Come vi è venuta in l’idea per la storia (i due sono marito e moglie,
n.d.r.)?
Karlson: Il film è liberamente ispirato ad un racconto di un
autore finlandese su di un uomo che solo dopo il funerale della madre
capisce le ragioni che avevano mosso le sue scelte e si riconcilia quindi
col ricordo di lei. Nel film invece la madre è ancora viva e quindi il tema
della riconciliazione è modificato cercando di mettere più in luce e in
maniera chiara la difficoltà delle decisione che si fanno in guerra. Nel
romanzo inoltre il personaggio del padre è ancora in vita, ma noi abbiamo
preferito concentrarci sul rapporto madre-figlio e così lo abbiamo escluso
anche perché il titolo originale è The best of mother, la migliore delle
madri e ci è sembrato più opportuno sviluppare la storia in questo senso.
Cosa potete dirci sul personaggio di Eero, il protagonista?
Vikman: Si, vive in una sorta di isolamento dalla realtà, non si
rende conto di ciò che davvero sta accadendo. Questa è una realtà storica,
molti dei ragazzi che vissero questa vicenda davvero non sapevano le reali
ragioni del loro trasferimento, o comunque erano troppo piccoli per capire.
Eero oltre a vivere il momento storico del conflitto vive anche una guerra
interiore e le stesse madri sono divise da una rivalità profonda che le
mette sullo stesso piano.
Karlson: Inoltre è un personaggio che vive anche un senso di colpa,
si sente complice della vicenda, almeno fino al risolutivo finale. Tutta la
storia ruota infatti attorno ai suoi gesti emblematici che poi gli
cambieranno la vita fino alla risoluzione del mistero. Nel momento in cui la
verità viene a galla viene liberato quell’amore per anni soffocato, un
elemento che è stato aggiunto da noi visto che nel racconto originale non
era presente.
Quanto ci avete messo a scrivere questa sceneggiatura?
Karlson: ci sono voluti anni per scrivere la sceneggiatura e molto ci
siamo soffermati su Eero, una sfida molto stimolante. Abbiamo dovuto
stendere cinque diverse versioni prima di accorgerci che solo con i ricordi
ed i flashback potevamo dare quella profondità alla storia che volevamo
rappresentare.
La scelta del bianco e nero per il le scene ambientate ai giorni nostri è
stata una vostra scelta?
Karlson: No è stata una scelta del regista e del direttore della
fotografia Jarkko T.Laine. Questi due tempi che vengono alternati, il giorno
d’oggi quello dell’infanzia di Eero è stata così rappresentata per
sottolineare che la morte è soprattutto quella interna ad Eero, che per anni
non ha vissuto in pace con la sua storia. La madre invece vestita con questo
rosso sgargiante ha modo di godersi appieno la propria vita. E’ stata una
scelta non nostra, ma che comunque appoggiamo. Oltretutto molte scene che
riguardano il protagonista ai giorni d’oggi sono state sacrificate per avere
più spazio per il passato e credo che la scelta sia stata felice.
Molto bella è la fotografia del film, nella sceneggiatura avevate già
pensato quest’aspetto in fase di scrittura?
Vikman: Si, e la regia di Haro fatta di molti campi lunghi e
carrellate paesaggistiche ha colto in pieno questa peculiarità. I colori
sono vivi e la scelta di cui parlavamo prima del bianco e nero alternato ai
colori, è stata fatta in funzione di questo aspetto. La presenza di colori
vivi come verde, blu e giallo avrebbero perso tanto se non fossero stati
ripresi in tal modo.
La scelta del flashback è vostra oppure già c’era nel racconto originale?
Karlson: (ridendo) Dovete chiedere a mia moglie visto che io il
racconto non l’ho letto e per scrivere questa sceneggiatura sono partito da
quel che lei mi ha detto e da una vecchia sceneggiatura scritta anni prima
da altri e che non fu considerata buona.
Vikman: Abbiamo completamente rivisto la vicenda anche se già lì
c’era il discorso sui due binari temporali, fatta però in altro modo.
Diciamo che è stata una scelta nostra.
Come avete preso la buona accoglienza che ha avuto il film in sala?
Vikman: Noi siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto, speriamo
che il film venga distribuito il più possibile in Europa, a partire
dall’Italia. Del successo vedremo….
Viareggio, 24:04:2006
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