ca'foscari short film festival

2.NDA edizione

 

Venezia 28 / 31 marzo 2012

 

giuria del concorso internazionale

 

Pappi Corsicato nasce a Napoli nel 1960, studia architettura e all’inizio degli anni 80 si trasferisce a New York dove partecipa a corsi di danza e recitazione, mentre compone musiche per alcuni spettacoli teatrali. Tornato in Italia nel 1987 è assistente per registi come Elvio Porta e Pedro Almodovar, una collaborazione che influenzerà molto il suo stile. Il suo esordio cinematografico avviene con Libera nel 1992, per il quale firma anche soggetto, sceneggiatura e scenografia; che diventerà poi un episodio del lungometraggio omonimo presentato al Festival di Berlino nel 1993, con il quale vince la Grolla d'oro, il Globo d'oro della stampa estera e il Nastro d'argento come migliore opera prima. Nel 1995 dirige I buchi neri, con Iaia Forte, Vincenzo Peluso e Manuela Arcuri e partecipa al Festival di Venezia nella sezione “Notti Veneziane". Nel 1997 gira l'episodio "La Stirpe di Lana" del film collettivo I Vesuviani, sempre con Iaia Forte e Anna Bonaiuto. Nel 2000 mette in scena al Teatro San Carlo di Napoli l'opera lirica "Carmen" e nel 2001 dirige Chimera. Dopo sette anni torna alla regia con il film Il seme della discordia, con Caterina Murino e Alessandro Gassman. Nel 2009 gira un documentario sul pubblicitario Armando Testa, dal titolo "Armando Testa - povero ma moderno", invitato come evento speciale al Festival di Venezia nella sezione Orizzonti, dove vince il premio Pasinetti del sindacato giornalisti cinematografici. Dal 1994 ad oggi ha realizzato oltre trenta documentari sull'arte contemporanea invitati ed esposti al Modern Tate Museum di Londra, al Centre Pompidou di Parigi ed altri musei e festival nazionali ed internazionali. Il linguaggio di Corsicato è un colto miscuglio di influenze basse ed erudite, sempre in bilico fra l’intelligenza del paradosso e la burla dai colori accesi. Vive e lavora tra Napoli e Roma. È stato direttore artistico della Fondazione "La Colombaia di Luchino Visconti". Ha appena finito le riprese del suo nuovo lungometraggio, Il volto di un'altra.

 

Irene Bignardi è una delle esponenti principali della critica cinematografica italiana, legata ad alcune tra le più importanti testate giornalistiche italiane come La Repubblica, L’Espresso e la rivista Vanity Fair. Ha condotto molte trasmissioni televisive, in particolare per la Rai dove, oltre a diversi programmi culturali monografici, ha curato varie dirette dalla Mostra del Cinema di Venezia. Fondamentale è il suo apporto ad alcuni tra i più importanti festival cinematografici. Dal 1986 al 1989 ha diretto il “MystFest - Festival internazionale del giallo e del mistero” di Cattolica.

Ha fatto parte della commissione degli esperti della Mostra del Cinema di Venezia durante la direzione di Gillo Pontecorvo ed è stata responsabile, insieme a Giorgio Gosetti, della sezione Notti Veneziane dal 1993 al 1996. Alla guida di cinque edizioni del Festival Del Film di Locarno, dal 2000 al 2005, è riuscita ad offrire un periodo di importante presentazione e rivisitazione dell’universo cinematografico, spesso legato ad altri ambiti culturali, soprattutto quello letterario di cui Irene Bignardi è profonda conoscitrice. Nel 2006 ha creato e realizzato per le United Nations il festival Desert Nights, dedicato ai temi della desertificazione. Dal 2006 al 2008, inoltre, è stata Presidente di Filmitalia. Irene Bignardi ha vinto il Premiolino (il più antico e più importante premio giornalistico italiano) nel 1987 e il Grolla d'Oro alla carriera, importante riconoscimento cinematografico assegnato dai critici italiani. Tra i suoi numerosi saggi, da ricordare "Ieri, oggi, domani, cent'anni di cinema italiano" (1995); "Memorie estorte ad uno smemorato. Vita di Gillo Pontecorvo" (1999); "Le Piccole Utopie" (2003); "Le cento e una sera: piccola guida personale al cinema in DVD" (2008), oltre all’interessante e recentissimo "Storie di cinema a Venezia" (2011), pubblicato dal Consorzio Venezia Nuova.
 

Il cineasta e pittore Rachid Mohamed Benhadj nasce ad Algeri il 12 luglio 1949. Laureato in architettura all’Ecole nationale superieure des Arts Decoratifs di Parigi con una tesi sull’architettura teatrale e poi in cinematografia e audiovisivi. Il cortometraggio oggetto della tesi “Immigrazione” pone già l’attenzione sulla condizione degli immigrati nordafricani in Francia. Sin dal 1979 i suoi numerosi corti e medio metraggi pongono l’accento su temi come la vita disagiata di giovani, poveri e donne a confronto con una società fatta di divieti e restrizioni. Lo sguardo di Benhadj però non si è mai lasciato andare ad ipocrisie populiste e ritratti compassionevoli, ma ha sempre mantenuto una narrazione lucida supportata da estro espressivo. Da molti anni vive e lavora in Italia, anche se i suoi lungometraggi sono stati tutti girati in Maghreb. Tra questi ricordiamo Louss - La rosa di sabbia (1988), Touchia (1992), L’albero dei destini sospesi (1997) e Mirka (2000) e Il pane nudo (2005). Benhadj è anche un affermato pittore, tanto che le sue opere sono state esposte in numerose mostre internazionali tra le quali Parigi, Copenhagen, Algeri, Biarriz, Mosca e ha ricevuto il prestigioso premio internazionale per la pittura alla Mostra Internazionale di Parigi nel 1973. E’ in uscita il suo nuovo film, frutto di una produzione franco/algerina/italiana con Yasmine Adjani, Parfums d’Alger.
 

Jury Members as Filmmakers
Come già accaduto nella prima edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, viene dedicato un piccolo speciale al lavoro dei giurati. Per l’occasione Corsicato presenterà: “La Stirpe di Lana” l'episodio amazzonico del film collettivo I vesuviani. Si tratta di una sorta di manifesto della “scuola napoletana di cinema”, firmato nel 1997 con Mario Martone, Antonietta De Lillo, Stefano Incerti e Antonio Capuano. è un esplicito omaggio ai bike e gang movie anni 50, a Herscell Gordon Lewis e al “Russ Meyer touch” e alla sua banda di bad-girls superdotate. Benhadj presenterà invece il backstage del suo lungometraggio “Mirka” dove l’ingresso di un bambino sul set diventa pretesto per capire cosa avviene in fase di produzione e come lavorano le maestranze tecniche – operaie – creative coinvolte nella realizzazione di un film.

SITO UFFICIALE

 

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