Sulle colline tra la Liguria e la Francia, un'auto sale verso le Prealpi.
Paolo Masieri, uno dei più innovativi chef italiani, ha lì il suo orto, la
sua casa di campagna, le sue erbe. Mentre a Sanremo ha il suo ristorante
“Paolo e Barbara”. La macchina da presa lo segue, mentre il cuoco si muove
tra gli arbusti e gli alberi annusando il muschio e le foglie secche dei
castagni, diventando natura tra la natura.
Ciò che più convince della struttura del documentario è l’armonia con cui la
camera del regista insegue i passi di quest'uomo dedito alla sua missione.
Uno stregone che centellina le parole e gli affetti, cercando attraverso le
ricette gastronomiche anche ricette morali dell'esistenza. La rigida e
oggettiva cronaca di una qualunque giornata di lavoro di un cuoco, che
chiunque si aspetterebbe, lascia subito il posto ad un racconto che ha il
gusto (è il caso di dirlo) di una fiaba per immagini. la macchina da presa
segue in tutta la sua precisione quei “piccoli gesti” alla scoperta della
semplicità e ci rimanda tutta la poesia e il sapore di ciò che alla fine
diventerà una sublime testimonianza dell’arte culinaria di Paolo Masieri.
Parte integrante della narrazione sono i paesaggi della campagna ligure che
qui diventa, grazie all’abilità del regista, un personaggio a tutti gli
effetti.
Il film è stato girato in digitale e il riversamento sul DVD si presenta
ottimo sul versante video. L’audio offre una codifica 2.0 e un volume alto
che permette di valorizzare le atmosfere.
CONTENUTI EXTRA
Numerosi gli extra offerti dall’edizione Dolmen: immancabili due
puntuali interviste al regista Guadagnino e al protagonista Paolo Masieri,
ripreso nei suoi luoghi prediletti. La nutrita galleria fotografica dedicata
al documentario arricchisce l’apparato iconografico. Vera preziosità tra gli
extra è The Love Factory,
documentario-ritratto dell'attrice-icona di Derek Jarman sempre diretto da
Guadagnino e presentato al Festival di Venezia 2003. Il filmato, della
durata di 33 minuti, racconta un pomeriggio trascorso all’hotel Majestic di
Cannes durante il Festival del Cinema. Tilda Swinton libera i suoi pensieri
in una chiacchierata con il regista Luca Guadagnino.
The Love Factory è il
distillato di quest’incontro: un lungo primo piano che rivela i pensieri, la
mente e la profonda complessa semplicità dell’importante attrice scozzese.
Il diritto alla solitudine, e non solo alla felicita' evocata nella
Costituzione americana, e' al centro del dialogare tra i due: Guadagnino
difende il diritto alla Forma come espressione di un' intelligenza
alienatasi dai vincoli imposti da regole inventate da altri e costituenti
"sistema", la Swinton il diritto alla Libertà di esperire la Bellezza di
Dolore/Solitudine/Sesso come atti sostitutivi della nozione imposta di
"tempo libero": al contrario, appropriazione del proprio tempo, liberato.
Un brevissimo cortometraggio di Guadagnino intitolato
Una pintura para pintor
chiude la carrellata degli extra.
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