23.mo festival cinema latino americano Trieste, 11 - 19 Ottobre 2008
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Si è concluso con la vittoria di un documentario il 23mo Festival del Cinema Latino Americano, la rassegna promossa dall’APCLAI Associazione per la Promozione della Cultura Latino Americana in Italia che, dall’11 al 19 ottobre ha presentato a Trieste quasi 200 opere, tra film, documentari ed audiovisivi sulla realtà culturale, artistica, storica e sociale dell’America Latina. Cornice dell’evento Il Concorso ufficiale ha presentato quattordici lungometraggi, parte dei quali frutto di co-produzioni europee, firmati sia da registi pluripremiati e di lunga esperienza che da autori più giovani ed emergenti. Alla fine la Giuria internazionale, composta dai registi Francisco Lombardi (Perù) e Nicolás Echevarría (Messico), dalla musicista e studiosa di cultura latino americana Meri Lao (Italia), e dal critico Manolo Pérez Estremera (Spagna), già direttore del Festival di San Sebastián e dell’Istituto spagnolo di Cinema e Arti Audiovisive (ICAA), ha decretato Miglior Film El Circulo (Uruguay, 2008) di José Filipovich e Aldo Dutrey, documentario sulla figura di Henry Engler, dirigente tupamaro (esponente cioè della guerriglia) e segregato dalla dittatura militare uruguayana per tredici anni. Il film mostra Engler, oggi cittadino svedese e medico riconosciuto per la ricerca dell’Alzheimer, intento a rievocare il prigioniero di ieri, tornando nella città dove è cresciuto, il pozzo nel quale lo obbligarono a vivere, i militari che lo ebbero in custodia e i compagni di prigionia.
Il Gran Premio della Giuria, Premio alla Miglior Opera Prima e Miglior Colonna Sonora è andato al film Alicia en el Pais (2008) firmato dal trentaquattrenne regista cileno Esteban Larrain. Gli ingredienti per renderlo ‘esportabile’ ci sono tutti: pianure sterminate, tramonti da cartolina, fenicotteri rosa, la protagonista che non è un’attrice professionista bensì la vera bambina che nel 2004 iniziò una marcia di 180 km da Soniquera, suo paese natale, per andare a lavorare nel nord del Cile. Eppure la pellicola manca d’entusiasmo, il ritmo è praticamente inesistente, le inquadrature pretenziose, e la nota di regia suona come un epitaffio: “[Alicia en el Pais] oggi inizia la sua vita come prodotto culturale: parafrasando André Malraux, il suo lato ‘artistico’ sarà sicuramente apprezzato dal mondo cinefilo e il suo lato ‘industriale’ ignorato dal circuito commerciale. Da parte mia, mi dichiaro tranquillo: il mio viaggio è terminato e posso solo guardare il cammino andando con nostalgia e soddisfazione”.
Grande affermazione per il film drammatico colombiano Los actores del conflicto, di Lisandro Duque, che si è visto attribuire i Premi per la Regia, la Sceneggiatura, e per la Miglior Interpretazione dell’attore Mario Duarte, oltre al Premio ‘Cervantes’ per uso del linguaggio, assegnato dagli studenti del Liceo Linguistico ‘Bachelet’ di Trieste. Il film racconta le vicende di tre artisti di strada, che si spacciano per dei guerriglieri che si vogliono costituire, in cambio della garanzia di un espatrio in Spagna; i tre finiscono però nei guai, nel conflitto tra paramilitari, guerriglieri e l’esercito colombiano. Il Premio del Pubblico è andato invece al film drammatico venezuelano El enemigo, di Luis Alberto Lamata, storia dell’incontro in un ospedale di un uomo e una donna di estrazione sociale diversa, che in una notte piena d’angustie scoprono di avere un segreto in comune.
La Giuria della Sezione “Contemporanea”, nuova sezione dedicata alle produzioni senz, ha assegnato il Premio al film cileno La Colorina, di Fernando Guzzoni, che ricostruisce la vita della nota poetessa Stella Díaz Varín, detta “La Colorina”, considerata la poetessa del punk e la Bukowski cilena. Il Premio ‘Unione Latina’ per la migliore opera a carattere storico è invece andato al documentario brasiliano Juruna, o espirito da floresta, di Armando Lacerda, sulla storia di Màrio Jurura, il primo deputato federale indio in Brasile, e sulle lotte degli indios per la sopravvivenza. Il Premio è stato assegnato da una giuria di studenti del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico, coordinata da Alessandro Melioli, Direttore del Dipartimento Audiovisivi dell’Unione Latina di Parigi. Per la stessa sezione una menzione va al documentario messicano Vivos los llevaron, vivos los queremos, di Cecilia Serna, che ricostruisce la poco nota vicenda, tuttora d’attualità, dei sequestri politici e dei desaparecidos in Messico negli anni 70-80. Completano i riconoscimenti due importanti Premi tradizionalmente assegnati dal Festival del Cinema Latino Americano di Trieste: il ‘Premio Oriundi’, per il riscatto della memoria dell’emigrazione italiana in America Latina, assegnato al grande regista italo-peruviano Francisco Lombardi, presente quest’anno nella Giuria, e al quale il Festival di Trieste ha dedicato una retrospettiva con alcune delle sue maggiori opere, e il Premio ‘Salvador Allende’ consegnato in apertura del Festival, alla regista e storica cilena Carmen Castillo, per l’impegno nel riscatto della memoria e della storia dei popoli latino americani. Rifugiata in Francia, dove oggi lavora per Arté, la Castillo fu proprio collaboratrice nello staff del presidente cileno e poi combattente clandestina contro Pinochet. E proprio sulle vicende del colpo di stato in Cile è incentrato CALLE SANTA FE’, suo ultimo lavoro presentato al festival, in particolare sul tragico scontro alla periferia di Santiago del 5 ottobre 1974, in cui perse la vita il suo compagno Miguel Enríquez, leader del Mir-Movimento di Sinistra Rivoluzionaria. “Questo Premio mi emoziona per il nome che porta” ha commentato dal palco Carmen Castillo “Vengo da una storia che, malgrado tutte le sofferenze, le torture e l’esilio subiti, mi spinto a trasmettere il ricordo di quell’epoca, per far trionfare la vita e sconfiggere la morte. Mi ha spinto a trasmettere la memoria di quell’impegno rivoluzionario, e della grande epoca del Cile di Allende. Raccolgo questo premio con umiltà” ha detto la Castillo “e lo accetto come un enorme regalo di questo Festival, che per me rappresenta la forza di un luogo di incontro, e di scambio di ricche esperienze umane”.
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23.mo festival cinema latino americano Trieste, 11 - 19 Ottobre 2008
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