NIENTE ESISTE SE NON TOCCA QUALCOS'ALTRO
<< Niente esiste se non tocca qualcos'altro>> come il vento che strilla
pettinandosi sulle cime degli alberi o come uno scorrere d'acqua che col
tempo ha incavato la terra facendosene un letto. Ogni scontro, ogni caduta,
sono quindi esibizioni dell'essere, anche quando si tratta di perdita di
controllo che causa ferite non cicatrizzabili com'è il caso di Sunken red,
tratto dal romanzo Bezonken Rood di Jeroen Brouwers, il racconto di una vita
lacerata dai ricordi del passato, un lento dolore che non si assorbe mai e
che continua a riflettersi negli occhi di un bambino di tre anni, internato
assieme alla madre, nonna e sorella in un campo di concentramento
giapponese. Un unico protagonista in scena, un unico lungo monologo mai
tradito dal corpo e dalla voce di Dirk Roofthooft che con intensità ci
trascina, senza imbonimenti, nella vita di un uomo divenuto presto
insensibile a qualsiasi tipo di gioia, un uomo che si sta lasciando
lentamente divorare da ricordi privati di innocenza. La scena di Peter
Missotten crea un ambiente rarefatto attraversato da lunghe lame di luce
rossa che tagliano il buio mentre dentro a sei canalette, disposte
parallelamente, scorrono placidi corsi d'acqua, forse metafora di una vita
che comunque continua e poi ancora medicinali sparsi, sigarette, bicchieri
di plastica accartocciati e gettati per terra, qualche sedia come appoggio
di cianfrusaglie e un vecchio giradischi dove scorre la musica di un rotolo
di carta. Sulla scena ci sono inoltre due schermi che, come finestre
sull'interno, attraggono l'occhio dello spettatore a perdersi in un
labirintico del sé claustrofobico e a tratti angosciante; diverse telecamere
a circuito chiuso riprendono il corpo dell'attore, lo registrano in diverse
angolature e proporzioni, ritraendo un oblio di umori contrastanti. Dentro
questo tortuoso viaggio di autoanalisi, dove prevale il disperato desiderio
di ritrovare la madre, la donna, che prima del tempo perse le sue curve
morbide e il suo sorriso, si va verso la ricerca, sempre più bassa, di un
dolore che sappia annullare tutto e ridare serenità alla coscienza. La regia
di Guy Cassiers risulta severa e schietta, non cerca mai di imbonirsi il
pubblico con eccessi drammaturgici o effetti di stupore e, incurante del
pericolo, continua a giocare con la palla infuocata dei sentimenti dando il
tempo a tutti di scottarcisi. |
ore 22.00 - Teatro alle Tese
GUY CASSIERS / TONEELHUIS
Sunken Red (100’)
dal romanzo di Jeroen Brouwers
regia Guy Cassiers
con Dirk Roofthooft
adattamento Guy Cassiers, Corien Baart, Dirk Roofthooft
drammaturgia Corien Baart, Erwin Jans
scene, video e luci Peter Missotten | De Filmfabriek
costumi Katelijne Damen
video Arjen Klerkx
suono Diederik De Cock
produzione Toneelhuis (B), Ro Theater (NL)
|