RECENSIONE DVD ED EXTRA

CUOCO CONTADINO
di Luca Guadagnino

Italia 2004

Con Paolo Masieri e Barbara Pisani

di Paolo FAZZINI


Sulle colline tra la Liguria e la Francia, un'auto sale verso le Prealpi. Paolo Masieri, uno dei più innovativi chef italiani, ha lì il suo orto, la sua casa di campagna, le sue erbe. Mentre a Sanremo ha il suo ristorante “Paolo e Barbara”. La macchina da presa lo segue, mentre il cuoco si muove tra gli arbusti e gli alberi annusando il muschio e le foglie secche dei castagni, diventando natura tra la natura.
Ciò che più convince della struttura del documentario è l’armonia con cui la camera del regista insegue i passi di quest'uomo dedito alla sua missione. Uno stregone che centellina le parole e gli affetti, cercando attraverso le ricette gastronomiche anche ricette morali dell'esistenza. La rigida e oggettiva cronaca di una qualunque giornata di lavoro di un cuoco, che chiunque si aspetterebbe, lascia subito il posto ad un racconto che ha il gusto (è il caso di dirlo) di una fiaba per immagini. la macchina da presa segue in tutta la sua precisione quei “piccoli gesti” alla scoperta della semplicità e ci rimanda tutta la poesia e il sapore di ciò che alla fine diventerà una sublime testimonianza dell’arte culinaria di Paolo Masieri. Parte integrante della narrazione sono i paesaggi della campagna ligure che qui diventa, grazie all’abilità del regista, un personaggio a tutti gli effetti.
Il film è stato girato in digitale e il riversamento sul DVD si presenta ottimo sul versante video. L’audio offre una codifica 2.0 e un volume alto che permette di valorizzare le atmosfere.

CONTENUTI EXTRA
Numerosi gli extra offerti dall’edizione Dolmen: immancabili due puntuali interviste al regista Guadagnino e al protagonista Paolo Masieri, ripreso nei suoi luoghi prediletti. La nutrita galleria fotografica dedicata al documentario arricchisce l’apparato iconografico. Vera preziosità tra gli extra è The Love Factory, documentario-ritratto dell'attrice-icona di Derek Jarman sempre diretto da Guadagnino e presentato al Festival di Venezia 2003. Il filmato, della durata di 33 minuti, racconta un pomeriggio trascorso all’hotel Majestic di Cannes durante il Festival del Cinema. Tilda Swinton libera i suoi pensieri in una chiacchierata con il regista Luca Guadagnino. The Love Factory è il distillato di quest’incontro: un lungo primo piano che rivela i pensieri, la mente e la profonda complessa semplicità dell’importante attrice scozzese. Il diritto alla solitudine, e non solo alla felicita' evocata nella Costituzione americana, e' al centro del dialogare tra i due: Guadagnino difende il diritto alla Forma come espressione di un' intelligenza alienatasi dai vincoli imposti da regole inventate da altri e costituenti "sistema", la Swinton il diritto alla Libertà di esperire la Bellezza di Dolore/Solitudine/Sesso come atti sostitutivi della nozione imposta di "tempo libero": al contrario, appropriazione del proprio tempo, liberato.
Un brevissimo cortometraggio di Guadagnino intitolato Una pintura para pintor chiude la carrellata degli extra.

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