open doors Awakenings 2012
lezioni aperte terence lewis 25 febbraio 2012 Teatro Piccolo Arsenale, Venezia
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CAnale youtube/biennale |
02: TERENCE LEWIS Dopo un’attesa estenuante fuori dal Teatro Piccolo, in compagnia di nuovi inaspettati appassionati della danza bollywoodiana, si entra in una sala che a tutti gli effetti sembra evocare visivamente le scene iper-coreografate dei film indiani degli ultimi 10-15 anni, ben oltre la commedia familiare di Mira Nair. Mentre durante il saggio di danza thailandese vedremo anche visi tesi, lo spettacolo di Terence Lewis è senza dubbio quello che comunica una piacevolezza visiva diretta e totale, condivisa dai ballerini, sempre sorridenti e divertiti. Le figurazioni sono effettivamente molto strutturate, in linea con una sacralità tutta corale che non prevede molto spazio per una vera autonomia espressiva del singolo danzatore, ma risultano comunque gradevoli. I costumi, in questa veloce rivisitazione dei canoni indiani, sono molto più semplici rispetto a quelli tradizionali. Ciò che conta, peraltro, è l’intuizione (di chi balla e di chi osserva) della natura religiosa, quindi fortemente ritualizzata e formalizzata, della gestualità di mani, braccia e resto del corpo. Le strutturazioni formali - allineamenti perfettamente sincronici, pose statuarie - sembrano riprendere l’iconografia sacra indiana e rispondono a un’esigenza di bidimensionalità solo parzialmente tridimensionalizzata durante lo svilupparsi della coreografia. è proprio il caso di rimarcare la calorosa risposta del pubblico, che tributa una specie di standing ovation a Terence Lewis, complice la lezione di danza collettiva posta alla fine della performance, cui s’accennava. Rito sacro, quindi, ma gioioso e romantico, per bilanciare, a sentire Lewis, le sofferenze quotidiane di un popolo che vive sulla propria pelle le incredibili disparità socio-economiche dell’India attuale. |
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arsenale della danza 2012 open doors
30 gennaio > 17
giugno
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