IL SIGNORE DEGLI ANELLI:
LA COMPAGNIA DELL'ANELLO

di Peter JACKSON

di Gabriele FRANCIONI


IL SIGNORE DEGLI ANELLI di Peter Jackson è un film che potremmo definire decisamente "per ragazzi" sebbene non nell'accezione comune, piuttosto nel senso che non ci è più possibile godere del privilegio di immergerci spontaneamente nel mondo fantastico che viene ricreato nel film, sulla base del libro di Tolkien -che fortunatamente ho letto a suo tempo. E’ un film "per ragazzi" nel senso che noi vorremmo profondamente e fortemente avere ancora quella purezza d’animo che non abbiamo più per ragioni d’età che ci potrebbe fare godere di quelle emozioni visive (più che delle emozioni dovute alla storia) che invece sono precluse a persone sopra i dieci anni. Questo sostanzialmente credo sia il messaggio principale del film. Ma LA COMPAGNIA DELL'ANELLO è un film per ragazzi anche per un'altra ragione - anzi diremmo "per bambini": perchè vorremmo avere quella voglia infantile di immergerci nel mondo fantastico, immaginifico del libro perchè solo scendendo nelle profondità o nelle altezze del libro potremmo cogliere il significato di alcuni passaggi, di alcuni snodi, di alcuni raccordi narrativi che invece ci sono abbastanza oscuri e che fanno apparire il film come un puro montaggio, una sovrapposizione di sequenze, di scene, personaggi e contesti tutti abbastanza slegati fra di loro nella storia.
E’ un film anche per adulti e per diversi altri motivi. Il primo motivo è che si tratta di un film citazionista a livello alto,  i suoi riferimento vanno cercati in un ambito letterario, vi troviamo contesti omerici e danteschi abbastanza espliciti: la Via verso il finale della Storia, che è la risoluzione dello snodo narrativo principale, quello della distruzione dell'anello, si snoda tra attraversamenti carontici di fiumi e innalzamenti paradisiaci verso vette montagnose, dove troveremo la Liberazione. In questo senso è un film che puo essere anche trasversalmente colto e goduto da un pubblico adulto abituato a frequentazione di testi classici. E’ un film per adulti anche per un altro motivo, perchè parla di multirazzialità, e di rapporti interrazziali: le razze dei Nani, degli Umani, degli Elfi, degli Hobbit collaborano da un certo momento in poi del film a creare questa sorta di mucchio selvaggio armonizzato, la Compagnia dell'Anello, appunto,  nel quale non ci sono più screzi tra le razze, o se ci sono vengono superati in vista del compito finale della missione. Il messaggio è duplice: bisogna imparare ad evitare i rischi e le lusinghe del Potere e, parallelamente, uniti si vince e si superano le diversità.
Il problema è che tutto questo non è tenuto insieme come legante dalla qualità narrativa della storia, dalla passione narrativa di chi ha scritto la sceneggiatura, ma dalla predominanza degli effetti speciali - che peraltro hanno il pregio di tenerci attaccati alla poltrona là dove la storia in diversi punti ci farebbe invece un po’ assopire (la pellicola peraltro dura quasi tre ore e questo è forse un ulteriore handicap per quello che vuole essere il primo film di una trilogia. Comunque effetti speciali assolutamente strordinari, capaci soprattutto di ricreare un mondo verticale assolutamente angosciante (e in questo senso siamo dalle parti di Omero e di Dante): un mondo verticale che richiama appunto topoi della letteratura ma anche del cinema horror. Film quindi che non si attraversa orizzontalmente (dal punto di vista proprio dello sviluppo cronologico, che è piuttosto piatto) quanto invece spazialmente in senso verticale - e le vertigini che si provano sono reali, si pensi per esempio alle sequenze nel mondo dei nani.
Peter Jackson si è perciò imbarcato in una avventura sicuramente stupefacente sotto certi punti di vista ma meno interessante dal punto di vista della sua crescita registica e professionale: perchè al di là degli effetti speciali, quella capacità di far convivere mondo reale e altri mondi - quei mondi della fantasia che diventano improvvisamente concreti in CREATURE DEL CIELO - qui va completamente persa - e in questo senso probabilmente è un passo indietro laddove anche i suoi esordi trash come BRAINDEAD erano di alta fattura e allo stesso tempo molto più godibili, molto più immediati.

Quindi aspettiamo non con tanta ansia il prossimo episodio perchè probabilmente ricalcherà la struttura narrativa di questo - sarà una semplice aggiunta di episodi ripetto al primo, appena visto a Bologna, all’interno del Future Film Festival, al cospetto di un pubblico non troppo entusiasta, almeno alla proiezione delle 16.30. Fantastica confezione è un film comunque apprezzabile dal punto di vista visivo.
 

Voto: 26/30
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