
Dopo la delusione de LA STRADA VERSO CASA Zhang YIMOU propone al pubblico
della Berlinale il suo ultimo, bellissimo lavoro: HAPPY TIMES. A detta
dello stesso regista, per la prima volta nel suo cinema c'è il
tentativo di innestare il dramma nel canovaccio della commedia, "cosicché
il dolore possa seguire il sorriso". E il risultato è un'opera
poetica e forte allo stesso tempo, ricca di ironia ma anche di tanta amarezza.
Zhao (Zhao Benshan) è un attempato "scapolone" che vuole
a tutti i costi trovare moglie. Solo che l'unica donna che è disposta
a sposarlo gli chiede 50,000 yuan come "dote" e lui, essendo
pensionato e non avendo soldi da parte, s'inventa insieme al suo migliore
amico uno strano business: e cioè risistemare ed affittare un autobus
abbandonato in una zona isolata della città, dove solitamente le
giovani coppie vanno ad appartarsi. Questo sarà il suo Happy Times
Hotel e per un po' gli affari andranno anche bene, ma i problemi inizieranno
ad arrivare quando la fidanzata di Zhao - che essendo al terzo matrimonio
ha già un figlio a carico - gli chiede se può trovare un
occupazione nel suo albergo per la sua figliastra non vedente Wu Ying
(Dong Jie), di cui si vuole sbarazzare al più presto e definitivamente.
La storia si complicherà sempre di più con lo scorrere della
pellicola, fino ad un punto di non ritorno, dove menzogna e realtà
sembrano confondersi a tutti gli effetti. E probabilmente non risulta
nemmeno troppo celata la metafora del popolo cinese, incarnato dalla giovane
ragazza, che è cieco di fronte agli imbrogli del regime e che,
anche quando si accorge della finzione, non ha nessuna alternativa se
non quella di interpretare il proprio ruolo. Ma, a parte questa possibile
allegoria, il film di Yimou è un esempio di raro equilibrio di
ritmo e di contenuto, dove i due generi della commedia e della tragedia
si lasciano il campo senza intralciarsi e senza bisogno di "furbe"
trovate. Malgrado il tema delicato, HAPPY TIMES non usa mai armi retoriche
e punta sui volti degli attori e sui dialoghi per trasmettere il suo messaggio
di innocenza e di amore.
Voto: 28/30
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