ca'foscari short film festival

2.NDA edizione

 

Venezia 28 / 31 marzo 2012

 

agli albori dell'animazione italiana

 

Agli albori dell'animazione italiana è uno speciale organizzato in collaborazione con l'AIRSC (Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema), diretta da Carlo Montanaro, studioso di cinema e prezioso sostenitore del Festival. Inaugurata nel 1964, l'Associazione si pone come principale obiettivo storico-culturale la promozione, la salvaguardia e la divulgazione di massa del cinema delle origini. Il progetto ha trovato numerose conferme anche in seguito alla pubblicazione di “Immagine. Note di Storia del Cinema”, rivista specialistica del settore, e al successo delle Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone.
La passione dell’AIRSC per la ricerca storico-cinematografica, unita alla gentile collaborazione dell'Archivio Storico CinecittàLuce di Roma e della Cineteca del Friuli di Gemona, hanno permesso la presentazione di quattro rarissimi corti d'animazione italiana risalenti agli anni quaranta e cinquanta. Nonostante non esistano copie completamente restaurate delle suddette pellicole, il Festival ha deciso di presentare comunque i quattro corti al pubblico - che non avrebbe altrimenti altre possibilità di visionarli - volendo esaltarne l'importanza storica e l'esclusività dell'evento.

I titoli in questione sono: Anacleto e la faina di Roberto Sgrilli (1941), Il paese dei ranocchi di Antonio Rubino (1941), L'ultimo sciuscà di Gibba (1947) e La piccola fiammiferaia del veneziano Romano Scarpa (1951). Lo stesso discorso vale a maggior ragione per il quinto corto che Ca' Foscari Short Film Festival è davvero orgoglioso di presentare all’interno di questo speciale: si tratta di La storia di Lulù di Arrigo Frusta (1909/10), nel quale è presente la prima sequenza animata nella storia del cinema italiano.


La storia di Lulù

(1909/10, 5', muto)

Regia: Arrigo Frusta Fotografia: Giovanni Vitrotti

Produzione: Ambrosio
Il primo film raccontato “dalle ginocchia in giù” dove ambientazioni e costumi rendono esemplarmente l’ascesa sociale di una contadinella dalla collina alla città. L’ultima scena è la più antica sequenza in “animazione” del cinema italiano conservata, ottenuta tramite “passo uno” con oggetti tridimensionali (due paia di scarpe).


Anacleto e la faina

(1941, 8')

Regia: Roberto Sgrilli

Consulenza tecnica: Gaetano Ventimiglia

Fotografia: Aldo Angelici

Musica: Gino Filippini Produzione: Bassoli
Il brutto anatroccolo che prefigura Calimero. La nascente animazione italiana occhieggia all’universo disneyano.
 

Il paese dei ranocchi

(1941, 7')

Regia: Antonio Rubino

Consulenza: Ugo Amadoro

Tecnico di ripresa (Agfacolor): Luigi Minaldi

Musica: Raffaele Gervasio

Produzione: INCOM
Grande illustratore Antonio Rubino costruisce con abilità un mondo estremamente cattivante esaltato da un uso molto appropriato dell’Agfacolor.
 

L'ultimo Sciuscà

(1947, 11')

Regia: Gibba (Francesco Maurizio Guido)

Direzione della produzione: Giannetto Beniscelli

Musica: Costantino Ferri

Produzione: Alfa Circus Film
Un tentativo di neorealismo disegnato di ispirazione poetica rimasto unico e irripetibile.
 

La piccola fiammiferaia

(1951, 8')

Regia/fotografia: Romano Scarpa

Commento musicale: Quartetto Cetra

Produzione: Mario Casamassima
Nasce con l’animazione, in uno studio autogestito con tanto di “multiplane camera” a Venezia, l’attività lavorativa di Romano Scarpa, disegnatore che sarà poi “costretto” dagli avvenimenti a diventare il maestro indiscusso della scuola fumettistica della Disney italiana.

SITO UFFICIALE

 

2. ca'foscari short film festival

Venezia 28 / 31 marzo 2012