future film festival

15.ma edizione

Bologna, 12 / 17 aprile 2013

di Giovanna ORI

Un signore giovanile ma non più giovane, dall’aria simpatica, con tanta determinazione racconta al pubblico accorso a plaudirlo: Bruno Bozzetto inizia a presentare Rapsodies, ideato sulle note della Rapsodia Ungherese di Litz, quindi realizzato di recente in collaborazione con il figlio Fabio e la sua casa di produzione Alienazio. Il principio generativo è il senso di “una libertà totale di fare quello che si vuole”, la sperimentazione che attinge dalla congiunzione di un’idea di partenza con la sostanza espressiva dell’animazione. La semplicità è di casa nel dare accensione alla fiamma della passione inventiva. Ma la sistematicità ed il rigore  esecutivo coprono altrettanta importanza. Così Bozzetto ci mostra e spiega lo studio preliminare del film attraverso lo storyboard, nonostante il confessato “tradimento” di quest ultimo durante l’esecuzione definitiva. Nella pratica del mestiere, in Italia, racconta, si supera sempre il canovaccio di partenza per crescere nella realizzazione concreta e definitiva dell’opera finale. Chiude l’incontro il meraviglioso cortometraggio Vintage or Cool? che entusiasma per l’azzeccata e comica contrapposizione tra due mondi: quello dei tempi trascorsi, occultati dalla memoria, collettivi, ideologici, enfatici, empatici, e quello attuale, individualistico, auto-consolatorio, sprezzante, isolato, post moderno. Saggio Bozzetto con la sua tecnica del “tremolio” che nutre la sua grande intuizione: “un disegno è un’idea con intorno una linea”. A chi gli domanda quale sia il peso dell’estetica nella valutazione di un’opera filmica, con garbo Bruno Bozzetto risponde con illuminanti parole: “l’estetica non ha alcuna importanza se considerata nella logica della sequenza cinematografica, poiché il senso dell’unità dell’opera filmica è un fatto impalpabile: in sostanza quello che vedo è quello che mi resta”.

15.future film festival

Bologna, 12 / 17 aprile 2013