ANALISI ESTESA DEL FILM
MDP PSYCHO -
VOL 3 |
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Le multiple personalità di Miike Takashi
Miike Takashi si è guadagnato la stima incondizionata del popolo festivaliero. I suoi Gozu, Bizita Q e Audition sono tra i film assolutamente da salvare e riporre nella fatidica arca di Noè in caso di (auto)distruzione del globo, o da spedire verso una civilità extraterrestre sul prossimo Voyager. Takashi mescola genialmente le ossessioni della civiltà nipponica ai cascami stilistici del genere “pulp”, infrangendo spesso la soglia della sopportabilità visiva per tendere ad un regime dell’aggressione incondizionata all’occhio dello spettatore. C’è un problema: Takashi è un autore estremamente prolifico che si è fatto le ossa nell’ambiente delle “botteghe video” del “V-Cinema” con produzioni a basso budget riservate al circuito dell’Home-Video o televisivo, che offrono a registi sconosciuti la possibilità di esordire e di finanziarsi (ambiente che il nostro Miike non disprezza affatto, e che continua a frequentare). Stargli dietro è pertanto letteralmente impossibile. Anche se i suoi “prodotti” da catena di montaggio sono dominati da un “coefficiente autoriale” molto marcato, non si può dire che sia tutto da apprezzare. MPD Psycho è la riduzione dell’omonimo manga, molto confuso ed intricato, che getta nel frullatore alcuni luoghi comuni dell’hard-boiled occidentale (il serial killer, la teoria del complotto) con suggestioni tipicamente nipponiche (liceali uccise, trasmigrazione delle anime, sperimentazione scientifica incontrollata, criminali che vivono come pure entità trasferendosi nella “rete” telefonica ed informatica) a tendenza super-splatter. La miniserie nasce per la televisione ed è suddivisa in sei episodi, di cui il presente terzo volume racchiude gli ultimi due. Si tratta di una produzione molto povera, e le invenzioni per risolvere i nodi più complessi ed iperbolici della trama ne risentono: si ricorre all’effetto digitale che spesso manca di dinamicità e garbo. I dialoghi inoltre sono spesso confusi ed inconcludenti (colpa della traduzione?). Non mancano piccoli stralunati momenti di genialità, ma nel complesso consiglierei di comprare questo DVD soltanto nei due seguenti casi: 1) Pier Maria Bocchi è il tuo Dio, “Nocturno” la tua Bibbia; 2) stai facendo una tesi di laurea su Miike Takashi. Negli extra sono presenti i trailer originali della mini-serie ed alcuni stralci di un’intervista a Takashi. La scheda del regista, molto buona, è curata da Gianluca Aicardi (autore di “Sin Cinema” su Frank Miller).
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