la cittadella del corto 2008
festival int. del corto di fiction

Trevignano, 28 Maggio - 01 Giugno 2008

 

di Luisa SCARLATA

Dal 28 maggio al 1° giugno si è svolto a Trevignano il 14° Festival Internazionale del Corto di Fiction. Il Festival, nonostante i suoi 24 film internazionali, i 31 corti italiani (replicati all’infinito) e una retrospettiva dedicata al cinema messicano, a dire il vero ha davvero ben poco di internazionale. Anzi, a dirla tutta potremmo dire che è forse difficile trovare qualcosa di più provinciale del Festival di Trevignano. Se non fosse infatti per la splendida cornice che lo ospita, il lago appunto - così seducente da indurti a restare nonostante il primo istinto sia la fuga – ci sarebbe davvero molto poco da salvare. La cosiddetta Cittadella del Corto è di fatto un solo piccolo cinema di paese con due sale due che di confortevole hanno ben poco. Punto. Cittadella finita. E fortuna che proprio lì accanto c’è una minuscola piazzetta per respirare. Giusto quello tra l’altro, perché di allestito intorno non c’è nulla. Tranne uno striscione di plastica che dondola triste al vento. Qualcuno potrebbe obiettare che gli eventi, in fondo, li fanno le persone. è vero. Ed è proprio di questo che ora andiamo a parlare. Le persone nel senso del personale del Festival sono praticamente assenti e quelle che ci sono nemmeno particolarmente affabili né preparate. Le persone in senso di pubblico, invece, idem. Sarà stata la calura o i ristorantini tipici del posto (ben più attraenti in location e sostanza) ma le due sale due sono praticamente semivuote. I pochi presenti riescono con difficoltà a superare la prova dei 6 corti proiettati uno dopo l’altro, e al termine del terzo, quando le luci si accendono per una pausa, approfittano per scappare in piazzetta, all’aria aperta. Di stranieri non se ne vedono molti: per lo più, se intendiamo il termine in senso stretto, fiorentini. Del resto forse è proprio il genere che non muove le masse. Anche io, da ex pubblicitaria, faccio fatica. Mi chiedo come sia possibile che nell’advertising si riesca a raccontare e chiudere una storia di senso compiuto in 30 secondi, e il regista di un corto, che di secondi ne ha a palate da farci un bel po’ di minuti, rimanga sempre lì sospeso, senza una storia che abbia senso e senza mai uno straccio di finale. Così ecco che quello che si vede, nella media, è una sfilza di esercizi di stile di regia. Spesso esecuzioni di ottima qualità e anche performance recitative di livello. In quanto a storie, invece, si rimane decisamente delusi. Due esempi agli estremi, in questo senso, “Dora” (dove è davvero un’impresa capire il senso di quanto vediamo) e “Lo Zio” del regista toscano Duccio Chiarini (divertente, coerente e chiuso, nel senso di concluso).
In ogni caso il Festival del Corto, come è giusto che sia, non si fermerà qua. Speriamo solo che l’anno prossimo sia un po’ meno Cittadella e un po’ più Città.

 

 

la cittadella del corto 2008
festival int. del corto di fiction

Trevignano, 28 Maggio - 01 Giugno 2008