5nto HUMAN RIGHTS NIGHT

INTERNATIONAL FILM FESTIVAL
07/15:04:2005

BOLOGNA

 

EVENTI

Bologna, 14 aprile 2005


HUMAN RIGHTS NIGHTS INTERNATIONAL FILM FESTIVAL: PROTAGONISTA DELLA GIORNATA CONCLUSIVA IL REGISTA JIM SANDERS, CHE PRESENTA IL SUO THE REAL THING: COCA, DEMOCRACY AND REBELLION IN BOLIVIA Venerdì 15 aprile – ore 20.00 Aula Magna Facoltà di Economia


HUMAN RIGHTS NIGHTS A TORINO IL 22 E IL 23 APRILE E A FORLÌ DAL 26 APRILE AL 5 MAGGIO

Giunto alla giornata conclusiva, Human Rights Nights International Film Festival saluterà domani, venerdì 15 aprile, il pubblico bolognese di questa sua quinta edizione, per spostarsi nelle prossime settimane a Torino e a Forlì, città che ospiteranno il festival, promosso anche quest’anno dalla Cineteca del Comune di Bologna e dal Center for Constitutional Studies and Democratic Development (Johns Hopkins University/Facoltà di Giurisprudenza, Università di Bologna), rispettivamente dal 22 al 23 aprile e dal 26 aprile al 5 maggio.

Appuntamento centrale dell’ultima giornata di proiezioni e dibattiti sarà il documentario The Real Thing: Coca, Democracy and Rebellion in Bolivia del regista americano Jim Sanders, che incontrerà il pubblico al termine della proiezione del film, in programma alle ore 20.00 nell’Aula Magna della Facoltà di Economia (Piazza Scaravilli). Nato a Winnipeg (Canada), Jim Sanders, già regista di brevi documentari di informazione, è sostenitore e fautore di un cinema “politico”, mai in vista come oggi, dichiaratamente teso ad organizzare il grande pubblico verso cambiamenti sociali di rilievo globale.
The Real Thing: Coca, Democracy and Rebellion in Bolivia, documentario indipendente che mette in luce la fastidiosa verità della guerra americana alla droga in Bolivia, è il suo primo lungometraggio. Il film, nell’indagare l’impatto della politica americana sulle popolazioni indigene della Bolivia, smaschera lo strato di retorica usato per giustificare gli invasivi interventi statunitensi, mostrando così la guerra tra due mondi, uno globale e moderno, l’altro locale e indigeno.

Le altre proiezioni della giornata si apriranno alle ore 18.30 al Quartiere Savena (Via Faenza 4) con A Different War di Nadav Gal (Israele/2003), Children for Sales di Clara Ott (Francia/2004) e Lullaby di Adi Arbel (Israele/2004) per concludersi alle ore 21.30 al Circolo Arcigay – Il Cassero/Salara (Via Don Minzoni 18) con This Way Out di Jill Burnett.

Info: Chiara Francisconi
Ufficio Stampa Cineteca di Bologna
051/2194833; www.cinetecadibologna.it
 

 

 

Bologna, 13 aprile 2005

 

HUMAN RIGHTS NIGHTS INTERNATIONAL FILM FESTIVAL: ORIGINAL CHILD BOMB DI CAREY SCHONEGEVEL

VINCE LA QUINTA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEI DIRITTI UMANI

VINCITORE NELLA SEZIONE CORTOMETRAGGI SOLO UN CARCADOR DI JUAN ALEJANDRO RAMIREZ
 


Human Rights Nights Festival: Bologna, fino al 15 aprile


è Original Child Bomb della regista sudafricana Carey Schonegevel il vincitore della quinta edizione di Human Rights Nights International Film Festival, il festival dei diritti umani promosso anche quest’anno dalla Cineteca del Comune di Bologna e dal Center for Constitutional Studies and Democratic Development (Johns Hopkins University/Facoltà di Giurisprudenza, Università di Bologna).
Il premio, sponsorizzato dalla Fondazione CARISBO, consiste nell’acquisto del diritto alla distribuzione non commerciale in Italia, attraverso la Cineteca di Bologna, delle due pellicole vincitrici. La regista Carey Schonegevel, contattata al telefono subito dopo la proclamazione, ha commentato con entusiasmo e gioia la notizia della vittoria e ha dichiarato che l’Italia, proprio grazie al festival Human Rights Nights che ha creduto da subito nel suo film, sarà il primo paese in cui Original Child Bomb avrà una distribuzione.

Riflessione poetica in immagini su una delle più immani tragedie della storia, la distruzione nucleare di Hiroshima e Nagasaki di cui proprio quest’anno ricorre il 60° anniversario, <Original Child Bomb - ha dichiarato Chiara Segafredo nel leggere la motivazione della giuria presieduta da Neil Bell nel corso della cerimonia di premiazione di ieri sera – vince il premio per il Miglior lungometraggio perché, pur essendo motivato da metodi nobili per difendere i diritti umani, li coniuga ad una visione cinematografica di grande valore. è stato apprezzato perché si basa su una scrupolosa ricerca delle fonti con un approccio molto rispettoso della filosofia e della vita dei giapponesi. Due estetiche assolutamente distanti ed opposte sono unite nel momento tragico della bomba. Il film rappresenta il “punto zero” fra una cultura precedente e posteriore al primo grande evento tragico ed epocale>.

Usando materiale video inedito, fotografie, sequenze d’archivio, animazioni, media clips e musica, la regista Carey Schonegevel, a Bologna lo scorso 10 aprile per la presentazione del suo film, costruisce con Original Child Bomb un’ossessionante meditazione sull’origine dell’era atomica. Basato su una poesia di Thomas Marton dallo stesso titolo, il film osserva il mondo attraverso gli occhi di giovani americani e giapponesi che si confrontano con le verità del passato e prova a capire cosa ci riserva il futuro, alla luce della sempre più minacciosa situazione politica internazionale odierna.

Carey Schonegevel, cresciuta in Sudafrica, ha vissuto e studiato in Inghilterra e a New York. Ha ricevuto il premio Carl Lerner per Heartspace, la sua tesi universitaria alla New York University. Come scenografa ha lavorato per Hotel Kisangani, The Devil kows you’re dead e Cash. Tornata recentemente in Sudafrica, ha avviato "Hothause", una partnership di lungometraggi trans-atlantica che svilupperà storie africane per il grande schermo.

Vincitore della sezione cortometraggi è il peruviano Solo un carcador di Juan Alejandro Ramirez, che racconta il mondo interiore di un carcador (trasportatore di valige) peruviano. Trasportando sulle sue spalle i bagagli degli stranieri attraverso le montagne, i suoi pensieri sconfinano verso il sogno di una vita migliore, oltre la semplice ambizione materiale. La sua voce parla della disillusione dei poveri, del loro scetticismo verso un mondo che non sarà mai giusto. La giuria ha motivato il premio sottolineando come il film riesca a portare avanti <un discorso intimo, in cui non ci sono cicatrici visibili ed esterne nel protagonista, ma la sofferenza é tutta nell'anima>.


Nato in Perù, Juan Alejandro Ramirez ha studiato Antropologia a Lima e negli USA. Grande viaggiatore, ha lavorato prima come fotografo, poi per una scuola di cinema New York. Nella sua filmografia Made by Hand (1990), Todo y nada (1993), Me dicen Yovo (1996) e Faraway from Here (1999).


La giuria del festival, composta, oltre che dal presidente Neil Bell, da Aliona Shumakova (produttrice, consulente per la Russia e Post-Unione Sovietica alla Biennale di Venezia), Giovanni Laparola (regista, Italia), Fabio Roversi Monaco (Presidente Fondazione CARISBO) e Chiara Segafredo (Presidente Officina Cinema Sud Est) ha concluso la cerimonia di premiazione augurandosi che <un giorno non ci sia più bisogno dei festival dei diritti umani, perché nel mondo non ci saranno più le violazioni e le atrocità>.

Assegnati i premi del concorso, Human Rights Nights prosegue a Bologna fino a venerdì 15 aprile con altre proiezioni e con i focus di approfondimento sul tema dei diritti umani. Appuntamento centrale di domani, giovedì 14 aprile, sarà la proiezione alle ore 21.30 al VAG 61 (Via Paolo Fabbri 110) del film di Robert Greenwald (protagonista anche in concorso con Outfoxed) Uncovered: the War on Iraq, presentato nella sezione del festival Guerre e comunicazione alternativa.

Venerdì 15 aprile, giornata conclusiva di Human Rights Nights, incontro con l’ultimo ospite del festival, il regista Jim Sanders, che incontrerà il pubblico al termine della proiezione del film da lui diretto lo scorso anno The Real Thing: Coca, Democracy and Rebellion in Bolivia, in programma alle ore 20.00 nell’Aula Magna della Facoltà di Economia (Piazza Scaravilli).
 


Il festival si sposterà nelle prossime settimane a Torino (dal 21 al 23 aprile) e a Forlì (dal 26 aprile al 5 maggio).

Per informazioni consultare il sito www.humanrightsnights.org.

Info: Chiara Francisconi
Ufficio Stampa Cineteca di Bologna
051/2194833; www.cinetecadibologna.it
 

 

 

Bologna, 12 aprile 2005


HUMAN RIGHTS NIGHTS INTERNATIONAL FILM FESTIVAL: FRANCESCO MUNZI PRESENTA IL SUO SAIMIR, DIFFICILE STORIA DI IMMIGRAZIONE NELL’ITALIA DI OGGI
Mercoledì 13 aprile – ore 19.45
Cinema Lumière – Sala 2/Officinema

IL FILM SVEDESE SNOW WHITE AND THE AMBASSADOR SUL TEMA DELLA LIBERTA’ D’ESPRESSIONE NELL’ARTE E ANOTHER AFRICAN HISTORY SULLA TRAGEDIA DEL DARFUR
Sala Cervi – Cineteca, ore 16.30 e Johns Hopkins University, ore 19.00

Human Rights Nights Festival: Bologna, dal 7 al 15 aprile


Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia dello scorso anno nella sezione Orizzonti, Saimir (I girasoli), primo lungometraggio del regista romano Francesco Munzi, sarà proiettato domani, mercoledì 13 aprile, alle ore 19.45 nella Sala 2/Officinema del Cinema Lumière accompagnato dal suo giovane autore, che incontrerà il pubblico al termine della proiezione del film.


Storia difficile di immigrazione, criminalità e rapporti affettivi messi in crisi dalle difficoltà quotidiane di sopravvivenza, Saimir (I girasoli) è l’appuntamento centrale della settima giornata di Human Rights Nights International Film Festival, che prosegue, dopo la proclamazione di stasera dei vincitori delle sezioni in concorso, con altre importanti pellicole e con approfondimenti e dibattiti sul tema dei diritti umani, fino a venerdì 15 aprile.

Saimiri (I girasoli) sarà proiettato mercoledì 13 aprile alle ore 19.45 nella Sala 1 del Cinema Lumière.

Al termine l’incontro con il regista Francesco Munzi.

Saimir (I girasoli)

(Italia/2004) di Francesco Munzi
Edmond e Saimir sono un padre e un figlio quindicenne immigrati in Italia dall’Albania. Tra i due c’è un legame profondo, ma un difficile rapporto di comunicazione. Tra sobborghi degradati della costa laziale, campi nomadi e la piccola mediocrità della provincia, nonostante i suoi modi brutali, il padre lotta per creare per sé e per il figlio un futuro diverso. Per fare ciò continua a usare, tuttavia, metodi illeciti, gli unici che conosce: il traffico di clandestini provenienti dall’Europa dell’Est. Da parte sua Saimir, nonostante i suoi sforzi, sembra incapace di creare un rapporto paritario con i suoi coetanei italiani con i quali non riesce a integrarsi e con Michela, la ragazza di cui si è innamorato, che lo tratta quasi con timore. Quando scopre che il padre si è legato a un malavitoso albanese coinvolto nello sfruttamento della prostituzione minorile, il ragazzo ha una reazione violenta. Inizia così un suo cammino tutto personale alla ricerca di un possibile riscatto.

Francesco Munzi è nato a Roma nel 1969, si è diplomato nel 1998 in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia dopo aver conseguito la laurea in Scienze Politiche. Nel 1990 ha diretto il suo primo cortometraggio Van Gogh, cui sono seguiti Valse (’92), Le tre del mattino (’94) e Natassia (’96). Del ’99 è il corto Giacomo e Luo Ma, che vince il Premio Visioni italiane al Festival Arcipelago di Roma.

La giornata di domani troverà altri importanti momenti di riflessione a cominciare dall’appuntamento delle ore 16.30 nella Sala Cervi della Cineteca di Bologna (Via Riva di Reno, 72). Sarà infatti proiettato il film di Thomas Nordanstad e Erik Pauser Snow White and the Ambassador, che ripercorre la vicenda che vide l’ambasciatore israeliano in Svezia Zvi Mazel danneggiare nel gennaio ’04 un’opera d’arte custodita nel Museo Storico di Stoccolma durante una conferenza internazionale contro i genocidi. Occasione per discutere al termine del film del tema Provocazione vs. dialogo. La libertà d’espressione dell’arte, dibattito cui interverranno Gino Gianuizzi (Galleria Neon), Elena Pireazzoli (Dip. Arti Visive) e Roberto Daolio (Accademia di Belle Arti).


Un altro fra i temi portanti del Festival, Guerre africane, sarà invece al centro della proiezione, alle ore 19.00 alla Johns Hopkins University, del film di Emanuele Piano Another African History, sulla tragedia del Darfur, cui seguiranno alcuni reportage su due disastrati paesi africani, Congo e Guinea Equatoriale.
Al termine un incontro di approfondimento sulle tragedie del continente nero, promosso in collaborazione con Premio Ilaria Alpi, cui interverranno Alan Kuperman, Anna Maria Gentili e Elisabetta Maiolini.

 

Queste le modalità di ingresso alle proiezioni di Human Rights Nights del Cinema Lumière (per info consultare il sito www.humanrightsnights.org)
Interi: ingresso per programma Euro 4,50; pass giornaliero Euro 7
Ridotti (riservati a studenti dell’Università di Bologna, Denver University, Centro Studi Università della California, Johns Hopkins University e Convenzi): ingresso per programma Euro 3; pass giornaliero Euro 6

Info: Chiara Francisconi
Ufficio Stampa Cineteca di Bologna
051/2194833; www.cinetecadibologna.it
 

 

 

 

Bologna, 11 aprile 2005

HUMAN RIGHTS NIGHTS INTERNATIONAL FILM FESTIVAL:
IN ANTEPRIMA NAZIONALE PROMISED LAND DI AMOS GITAI
Martedì 12 aprile – ore 20.45
Cinema Lumière – Sala 1

ULTIMA GIORNATA DI CONCORSO CON: IN THE MORNING, COUSINES, “Y” NOT, DALVA, CARRYING VOICES, “M” (ESTA VEZ NO POTRA ESCAPARTE), THE OTHER SIDE OF THE BURKA, DEATH IN GAZA E ONE SHOT

Martedì 12 aprile – Cinema Lumière 1, dalle ore 18.00


PREMIAZIONE DEI VINCITORI ALLE ORE 22.30 Cinema Lumière 1

Human Rights Nights Festival: Bologna, dal 7 al 15 aprile


Una vera e propria discesa agli inferi, nello sfruttamento più ignobile dell’essere umano, nello stupro e nella violenza sistematica, che ha come sue vittime giovani ragazze dell’Est Europa vendute al mercato della prostituzione della Terra Promessa, Israele. E’ la drammatica storia di Promised Land, il film diretto con partecipazione dal regista israeliano Amos Gitai nel 2004, che sarà proiettato in anteprima nazionale domani, martedì 12 aprile, alle ore 20.45 nella Sala 1 del Cinema Lumière nell’ambito di Human Rights Nights International Film Festival.

Promised Land, visto in Italia solo in occasione della 61a Mostra di Venezia, dove ha partecipato in concorso, è uno degli appuntamenti più attesi ed importanti di questa quinta edizione di Human Rights Nights, il festival dei diritti umani in programma a Bologna fino a venerdì 15 aprile, promosso dalla Cineteca del Comune di Bologna e dal Center for Constitutional Studies and Democratic Development (Johns Hopkins University/Facoltà di Giurisprudenza, Università di Bologna).

Promised Land sarà proiettato martedì 12 aprile alle ore 20.30 nella Sala 1 del Cinema Lumière.

Promised Land

(Promised Land, Israele-Francia-Gb/2004)

di Amos Gitai, con Rosamund Pike, Diana Bespechni, Anne Parillaud e Hanna Schygulla.
Alcune donne dell'Europa dell'Est stanno per essere vendute come schiave in Israele, destinate ad essere percosse e violentate. A capo della tratta di donne bianche c'è Anne, una donna crudele, proprietaria dell'Hostess Club, una casa chiusa. L'arrivo di Rose, una giovane turista, porta tra le donne un barlume di speranza.

Amos Gitai nasce ad Haifa nel 1950. Tra il 1971 e il 1975 studia Architettura in Israele e quindi a Berkeley dove si laurea. Durante la guerra dello Yom Kippur del 1973 presta servizio militare facendo parte di una squadra di soccorso su un elicottero che viene abbattuto. A partire dal 1977 gira documentari per la tv israeliana fra cui Political Myths e House, censurati, e Field Diary. Con L’inventario, Giorno per giorno – Yom Yom, Kadosh, Kippur e Promised Land realizza una filmografia completa sullo stato dei luoghi del suo paese attraverso il ritratto delle principali città israeliane.

Ma la giornata di domani sarà anche quella in cui la giuria internazionale del Festival, presieduta da Neil Bell (artista visuale, UK) e composta da Aliona Shumakova (produttrice, consulente per la Russia e Post-Unione Sovietica alla Biennale di Venezia), Giovanni Laparola (regista, Italia), Fabio Roversi Monaco (Presidente Fondazione CARISBO) e Chiara Segafredo (Presidente Officina Cinema Sud Est) proclamerà i vincitori delle due sezioni in concorso di Human Rights Nights, con i premi per il Miglior lungometraggio e il Migliore cortometraggio.
Ultima giornata di proiezioni per le pellicole che puntano alla vittoria, quindi, con un fitto programma che prenderà il via alle ore 18.00 nella Sala 1 del Cinema Lumière con i seguenti film: In the Morning, Cousines, “Y” Not, Dalva, Carrying Voices, “M” (Esta vez no potra escaparte), tutti nella sezioni cortometraggi, The Other Side of the Burka, Death in Gaza e One Shot, lungomtraggi.

I vincitori saranno annunciati nel corso della cerimonia di premiazione che avrà inizio alle ore 22.30 nella Sala 1 del Cinema Lumière, al termine dell’anteprima di Promised Land.
 


Queste le modalità di ingresso alle proiezioni di Human Rights Nights del Cinema Lumière (per info consultare il sito www.humanrightsnights.org)
Interi: ingresso per programma Euro 4,50; pass giornaliero Euro 7
Ridotti (riservati a studenti dell’Università di Bologna, Denver University, Centro Studi Università della California, Johns Hopkins University e Convenzi): ingresso per programma Euro 3; pass giornaliero Euro 6

Info: Chiara Francisconi
Ufficio Stampa Cineteca di Bologna
051/2194833; www.cinetecadibologna.it
 

 

 

Bologna, 9 aprile 2005

HUMAN RIGHTS NIGHTS INTERNATIONAL FILM FESTIVAL:
IL FILM A EPISODI YIZO YIZO 3 DI TEBOHO MAHLATSI E PINOCCHIO NERO PRESENTATO DAL SUO AUTORE, ANGELO LOI
Lunedì 11 aprile – Cinema Lumière 1
Yizo Yizo 3: ore 20.30
Pinocchio nero: ore 18.30

FILM IN CONCORSO: CAFE’ BURMA, CIERTOS VACIOS, SOLO UN CARCADOR, BOY FROM THE BLOCK, LITTLE TERRORIST, INSIDE GUANTANAMO, DARWIN’S NIGHTMARE
Lunedì 11 aprile – Cinema Lumière 1, dalle ore 16.00

MARTEDI’ 12 APRILE ANTEPRIMA NAZIONALE DI PROMISED LAND DI AMOS GITAI


Human Rights Nights Festival: Bologna, dal 7 al 15 aprile


Giornata ricchissima quella di lunedì 11 aprile per Human Rights International Film Festival fra proiezioni di film, in concorso e non, dibattiti, mostre fotografiche e incontri con gli autori.

Alle ore 20.30 nella Sala 1 del Cinema Lumière saranno proiettati la nona e la decima parte di Yizo Yizo 3, film sudafricano a episodi del regista Teboho Mahlatsi visto fino ad oggi in Italia solo in occasione della Mostra del Cinema di Venezia 2004 e ritratto poetico di amicizia giovanile e povertà in un condominio dei quartieri economicamente degradati di Johannesburg.

Yizo Yizo 3

(Sudafrica/2004) di Teboho Mahlatsi. (episodio 9 e 10)
Una storia di passaggio all’età adulta ambientata in Sudafrica che segue le vicende di un gruppo di giovani che lottano per sopravvivere nel centro di Johannesburg in un condominio di nome San Josè che sembra palpitare di una sua propria forza vitale.

Alle ore 18.15 il continente africano protagonista, con la proiezione, sempre al Lumière 1, di due lavori del regista romano Angelo Loi: il corto African Spelling Book: Chombo, episodio della serie che l’autore realizza con Amref per descrivere gli innumerevoli problemi di Nairobi, e un estratto del documentario Pinocchio nero: teatro di terra, che il regista presenterà al pubblico prima della proiezione.

Pinocchio nero: teatro di terra

(Kenya-Italia/2005) di Angelo Loi.
Marco Baliani, attore di cinema e teatro, regista teatrale, scrittore, arriva in Kenya allo scopo di preparare uno spettacolo teatrale interpretato interamente da un gruppo di ragazzi di strada di Nairobi. Si tratta di ragazzi che sniffano colla, dormono in una discarica e si guadagnano un pasto riciclando i rifiuti della grande città, condizione condivisa da altri 130.000 ragazzi nella sola Nairobi. Da qui il titolo del progetto: Pinocchio Chokora (da chokora: coloro che rovistano tra i rifiuti). Il documentario racconta quasi tre anni di questo percorso, alla fine del quale, per la prima volta, i ragazzi di strada lasceranno Nairobi per debuttare in Europa e affacciarsi sul Paese dei Balocchi. Al lavoro di Baliani si affianca quello di John Muiruri, il responsabile keniano del progetto, che da anni lavora con le comunità locali e le istituzioni per ribadire il diritto all’infanzia, per convincere che un chokora non è un pericolo sociale ma una risorsa da valorizzare.

La giornata di lunedì si animerà anche di una serie di appuntamenti extra-cinematografici di grande rilievo, quali l’inaugurazione alle ore 13.00 al Cafè de la Paix (Via Collegio di Spagna 5) della mostra fotografica Sotto quel che abbiamo costruito, con le fotografie di Alessandro Zanini curata da Istituzione Gianfranco Minguzzi e l’importante focus di approfondimento su uno dei temi centrali del festival, Business & etica del profitto, in programma alle ore 14.30 nell’Aula Magna della Facoltà di Economia (Piazza Scaravilli). Il dibattito, promosso in collaborazione con Micro-Bo, Equinozio, Last Minute Market e Economia sommersa, sarà introdotto da Sandro Sandri ed approfondirà l’attualissimo tema dello sfruttamento da parte dell’occidente ricco delle risorse umane e territoriali in paesi con economie deboli e non competitive. Seguiranno, come approfondimento “per immagini” dei temi del dibattito i film Brand Spanking di John-Paul Harney ed estratti da A Decent Factory di Thomas Balmes, The Oil Factor (in concorso al festival) di G. Ungerman e A. Brohy e dal già celebre The Corporation di Mark Achbar.

Prosegue anche il concorso del festival, con le proiezioni dei film in gara nelle sezioni cortometraggi e lungometraggi, i cui vincitori saranno annunciati martedì 12 aprile, al termine dell’ultima giornata di concorso.
Questi i film in concorso di lunedì 11 aprile, in programma dalle ore 16.00 nella Sala 1 del Cinema Lumière:
ore 16.00: Ciertos vacios (Perù/2004) di Humebrto Saco (sez. cortometraggi), a seguire Solo un carcador (Perù/2003) di Juan Alejandro Ramirez (sez. cortometraggi) e Boy from the Block (Gb/2004) di Guy Smith.
ore 18.45: Little Terrorist (Gb/2004) di Ashvin Kumar (sez. cortometraggi), a seguire Inside Guantanamo (Gb/2003) di Vivian White.
Ore 22.30: Darwin’s Nightmare (Austria-Belgio/2004) di Hubert Sauper.

Martedì 12 aprile alle ore 20.45 al Lumière 1 sarà proiettato in anteprima nazionale il film di Amos Gitai Promised Land.

Promised Land

(Francia-Israele/2004) di Amos Gitai
Non immaginiamo che nei paesi in guerra imperi la malavita organizzata e nemmeno che qualcuno possa considerare la Terra Promessa una delle mete dove trovare lavoro, proprio come accade in Europa. Anche Israele, invece, è la meta della tratta delle schiave del nuovo millennio, prostitute venute dall’Europa dell’Est, che sperano di fare le cameriere o di guadagnare in due anni di attività abbastanza da essere libere e tornare a casa. Per arrivare a destinazione, sono i beduini del deserto, come i misteriosi predoni delle antiche favole, a trasportarle clandestinamente attraverso il confine ma allo stesso tempo, in uno spettrale bivacco, in un luogo sospeso nello spazio e nel tempo, a sancire con lo stupro la loro definitiva trasformazione in merce, semplici pezzi di carne. È solo l’inizio di una discesa agli inferi, di passaggi di mano in mano, compresa una vera e propria vendita all’asta delle ragazze, in fretta, di notte, con una torcia danzante che nel buio rivela i corpi nudi delle vittime e i volti impassibili dei loro compratori.

 


Queste le modalità di ingresso alle proiezioni di Human Rights Nights del Cinema Lumière (per info consultare il sito www.humanrightsnights.org)
Interi: ingresso per programma Euro 4,50; pass giornaliero Euro 7
Ridotti (riservati a studenti dell’Università di Bologna, Denver University, Centro Studi Università della California, Johns Hopkins University e Convenzi): ingresso per programma Euro 3; pass giornaliero Euro 6

Info: Chiara Francisconi
Ufficio Stampa Cineteca di Bologna
051/2194833; www.cinetecadibologna.it

 

 

 

Bologna, 8 aprile 2005

HUMAN RIGHTS NIGHTS:
IL FESTIVAL RICORDA ILARIA ALPI CON IL FOCUS SU DIRITTI UMANI E GIORNALISMO E DUE SPECIALI DEDICATI ALLA GIORNALISTA MORTA IN SOMALIA NEL ‘94
Sabato 9 aprile
Diritti umani e giornalismo:
Dipartimento di Scienze della Comunicazione – ore 10.30
Speciale Ilaria Alpi – X ilaria: Cinema Lumière 1 – ore 17.00

Human Rights Nights Festival: Bologna, dal 7 al 15 aprile


Giornalismo e giornalisti protagonisti domani, sabato 9 aprile, a Human Rights Nights International Film Festival, il Festival dei diritti umani promosso dalla Cineteca del Comune di Bologna e da Center for Constitutional Studies and Democratic Development (Johns Hopkins University/Facoltà di Giurisprudenza, Università di Bologna), che propone alcuni importanti momenti di riflessione e discussione sul mestiere di reporter, di guerra ma non solo, ed in particolare sulla figura di Ilaria Alpi, la giornalista del Tg3 uccisa in Somalia nel 1994.

Alle ore 10.30 nell’Aula A del Dipartimento di Scienze della Comunicazione (Via Azzo Gardino, 23), il regista Danny Schechter (in concorso proprio sabato 9 aprile con il suo Weapons of Mass Deception, cfr. comunicato in allegato), Pina Lalli e Nora Rizza (docenti di Scienze della Comunicazione), Stefano Marcelli (ISF), Mimmo Candito (RSF Italia) e Roberto Grandi (Prorettore per le Relazioni Internazionali dell’Università di Bologna) animeranno il dibattito su Diritti umani e giornalismo: incolumità dei reporters e rappresentazione dei conflitti, promosso in collaborazione con Premio Ilaria Alpi, Informazioni senza frontiere, Reporter senza frontiere e Associazione giornalisti.
Il dibattito sarà incentrato sul ruolo cruciale svolto dall’informazione in contesti internazionali drammatici, e sulla capacità dei media di influenzare e manipolare fatti e notizie, ma approfondirà anche le serie professionalità di reporter di guerra capaci di mettersi in gioco anche al prezzo della propria vita. Il tema, fortemente presente anche in molte delle pellicole del festival, sarà affrontato anche grazie ad alcuni contributi filmati quali lo Speciale Tg1 dell’inviato di guerra Pino Scaccia A rischio della vita. I reporter di guerra, lo Speciale Premio Ilaria Alpi, breve contributo che tenta di chiarire le cause della morte della giornalista, e un estratto dal film di Schechter Weapons of Mass Deception, sulla rappresentazione mediatica USA della guerra in Iraq.

Ma il ricordo di Ilaria Alpi proseguirà alle ore 17.00 al Cinema Lumière 1 con la proiezione di Speciale Ilaria Alpi: x ilaria, documento curato da sette inviate di guerra internazionali, Christiane Amanpour (CNN), Giovanna Botteri (RAI), Kate Adie (BBC), Rosa Maria Calaf (TVE), Catherine Jentile (TF1), Asne Seierstad (NRK) e Marie Rose Armesto (RTL), che hanno donato un loro reportage alla memoria di Ilaria.


HUMAN RIGHTS NIGHTS INTERNATIONAL FILM FESTIVAL:
IN CONCORSO ORIGINAL CHILD BOMB, OMAGGIO ALLE VITTIME DI HIROSHIMA E NAGASAKI PRESENTATO DALLA SUA REGISTA, CAREY SCHONEGEVEL
Domenica 10 aprile – ore 20.30
Cinema Lumière – Sala 1
Introducono Giovanna Franci e Deana Ahmad

GLI ALTRI FILM IN CONCORSO: ORPHANS OF NKLANDA, THE LOVERS, THE VICTIMS, SHOCK AND AWE, THE OIL FACTOR: BEHIND THE WAR ON TERROR, BAGHDAD BLOGGER: SALAM PAX
Domenica 10 aprile – Cinema Lumière 1, dalle ore 15.30

Human Rights Nights Festival: Bologna, dal 7 al 15 aprile


Una riflessione poetica in immagini su una delle più immani tragedie della storia, la distruzione nucleare di Hiroshima e Nagasaki, ed un accorato invito allo spettatore a confrontarsi con le atrocità e assurdità della realtà nucleare, minaccia quotidianamente evocata anche dagli odierni venti di guerra. Tutto questo è ORIGINAL CHILD BOMB, il film in programma domenica 10 aprile alle ore 20.30 nella Sala 1 del Cinema Lumière, in concorso nella sezione lungometraggi di Human Rights International Film Festival, il festival dei Diritti umani promosso dalla Cineteca del Comune di Bologna e dal Center for Constitutional Studies and Democratic Development (Johns Hopkins University/Facoltà di Giurisprudenza, Università di Bologna).

Con ORIGINAL CHILD BOMB della regista americana Carey Schonegevel, che incontrerà il pubblico al termine della proiezione della pellicola, il festival Human Rights Nights renderà omaggio alle vittime delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, e a tutte le vittime del nucleare, nell’anno del 60° anniversario dei bombardamenti che rasero al suolo le due città giapponesi uccidendo negli anni migliaia di persone, ed aprirono la stagione, mai veramente conclusa, del terrore.
ORIGINAL CHILD BOMB sarà introdotto da Giovanna Franci, docente dell’Università di Bologna, e da Deana Ahmad (Internaitonal Center for Civic Engagement).
Al termine del film l’incontro con la regista, Carey Schonegevel.
ORIGINAL CHILD BOMB sarà proiettato alle ore 20.30 nella Sala 1 del Cinema Lumière.

ORIGINAL CHILD BOMB

(USA/2004) di Carey Schonegevel
Il film rivisita i tremendi bombardamenti americani su Hiroshima e Nagasaki e mette in luce la precaria situazione politica di oggi. Usando materiale video inedito, fotografie, sequenze d’archivio, animazioni, media clips e musica, il film è un’ossessionante meditazione sull’origine dell’era atomica. Basato su una poesia di Thomas Marton dallo stesso titolo, ORIGINAL CHILD BOMB osserva il mondo attraverso gli occhi di giovani americani e giapponesi che si confrontano con le verità del passato e prova a capire cosa ci riserva il futuro.

Carey Schonegevel, cresciuta in Sudafrica, ha vissuto e studiato in Inghilterra e a New York. Ha ricevuto il premio Carl Lerner per Heartspace, la sua tesi universitaria alla New York University. Come scenografa ha lavorato per Hotel Kisangani, The Devil kows you’re dead e Cash. Tornata recentemente in Sudafrica, ha avviato Hothause, una partnership di lungometraggi trns-atlantica che svilupperà storie africane per il grande schermo.

Questi gli altri film in concorso domenica 10 aprile nella Sala 1 del Cinema Lumière:
ore 15.30: Orphans of Nklanda (USA/2003) di Deborah Shipley e Brian Woods (sez. lungometraggi), a seguire The Lovers, the Victims (Iran/2004) di Kamal Bahar e Mohammad Ehsani (sez. cortometraggi),
ore 18.30: Shok and Awe (USA/2004) di Chase Palmer (sez. cortometraggi), a seguire The Oil Factor: Behind the War on Terror (USA/2004) di Gerard Ungerman e Audrey Brohy,
ore 22.30: Baghdad Blogger: Salam Pax (Iraq-Gb/2004) di Salam Pax.

Nella giornata di domenica 10 aprile alle ore 15.30 al Lumière 1, a precedere la proiezione dei film in concorso, saranno presentate le campagne internazionali contro la povertà UNDP: No Excuse 2015 e Global Coalition aganist Poverty.
 


Queste le modalità di ingresso alle proiezioni di Human Rights Nights del Cinema Lumière (per info consultare il sito www.humanrightsnights.org)
Interi: ingresso per programma Euro 4,50; pass giornaliero Euro 7
Ridotti (riservati a studenti dell’Università di Bologna, Denver University, Centro Studi Università della California, Johns Hopkins University e Convenzi): ingresso per programma Euro 3; pass giornaliero Euro 6

Info: Chiara Francisconi
Ufficio Stampa Cineteca di Bologna
051/2194833; www.cinetecadibologna.it