SUSPENSE

(The Innocents)

GB 1961, b/n, 97’

 di Jack Clayton

Con Deborah Kerr, Martin Stephens,

Pamela Franklin, Michael Redgrave,

Peter Wyngarde, Megs Jenkins

 

 

Miss Giddens (Kerr) accetta di fare da istitutrice a due bambini (Stephens e Franklin) che vivono in un ricco castello inglese. Dapprima enstusiasta del lavoro, la donna comincia in seguito a sospettare che la dimora sia abitata dalle malvagie presenze di due lussuriosi amanti, membri della vecchia servitù, e che i due fanciulli ne siano subdolamente plagiati.
L’inglese Jack Clayton, già esperto e raffinato direttore della fotografia, probabilmente non è mai stato un grande regista, eppure a lui va il merito di un’impresa quasi impensabile: aver tradotto in immagini l’impalpabile orrore delle pagine di Henry James e del suo celeberrimo “Il giro di vite” (di certo il migliore ma non l’unico racconto fantastico del grande scrittore), una storia di fantasmi dall’impianto classico più inquietante di tanta fiction horror contemporanea, ma anche un’agghiacciante parabola sulla potere di corruzione del Male. Grazie al contributo di un altro maestro della fotografia come Freddie Francis (ELEPHANT MAN, UNA STORIA VERA) alle splendide scenografie di Wilfrid Shingleton, ad un attento script firmato Truman Capote, ed alla coinvolgente interpretazione di Deborah Kerr (ma i piccoli attori non sono da meno), Clayton riesce a rendere con sensibilità un’atmosfera sottilmente torbida pur nel rispetto di un’eleganza formale tipicamente inglese. Memorabili, nonché rivoluzionarie, le scene delle “apparizioni”, in cui la fonte della paura è tanto più spaventosa quanto più appare lontana e confusa con l’ambiente circostante; in tal senso risulta particolarmente funzionale e nient’affatto di maniera una profondità di campo portata spesso alle estreme conseguenze come in un film di Welles.
Se non un capolavoro assoluto, una pietra miliare della cinematografia fantastica e gotica.