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formato video: PAL 2.35:1 anamorfico audio: Italiano,
Inglese (Dolby Digital 5.1), Italiano (DTS 5.1) sottotitoli: Italiano,
Italiano per non udenti
Il titolo potrebbe senz'altro far pensare al classico "filmone" di guerra, sull'epica dei soldati russi nel corso della decisiva battaglia di Stalingrado. In realtà le intenzioni del regista [lo stesso de IL NOME DELLA ROSA e SETTE ANNI IN TIBET] sono diverse: il suo sguardo si sposta infatti sulle singole vicende di alcuni uomini che, oltre a quello della patria, difendono anche il proprio onore. Strutturato come un vecchio western [uomo a caccia dell'uomo, fino alla scontro finale], IL NEMICO ALLE PORTE è anche una storia d'amore e di conflitti privati nel nome di una donna. La Storia rimane sullo sfondo, ma le scene di battaglia - che non possiedono [ma per scelta] l'epicità che ci si potrebbe aspettare - sono efficaci, specialmente per gli esterni di Stalingrado, realmente spettrali. Merito di Annaud è anche quello di aver puntato su attori di fama [e quindi di cassetta] ma ancora in fase "di lancio": Joseph Finnes [SHAKESPEARE IN LOVE], Jude Law [A.I. e EXISTENZ] e Rachel Weisz [vista nei due LA MUMMIA]. Cast arricchito dal solito Bob Hoskins e dagli occhi glaciali di Ed Harris.
Quasi perfetta la resa dell'immagine, grazie anche al 2.35:1 anamorfico, per quanto a volte la fotografia appaia un po' sbiadita [quasi sicuramente, tuttavia, si tratta di una scelta poetica a priopri, simile a quella di Spielberg per SALVATE IL SOLDATO RYAN]. Perfetta la luminosità così come la compressione, evidente solo in rarissime e trascurabili occasioni. Minime cadute di tono per alcuni elementi in secondo piano. Interessante l'introduzione di una traccia italiana DTS, ottima per quanto, a volte, più compressa di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi, specie nelle scene di battaglia aerea. Ineccepibile, invece, la resa dei dialoghi, davvero cristallini. Leggermente più definita, nel complesso, è la traccia originale, un po' più sciolta nell'effettistica.
Il fatto stesso che IL NEMICO ALLE PORTE venga presentato in un doppio disco sembra già una garanzia di qualità per quanto riguarda il fronto dei contenuti speciali. E infatti, se il primo disco contiene - oltre ad un'interessante e lunga intervista a Jean-Jacques Annaud [35'], in cui il regista spiega davvero tutto, dalla scelta degli attori alla suo visione del confronto tra cinema europeo e quello americano - le classiche note biofilmografiche di tutto il cast, una photogallery del film, il punto di forza è nel secondo disco. Si inizia con ben 9 scene eliminate, per passare a 2 diversi making of e il trailer originale: tutto ottimo materiale, che però non merita il massimo dei voti per la totale mancanza di sottotitolatura. Ottimo invece il lungo documentario d'epoca [75'], con sottotitoli, sulla campagna di Russia, arricchito addirittura da 14 canzoni originali dell'Armata Rossa. |
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