RECENSIONE DVD ED EXTRA

LILA 4-EVER
di Lukas Moodysson

Svezia 2002

Con O. Akinshina e A. Bogucharskij

di Chiara DAINO

Una sedicenne di Mosca viene abbandonata dalla madre, in procinto di accasarsi negli Stati Uniti con un emigrato russo conosciuto per corrispondenza.
In un istante la vita da adolescente si trasforma in una discesa agli inferi, affrontata senza le difese familiari (non ci sono padri, fratelli, cugini) e con l'unico supporto emotivo di un ragazzino abbandonato, che vive, come tutti, sognando l 'America dei videogames, di britneyspears e del basket.
La piccola martire affronta vari gironi dell'orrore, sino al momento in cui il suo desiderio di fuga sembra realizzarsi, grazie a un nuovo amore e un viaggio in Svezia...
Dolmen video arricchisce con il film di Lucas Moodysson la galleria di ritratti metropolitani - LA SCHIVATA, TUTTA COLPA DI VOLTAIRE - che ci restituiscono l'immagine di un'Europa periferica portata alla disperazione dalla caduta del Muro e dai conflitti etnici.
Il regista di FUCKING AMAL e TOGETHER ci conduce nel backstage di un mondo che soffre a causa della globalizzazione, dove tutti abbandonano tutti, in fuga virtuale verso l'unica presunta oasi di felicità e benessere.
Un Dvd necessario, anche perché dimostra come uno stile non estremo, non dogmatico, sia sufficiente a sostenere l'insostenibile visione di un dramma agghiacciante, inserito all'interno di un film che non si limita alla semplice denuncia dello sfruttamento sessuale dei minori (si vedano i titoli di coda).
Il supporto digitale restituisce la qualità delle riprese d'interni con un'eccezionale resa visiva di colori molto saturi. Moodysson, diversamente da Kéchiche, guarda la periferia dall'interno, dal chiuso degli edifici appartenuti allo Stato, all'ex-Unione Sovietica. Toni bruciati e luci gialle, intonaco scrostato e scale sulle quali bivaccare: sono gli spazi entro i quali Lilja inizia a perdersi, per poi passare alle sfavillanti discoteche dove un'amica la spinge a prostituirsi.
La Svezia della seconda parte del film è anche peggiore di quella di FUCKING AMAL: asettica e distante, genera uno scarto stilistico verso il registro asciutto e secco del finale.
Altro pregio del supporto digitale è una resa perfetta del master audio originale: non solo per i dialoghi in russo (il doppiaggio non è buono e appiattisce le scene in ambienti chiusi), ma anche per la colonna sonora.
I potentissimi Rammstein accompagnano Lilja nella folle corsa del flashforward iniziale e aiutano a definire subito le coordinate di una storia maudit.

DOLMEN

LILA 4-EVER
di Lukas Moodysson