CIVITANOVA FILM FESTIVAL
24 - 27 luglio

di D. GARBUGLIA(*)

Si è svolta a Civitanova Marche (MC) dal 24 al 27 luglio la prima edizione del Civitanova Film Festival. Tre le sezioni ospitate: la personale (quasi) completa di Sergio Rubini, la vetrina sul corto marchigiano e la rassegna dedicata al cinema di genere italiano degli anni passati, denominata “Mezzanotte Cult”.
Sergio Rubini ha raccolto forse i più vasti consensi del pubblico: l’incontro di giovedì 24, moderato dal critico Anton Giulio Mancino, è stato affollatissimo e si è rivelato di grande interesse. L’attore-regista, pur nella forzata ristrettezza dei tempi (si è trattenuto a Civitanova solo per un paio d’ore e poi è volato di nuovo a Roma dove partiranno a giorni le riprese del nuovo film), è stato prodigo di notizie, curiosità e soprattutto riflessioni “a cuore aperto” sul suo mestiere e la sua arte. La sera stessa, sala gremita anche per il suo ultimo L’anima gemella, piacevole e sottovalutata favola grottesca sull’amore e sul rapporto anima-corpo. Le altre pellicole di Rubini, proiettate in pomeridiana nei giorni successivi (La stazione del 1990, Il viaggio della sposa del’97 e Tutto l’amore che c’è del 2000) hanno completato la panoramica di un autore eclettico, attento alla narrazione e al contesto storico-geografico delle sue storie, molto generoso con sé e con i suoi attori ai quali affida sempre ruoli a tutto tondo.
Bilancio positivo anche per la vetrina sui videomakers marchigiani. L’unico rammarico, del resto ampiamente prevedibile, è che non si sia riusciti a mostrare “tutto quello che c’era da mostrare” sulla produzione video della nostra regione. Colpa di un’informazione evidentemente non arrivata in tutte le zone, e magari della fisionomia non da concorso che può aver allontanato alcuni, di fatto la sensazione è che sia mancato qualcuno, in particolare dalle province di Ancona e Pesaro. A parte questo, la vetrina si è rivelata, anche per il numeroso pubblico dei non addetti presente, un piacevole calderone, in cui abbiamo (volutamente) mescolato professionisti e non, opere di alto livello tecnico e lavori amatoriali, documentari, fiction, videoclip e animazione, tutto insieme a formare un’altra panoramica, quella sulla nostra regione indubbiamente in fermento artistico. Tra i lavori più significativi, segnalerei Vision del fanese Henry Secchiaroli, Sei piccoli frammenti di Stefano dello iesino Antonio Lucarini e il clip The sniper di Paolo Doppieri.
Infine, la sezione più rischiosa, la vera scommessa che infatti ha creato in alcuni qualche fraintendimento.

La mia intenzione, di ideatore e direttore artistico del progetto, era di far conoscere, in chiave di festival e quindi con incontri e dibattiti critici, una parte della sterminata produzione di genere italiana degli anni passati (dai ’60 ai primi ’80). Lo spazio era, s’intende, scarsissimo e quindi non potevamo fare un’altra panoramica. Abbiamo deciso di concentrarci su due personaggi, rappresentativi di due generi nostrani, il poliziesco e la commedia erotica. Per il primo genere abbiamo invitato a Civitanova il regista Stelvio Massi, uno dei maestri del cosiddetto poliziottesco, autore di decine di film con Maurizio Merli, Tomas Milian e Luc Merenda, tanto per citare gli attori più significativi. Anton Giulio Mancino, critico esperto del genere, ci ha regalato un paio di “lezioni” a ruota libera di altissimo livello; peccato per i pochi che c’erano al secondo incontro, quello pomeridiano di domenica 27, in cui il giovane critico ci ha fatto spaziare, stavolta sì, tra gli autori, gli attori, le tecniche, le modalità produttive di un genere oramai scomparso e quasi dimenticato. Di Massi si sono rivisti La banda del trucido del ’77 e Un poliziotto scomodo del ’78, girato proprio a Civitanova Marche, città natale del settantaquattrenne regista. Infine la presenza di Alvaro Vitali, sabato 26, lungi dall’essere e dal voler essere una buffonata, o d’altro canto un tentativo di rivalutazione critica, è stata l’occasione per una piacevole chiacchierata sul cinema dei pierini, delle supplenti e delle dottoresse, moderata dal critico Michele Giordano, direttore di “Nocturno” ed autore di un bel volume sulla commedia erotica italiana. Certamente lo spazio (e gli orari impossibili) non hanno permesso un vero approfondimento, ma non pretendevamo tanto. Per l’anno prossimo, ed è un’anticipazione che speriamo si concretizzi nella realtà di una seconda edizione, ci piacerebbe approfondire un solo genere, magari il thriller all’italiana, che, sotto la punta dell’iceberg costituita da Dario Argento, ha riempito i nostri schermi (e non solo) di tanti titoli oggi ricercati e collezionati dagli appassionati.
 

 

Sito Ufficiale: http://www.civitanovafilmfest.it/

(*) Davide GARBUGLIA è il direttore del CIVITANOVA FILM FESTIVAL