
IL SIGNORE DEGLI ANELLI di Peter Jackson è un film che potremmo definire
decisamente "per ragazzi" sebbene non nell'accezione comune, piuttosto nel
senso che non ci è più possibile godere del privilegio di immergerci
spontaneamente nel mondo fantastico che viene ricreato nel film, sulla
base del libro di Tolkien -che fortunatamente ho letto a suo tempo. E’ un film "per ragazzi" nel senso che noi
vorremmo profondamente e fortemente avere ancora quella purezza d’animo
che non abbiamo più per ragioni d’età che ci potrebbe fare godere di
quelle emozioni visive (più che delle emozioni dovute alla storia) che
invece sono precluse a persone sopra i dieci anni. Questo sostanzialmente
credo
sia il messaggio principale del film. Ma LA COMPAGNIA DELL'ANELLO è un film
per ragazzi anche per un'altra ragione - anzi diremmo "per bambini":
perchè vorremmo avere quella voglia infantile di immergerci nel mondo
fantastico, immaginifico del libro perchè solo scendendo
nelle profondità o nelle altezze del libro potremmo cogliere il
significato di alcuni passaggi, di alcuni snodi, di alcuni raccordi
narrativi che invece ci sono abbastanza oscuri e che fanno apparire il
film come un puro montaggio, una sovrapposizione di sequenze, di scene, personaggi
e contesti tutti abbastanza slegati fra di
loro nella storia.
E’ un film anche per adulti e per diversi altri motivi. Il primo
motivo è che si tratta di un film citazionista a livello alto, i
suoi riferimento vanno cercati in un
ambito letterario, vi troviamo contesti omerici e danteschi abbastanza
espliciti: la Via verso il finale della Storia, che
è la risoluzione dello snodo narrativo principale, quello della
distruzione dell'anello, si snoda tra attraversamenti carontici di fiumi e
innalzamenti paradisiaci verso vette montagnose, dove troveremo la Liberazione.
In questo senso è un film che puo essere anche trasversalmente
colto e goduto da un pubblico adulto abituato a frequentazione di testi
classici. E’ un film per adulti anche per un altro motivo, perchè
parla di multirazzialità, e di rapporti interrazziali: le razze dei Nani,
degli Umani, degli Elfi, degli Hobbit collaborano da un certo momento in
poi del film a creare questa sorta di mucchio selvaggio armonizzato, la
Compagnia dell'Anello, appunto, nel quale non ci sono più screzi tra
le razze, o se ci sono vengono superati in vista del compito finale della
missione. Il messaggio è duplice: bisogna imparare ad evitare i rischi e
le lusinghe del Potere e, parallelamente, uniti si vince e si superano le
diversità.
Il problema è che tutto questo non è tenuto insieme come legante dalla
qualità narrativa della storia, dalla passione narrativa di
chi ha scritto la sceneggiatura, ma dalla predominanza degli effetti speciali
- che
peraltro hanno il pregio di tenerci attaccati alla poltrona là dove la
storia in diversi punti ci farebbe invece un po’ assopire (la pellicola
peraltro
dura quasi tre ore e questo è forse un ulteriore handicap per
quello che vuole essere il primo film di una trilogia. Comunque effetti speciali assolutamente strordinari, capaci
soprattutto di ricreare un mondo verticale assolutamente angosciante (e in questo senso siamo dalle
parti di Omero e di Dante): un mondo verticale
che richiama appunto topoi della letteratura ma anche del cinema horror. Film quindi
che non si attraversa
orizzontalmente (dal punto di vista proprio dello sviluppo cronologico, che
è piuttosto piatto) quanto invece spazialmente in senso
verticale - e le vertigini che si provano sono reali, si pensi per esempio
alle sequenze nel mondo dei nani.
Peter Jackson si è perciò imbarcato in una avventura sicuramente
stupefacente sotto certi punti di vista ma meno interessante dal punto di vista della
sua crescita registica e professionale: perchè al di là degli effetti
speciali, quella capacità di far convivere mondo reale e altri mondi - quei
mondi della fantasia che diventano improvvisamente concreti in CREATURE DEL CIELO
- qui va completamente persa - e in questo
senso probabilmente è un passo indietro laddove anche i suoi esordi trash
come BRAINDEAD erano di alta fattura e allo stesso tempo molto più
godibili, molto più immediati.
Quindi aspettiamo non con tanta ansia il
prossimo episodio perchè probabilmente ricalcherà la struttura narrativa
di questo - sarà una semplice aggiunta di episodi ripetto al primo, appena
visto a Bologna, all’interno del Future Film Festival, al cospetto di un
pubblico non troppo entusiasta, almeno alla proiezione delle 16.30. Fantastica confezione è un film comunque apprezzabile dal punto di vista
visivo.
Voto: 26/30
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