LOST IN LA MANCHA
di Keith Fulton e Louis Pepe
con Terry Gilliam e Johnny Depp



Solo in America poteva essere realizzato un film su un film che non esiste! E' quello che è successo con LOST IN LA MANCHA, documentario girato da Keith Fulton e Louis Pepe sulla preparazione e i primi ciak di THE MAN WHO KILLED DON QUIXOTE di Terry GILLIAM che non è mai stato girato per intero. Infatti, dopo le peripezie del regista per ottenere i finanziamenti da una serie di produttori tutti europei - immaginate un regista visionario e abituato ad Hollywood alle prese con dei budget europei - l'intera produzione si sposta sul set, nel mezzo di un deserto a Nord di Madrid. Sono arrivati anche i due attori protagonisti e cioè Jean Rochefort e Johnny Deep, ma al secondo giorno di riprese succede qualcosa di veramente imprevedibile, che condizionerà l'esito della realizzazione del film: una vera e propria tempesta, che devasta l'intero set, danneggiando le apparecchiature e sconvolgendo tutto paesaggio della zona. E non solo: Jean Rochefort, che per tutto il primo ed unico giorno di riprese aveva fatto milioni di ciak a cavallo (ovviamente, è lui Don Chisciotte), si ammala gravemente e decide di tornare in Francia per farsi curare. Così niente set e niente attore protagonista… Ma Gilliam non si perde d'animo e decide, nel frattempo di girare le scene con Johnny DEPP sull'altro set previsto dalla produzione. Passano i giorni e Don Chisciotte non guarisce finchè il suo agente fa sapere che tornerà sul set alla sola condizione di non dover mai più montare su un cavallo (ve lo immaginate un Don Chisciotte senza il suo cavallo?). Poiché sia la tempesta che la malattia di Rochefort non sono coperti dall'assicurazione, in quanto calamità naturale l'una ed evento imprevedibile l'altra, i costi per tenere in piedi tecnici, macchinisti, costumisti e tutto il set nell'attesa di poter riprendere le riprese stanno diventando veramente troppo elevati. Gilliam tiene a questo progetto più che a qualunque altro, sono dieci anni che ci lavora, ma alla fine è costretto ad arrendersi ed a mollare l'intera grandiosa operazione. E come se non bastasse i diritti del film, come da contratto, passano nelle mani dell'assicurazione. La vicenda sembra concludersi quindi nel peggiore dei modi, ma in realtà l'ultima informazione che la voce narrante di Jeff Bridges ci dà sulla vicende di questo sfortunato Don Quixote è che Terry Gilliam è riuscito a trovare dei nuovi produttori ed è in trattativa per riacquistare i diritti del film e finire quello che lui stesso considera il suo capolavoro.
Oltre ad essere una storia avvincente e divertente e ad attirare la curiosità del pubblico sui retroscena di una grande produzione, LOST IN LA MANCHA è un vero e proprio omaggio a Terry Gilliam, alla sua energia, alla sua sconfinata creatività ed anche ai suoi difetti, quale quello di essere troppo poco realista ed eccessivamente visionario. Accanto a lui girano molti personaggi che a volte lo assecondano e in altre occasioni cercano di riportarlo con i piedi per terra. Tra questi anche due famosi italiani: Gabriella Pescucci, la costumista del Don Chisciotte e Nicola Pecorini, il direttore della fotografia. Speriamo proprio che Gilliam ce la faccia e che tra qualche anno qui a Berlino possa essere proiettato il suo grandioso Don Quixote.


Voto: 30/30

Francesca MANFRONI
13 - 02 - 02


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