GLI INVISIBILI
 

Merica
di F. Ferrone, M. Manzolini, F. Ragazzi
 

La RECENSIONE

 

Merica

di F. Ferrone, M. Manzolini, F. Ragazzi

Documentario

 

di Luciana APICELLA

 

Non par vero di esser diventata noi la “Merica” e non possiamo fare a meno di sorridere con un misto di tenerezza e bonario compatimento al diciottenne Felipe che davanti alla telecamera dichiara con baldanza di volere sfruttare il privilegio di essere discendente di una famiglia italiana, una delle tante che partirono dal Veneto tra fine ottocento e inizio novecento per cercare fortuna nel Brasile delle sterminate piantagioni di caffè, nel frattempo diventato terzeiro mundo. Dall’altra parte del muro, con salto improvviso dal colore e calore di Santu Spiritu, Brasile, il fratello Tiago è già stato inghiottito dal grigio e dal rumore metallico delle fabbriche venete (ritmi che si fanno quasi colonna sonora i suoni delle macchine dentro alle officine) ma a nulla vale dissuadere chi sogna un futuro migliore e un’accoglienza a braccia aperte per i figli dell’Italia che tornano a casa- poiché è biblico, dice l’anziana nonna nella dolce cantilena portoghese, che tutti tornino alla terra da dove sono partiti.

Il bel documentario girato da tre giovani registi alla loro seconda prova di collettivo nasce dall’idea di raccontare questo singolare fenomeno di emigrazione di ritorno, partendo dalla regione simbolo del rifiuto di ogni accoglienza allo straniero che, come ci avverte il trevigiano sindaco Gentilini, involontaria tragicomica caricatura di se stesso, arriva qua sciamando a suggere il miele delle ricchezze padane. E ci racconta delle attese interminabili - dieci, quindici anni - degli italo brasiliani che, albero genealogico alla mano, anelano a quella patente di italianità con la quale possano abbattere i muri della diversità una volta arrivati in Italia. Illusione che con facilità cade e lascia l’amaro in bocca quando si comprende che quell’identità culturale, quel senso di appartenenza che rivendicano semplicemente non esiste, e sei e rimani l’altro.

Che poi la narrazione inevitabilmente si allarghi e diventi una riflessione amara sul fenomeno migratorio tout court, allontanandosi quindi dal cuore dello scambio Veneto-Brasile è forse un peccato, ma assolutamente veniale. Nelle orecchie restano le note di una lingua che mescola lingua portoghese e il tenace persistere di accenti del dialetto veneto nella voce dei nostri anziani emigranti, nei racconti ascoltati da bambini di interminabili traversate oceaniche e nella fatica quotidiana di costruire nuove radici in una terra così lontana. Negli occhi una fotografia che, nel salto netto dai colori caldi e vibranti del Sudamerica alla grigia opacità delle nostre cittadine “civiltà” - secondo le gentiliniane categorie - si fa anch’essa narrazione. Del disincanto, della disillusione, di quell’incomprensibile capacità di cancellare il nostro passato di emigranti che rende avari e respingenti nei confronti di chi oggi non fa che percorrere quegli stessi passi che già facemmo.
 

Voto: 30/30

27/09/2007

 

la scheda

 

Merica

di F. Ferrone, M. Manzolini, F. Ragazzi

Documentario

 

Regia: Federico Ferrone, Michele Manzolini, Francesco Ragazzi
Anno di produzione: 2006
Durata: 75’
Tipologia: documentario
Genere: sociale
Paese: Italia
Produzione: Mithril Production Srl
Formato di distribuzione: HDV, colore

Trama: Sono 25 milioni i discendenti di immigrati italiani che vivono oggi in Brasile, quasi tutti pronipoti di quanti, a partire da fine ‘800, abbandonarono un’Italia perlopiù contadina e povera per un continente che prometteva ricchezza e benessere. Ma in appena un secolo i flussi migratori si sono completamente rovesciati. Se prima l’Italia era un paese da cui fuggire, essa è divenuta adesso parte di quel Primo Mondo vagheggiato dai migranti di tutto il mondo. Solo la condizione dei migranti non sembra cambiare.
Molti dei brasiliani che oggi partono per l’Italia possiedono un passaporto italiano: sono i famosi immigrati “di rientro”, un fenomeno di cui i media parlano pochissimo. Questo si spiega, oltre che con la prospettiva di benessere che offre l’Italia, con un attaccamento molto forte al paese di origine di queste persone. Eppure la loro speranza di essere accolti come cittadini a pieno titolo è spesso destinata a scontrarsi con un paese che fatica a integrare chi viene da fuori. Come tutti gli altri immigrati, anch’essi soffrono l’ostilità riservata agli indesiderati, costretti a lunghi percorsi burocratici, a un lavoro precario e al razzismo.
Non è un caso che molti decidano dopo breve tempo di tornare in Brasile. Ma perché tutto ciò avviene nonostante essi abbiano la cittadinanza del paese d’arrivo? Cosa determina allora davvero l’appartenenza a una comunità?
Girato tra Veneto e Brasile, “Merica” mostra tutta la complessità dell’esperienza migratoria in Italia e la portata di tali interrogativi sull’appartenenza, a partire dalle storie di alcuni brasiliani partiti per l’Italia o di brasiliani discendenti di italiani. Il documentario non si limita a mostrare queste storie ma cerca di raccontarle nel contesto politico del Brasile, dell’Italia e in particolare del Veneto. Questa regione esemplifica infatti la mutazione da un’economia povera e fornitrice di emigranti ad una industriale e bisognosa di immigrazione, con tutti gli squilibri che tale mutamento comporta. Nella storia di questi discendenti emerge un contrasto tra lo ius soli e lo ius sanguinis che confonde le tradizionali linee di separazione tra italiano ed extracomunitario, migrante e non, precario ed integrato. Chi ha il diritto di appartenere e quali sono i criteri dell’appartenenza? Il sangue o la presenza sul territorio? Il pregare nella stessa chiesa o condividere le stesse lotte politiche?
Attraverso le loro storie di vita, i personaggi affrontano nel loro quotidiano queste domande e offrono uno spaccato di quella che è la realtà dell’immigrazione in Italia oggi, non solo per loro ma per tutti i migranti. Dall’altra parte, il documentario mostra come vivono le comunità italiane all’estero e come nasce e si sviluppa il desiderio di emigrare in Italia.
Mettendo a confronto la grande emigrazione italiana del secolo scorso e quella che oggi conosce l’Europa, ci si accorge che sono molti i paralleli tragici.

Ambientazione: Verona (quartiere di Veronetta) / Treviso / Provincia di Treviso / Espirito Santo (Brasile) / Rio de Janeiro (Brasile)

Sovvenzioni:
Veneto Film Commission


Note:
"Merica" è stato prodotto dalla Mithril Production srl grazie al contributo della Regione del Veneto successivo al Premio Veneto Studio System, attribuito durante il Festival Videopolis 2005 al documentario "Banliyö - Banlieue" di Federico Ferrone, Francesco Ragazzi e Constance Rivière.
Le riprese sono durate da marzo a settembre 2006 ed hanno toccato tutte le province del Veneto oltre che gli stati italiani di Rio de Janeiro e di Espirito Santo mentre il montaggio si è svolto a Roma tra ottobre e novembre.
Versione originale in Italiano e portoghese.

GLI INVISIBILI
 

Merica

di F. Ferrone, M. Manzolini, F. Ragazzi

Documentario