Il
Dvd della EAGLE PICTURES è cosa altra dal film: veste splendidamente ciò che
è già soprattutto pura qualità audiovisuale.
Licenziati i contenuti, ci rimane (e forse non è poco) un prodotto che
stimola i sensi e li predispone a una teoria di micro-orgasmi.
Hooper, dopo trent'anni di carriera ininterrotta (i buchi temporali di
Dante, Carpenter, Romero sono qui sostituiti da infinite serie televisive),
è ora uno straordinario artigiano dell'orrore, capace di creare
interpolazioni tra i vari livelli della creazione filmica, senza squilibri
nel dosaggio di banda sonora/effetti speciali/fotografia.
Se il
montaggio a volte accelera immotivatamente, l'attenzione dello spettatore si
concentra di volta in volta su:
1)
gli incredibili effetti sonori, giocati sull'alternanza di toni bassi,
improvvise sottolineature percussive e urla altissime (si ascolti la bambina
inseguita da Bobby Fowler);
2) la fotografia, che dosa sovraesposizioni e colori acidi per gli interni e
colori naturali, ma molto contrastati, per le poche scene di esterni diurni;
3) (alcuni) effetti speciali, laddove indispensabili, come quelli molto
art and craft del make-up sui corpi (meno efficace la CGI, povera,
sparsa un po' ovunque)
Tutta
questa ricchezza audiovisuale viene riproposta con grande fedeltà dal
dischetto della "EAGLE", che si offre a molteplici (ri)visioni, ciascuna
delle quali dedicata a uno dei livelli sopradescritti (banda sonora, banda
visiva etc). Superba la resa cromatica complessiva e assolutamente unica nel
suo genere quella, già anticipata, del suono (le voci degli attori, i rumori
d'ambiente, soprattutto esterno, i segmenti °melodici° della colonna
sonora, gli effetti sonori puri, etc).
Sorprendenti la compattezza e l'omogeneità, da apprezzare al meglio
dotandosi di auricolari di qualità, cuffie, etc.
Memorabile l'effetto sonoro (l'urlo sinistro) della ragazza-zombie appena
rivitalizzata; alcuni suoni metallici a segnare certi snodi narrativi; il
ritornare continuo del carillion.
Oltre a ciò, il Dvd offre l'extra di un sacrosanto e sempre auspicabile
documentario a mo' di making-of: non i soliti 10/20 minuti, ma un'ora
scarsa di densissimo ragionare a voce alta da parte di inventori (dello
script) e creatori (del °look° del film): una vera e propria
lezione sulla realizzazione di una pellicola di genere.
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