità, nonostante
gli iperbolici scontri con la katana (per altro girati con meticolosità
impeccabile), fino ad un finale addirittura epico che rifà il verso ai
mitici duelli dei western di Sergio Leone. Insomma, Tarantino ritorna al
cinema che gli riesce meglio, quello che cannibalizza citazioni a destra e a
manca [il noir anni settanta, il western e l’horror italico, il cinema
orientale di ieri e di oggi, gli anime, senza contare le auto-citazioni]
all’interno di un sistema valoriale sottosopra in cui le fesserie vengono
prese dannatamente sul serio e si ride con i fiotti di sangue e gli arti
mozzati. Un universo filmico personale e sicuramente intrigante ma che resta
inevitabilmente chiuso in se stesso, e si concede solo a chi è in grado di
comprenderne la grammatica ovvero i maniaci venuti su a pane e cinema di
serie B. Per questi ultimi KILL BILL è stato un "orgasmo", tutti gli altri
lo hanno trovato, e a buon diritto, solo una indecifrabile accozzaglia. Il
resto lo fa un finale sospeso, come oggi va per la maggiore.
Voto: 26/30
14.11.2003
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