ANALISI ESTESA DEL FILM
IL CORAGGIO
DI CAMBIARE |
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L’inizio del film è intrigante. Come nel finale di AFFLICTION, scene senza parole di vita quotidiana scorrono sui titoli di testa con David Schwimmer, incancellabile protagonista di Friends, alle prese, allegro e spensierato, con le figlie e la moglie. Immediatamente dopo lo si vede ubriaco alla guida di un fuoristrada con la figlia che dorme sul sedile posteriore. Dal ritiro della patente, ai processi per l’affidamento delle figlie, ai problemi sul posto di lavoro (il casinò Caesar di Atlantic City), al rifiuto di considerarsi alcolizzato, il film procede in modo molto stereotipato, tra i litigi con l’ex-moglie e le sfiorate aggressioni con il nuovo compagno di lei, le consuete scene in tribunale e i drink al bancone del bar. Immancabile e puntuale arriva dopo pochi minuti del film il giullare che dovrebbe dare ritmo alla storia, la classica spalla comica del protagonista triste e depresso, il trascinatore di situazioni folli o imbarazzanti. Purtroppo tutto questo riesce solo sulla carta, perché la simpatia di Judah Friedlander e un paio (non di più!) di situazioni divertenti non risollevano un film che non ha né la profondità necessaria per sorreggere un tono melodrammatico né la buffoneria graffiante dei fratelli Farrelly. |
IL CORAGGIO
DI CAMBIARE |