bergamo film meeting

31.ma edizione

 

Bergamo 09 / 17 marzo 2013

 

recensioni

di Claudia CASSOTTI

> good luck and... di Jens Sjögren

> mobile home di François Pirot

> ROCK THE CASBAH di Yariv Horowitz

> Seagull di Yariv Horowitz

> Shameless di Filip Marczewski
> Shifting the Blame di Lars-Gunnar Lotz

> the world belong... di Stephan Streker

 

Shifting the Blame
di Lars-Gunnar Lotz
Germania 2012, 93'

 

1mo Classificato

28/30

Un film intenso, delicato e complesso sulla possibilità di reinserimento nella società di un ragazzo violento e problematico. L’incipit crudo e d’effetto catapulta immediatamente nella realtà istintiva e prepotente di Ben: un’aggressione con rapina che toglie il fiato per la sua brutalità. Poi la durezza del carcere, l’ambiguità degli assistenti sociali e del campo di rieducazione che appare come una sfida tutt’altro che scontata. A complicare la cose nel campo arriva una delle ultime vittime di Ben, Eva, a fare da supervisore e per lui inizia un vero calvario che lo porterà a confrontarsi a viso duro con i suoi fantasmi più difficili da affrontare che lo costringeranno finalmente  a crescere davvero. Un film ruvido e introspettivo, ma che tiene incollati con i nervi a fior di pelle, che mette in evidenza l’emotività aperta e dolorosa di traumi difficili da raccontare e vite complicate da rimettere in sesto. In primo piano il regolamento di conti tra Ben e Eva, interfacciato dai rapporti con gli altri ragazzi come Ben e la presenza degli assistenti sociali, tra cui il marito di Eva. Pregio assoluto é saper trattare questo materiale in modo non banale e critico che spinge a riflettere sui limiti del sistema: le responsabilità proprie che si intrecciano con il vissuto degli altri non sempre trovano un punto di incontro, poiché ognuno ha le sue ragioni e per quanto ci si possa sforzare è necessario riflettere profondamente e accettare che un compromesso non è sempre possibile.

Rock the Casbah
di Yariv Horowitz
Israele 2012, 93'

 

2ndo Classificato

28/30

Film che prende spunto dal lacerante e interminabile conflitto arabo-israeliano per mettere a  fuoco le assurdità della guerra e raccontare squarci di vita degli esseri umani coinvolti che vivono un inferno senza vie di fuga. La vicenda narrata ha luogo nel 1989: gruppo di giovani soldati israeliani è inviato a controllare la popolazione araba nei territori occupati. Una delle reclute viene brutalmente uccisa in un’imboscata e attorno a quest’episodio si snoda tutta la vicenda. Bello e intenso spaccato sulla perdita dell’innocenza, coinvolgente e appassionato. Un film capace di portare al cuore delle cose che sa emozionare senza false retoriche e colpisce per l’umanità nel sapere trattare questa delicata vicenda.

GOOD LUCK.
AND TAKE CARE OF EACH OTHER
di Jens Sjögren
Svezia 2012, 100'

 

3rzo Classificato

22/30

Alvar è un vedovo solo appassionato di modellismo e Miriam un’adolescente intelligente e irrequieta. L’incontro tra i due sarà l’occasione per lui di uscire dal suo guscio e per lei l’opportunità di trovare qualcuno di cui potersi fidare. Il film costruisce in maniera poetica l’immaginario dei due protagonisti fatto di fantasia e gioco, ma anche di profonda solitudine e incomprensione. La narrazione alterna momenti magici e malinconici a episodi un po’ più scontati della routine dei protagonisti. Nel complesso il film non convince completamente.

seagull
di Miguel Ángel Jiménez
Russia 2012, 100'

 

In Concorso

25/30

Aysha è una giovane prostituta kazaka incinta che incontra Asylbeck, un marinaio russo, su una nave cargo. Tra i due nasce un legame di tenerezza e rispetto. Lui decide di portare lei in Siberia dove potrà crescere suo figlio, ma le vicissitudini li porteranno poi a spostarsi nella terra di lei. Un film che racconta senza filtri le condizioni estreme di vita di questi due outsider. L’inizio è un’immediata discesa agli inferi nello squallore della nave cargo con i suoi occupanti, il sudore e il lavoro duro. La sequenza siberiana è un crescendo che rende sempre più insopportabile la possibilità della vita: la desolazione, il freddo e i satelliti che cadono dal cielo come se la terra fosse un’enorme discarica. Le relazioni tra gli esseri umani piene di pregiudizi e incatenate da legami familiari morbosi dipingono veramente una realtà in cui solo chi ha la pelle dura può resistere. L’epilogo in Kazakistan, altra terra desolata anche se dalle caratteristiche opposte, sembra essere liberatorio, ma un velo di malinconia  e un senso di perdizione continua ad avvolgere il tutto.

mobile home
di François Pirot
Belgio 2012, 95'

 

In Concorso

18/30

Due trentenni senza prospettive e con tanti sogni decidono di prendere un camper e vivere on  the road facendo i lavori che capitano e senza legami. A complicare le cose ci si mette la famiglia, ex fidanzate, amici e responsabilità varie. Un film molto lineare e a tratti divertente che però fatica a prendere il volo e suona un po’ come già visto.

THE WORLD BELONG TO US
di Stephan Streker
Belgio 2012, 88'

 

In Concorso

12/30

I destini di due giovani che vivono nella periferia di Bruxelles si incrociano drammaticamente. Uno è una promessa del calcio, l’altro un piccolo delinquente talentuoso. Film capace di ritrarre il grigiore e la noia della città belga e l’assenza di prospettive e di stimoli reali per i due ragazzi. Il film inizia come finisce: lo scopo sarebbe mettere tensione verso lo scioglimento finale e invece la narrazione si trascina stancamente verso una resa dei conti scontata e manieristica senza senso, che non convince. Forse era proprio l’intento del regista, ma il risultato è comunque un film deludente.

shameless
di Filip Marczewski
Polonia 2012, 81'

 

In Concorso

26/30

Tadzik torna a casa della sorella Anka e scopre che lei è fidanzata con il leader di un gruppo neonazista che sta per entrare in politica. Tadzik geloso vorrebbe la sorella tutta per sé e nemmeno le attenzioni della bella e intraprendente Irmina, una ragazza rom, sembrano distrarlo dal suo intento. Film delicato che esplora sentimenti e problematiche sociali importanti: l’incesto e l’incontro tra diverse culture in trasformazione in un contesto che sembra essere difficile da modificare anche dalle giovani generazioni piene di speranze.

SITO UFFICIALE

 

31.mo bergamo film meeting

Bergamo 09 / 17 marzo 2012