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FRANCIS FORD COPPOLA AL BAFF2005
La terza edizione del Busto Arsizio Film
Festival, tenutasi nella settimana dal 2 al 9 aprile, ha avuto come
sorprendente ospite d’onore nientemeno che il leggendario regista americano
Francis Ford Coppola.
F.F.COPPOLA Non chiedetemi perché sono
qui, non lo so neppure io. Mi avevano detto che avrei passato un paio di
giorni con mia moglie in un bel posto dove si mangia bene. Io ne ho
approfittato pensando di poter passare uno splendido fine settimana in
Italia. Del Festival posso dire poco perché non ho avuto occasione di
conoscerlo bene. Se posso dare un consiglio per la prossima edizione è di
organizzare meglio le cose in modo che il programma della manifestazione sia
un po’ più chiaro.
F.F.COPPOLA Marlon era, e si comportava, praticamente come un bambino. Lavorare con lui significava quasi faticare il doppio, ma è innegabile che poi il risultato sullo schermo alla fine si vedeva sempre.
KINEMATRIX Che cosa ci può dire della nuova versione di
Un sogno lungo un giorno che
verrà proiettata stasera? Come mai ha deciso di rimontare una nuova versione
e quali sono i cambiamenti principali rispetto alla vecchia versione?
F.F.COPPOLA Innanzitutto devo dire che
non sapevo che il Festival avesse deciso di proiettare il mio film
One from the Heart, o come si
chiama in Italia Un sogno lungo un
giorno (n.d.a. pronunciato dal regista in un italiano stentato
che è stato un po’ il motivo ricorrente di questa conferenza stampa). La
cosa mi ha sorpreso perché non pensavo ci fossero ancora copie della
pellicola in giro per il mondo, ed in effetti ho scoperto che quella in mano
agli organizzatori del Festival era una copia non autorizzata e in pessime
condizioni. Così ho provveduto a far arrivare oggi stesso le pizze della
nuova versione restaurata lo scorso anno con la supervisione del direttore
della fotografia Vittorio Storaro. Vi accorgerete che la nuova versione ha
dei nuovi colori e un sonoro rimasterizzato da lasciare a bocca aperta. Per
quanto riguarda le scene aggiuntive, OFTH non ha mai avuto un vero montaggio
definitivo. Ogni paese aveva una sua versione diversa. Esisteva una versione
francese, una versione italiana etc. etc. Ad ogni modo il film è sempre
stato una sorta di work in progress vista la sua natura sperimentale,
e visto che il montaggio dell’epoca è stato un disastro ho pensato di fare
alcune modifiche, che vedrete stasera per la prima volta in Italia.
KINEMATRIX Cosa pensa delle possibilità del DVD come strumento che
permette al regista di tornare sui propri passi e cambiare la struttura di
un film? F.F.COPPOLA Il DVD è senza dubbio uno strumento importante nell’era del digitale che permette di mostrare al pubblico i retroscena e le tante difficoltà sempre presenti nella realizzazione di una pellicola. La possibilità di rivisitare il montaggio di un film anni dopo la sua uscita non è da sottovalutare. Apre nuovi risvolti e da la possibilità di seguire vie sempre differenti.
F.F.COPPOLA: Non sono in programma
lavorazioni sui due film da lei citati, almeno per il futuro immediato. Per
una nuova edizione di Apocalypse Now vedremo.. Chi lo sa? Comunque stiamo
preparando un nuova versione estesa di THE OUTSIDERS (n.d.a. I
RAGAZZI DELLA 56ESIMA STRADA in Italia) con almeno trenta minuti di scene
inedite. Uscirà negli Stati Uniti verso la fine dell’anno. F.F.COPPOLA MEGALOPOLIS era un progetto molto ambizioso, forse troppo, e in questo momento sento che è fallito, così ho deciso di dargli uno stop e di fermarmi a riflettere. Il problema è che quando un artista inizia a lavorare da giovane, e diventa noto per i film fatti intorno ai 40 anni, quando va avanti ha solo due possibilità: ripetersi o tornare agli inizi, cioè diventare uno studente e aprirsi una strada per una seconda vita. Io ho deciso di non fare film stupidi per alimentare l’industria e di non ripetermi: pochi artisti hanno la capacità di sorprendere sempre, tranne qualche rara eccezione come Shakespeare, che ha scritto l’'Otello' quando era già avanti con l’età. Ad ogni modo in questo momento non ho intenzione di mettermi a sedere e continuare a scrivere la sceneggiatura. Si potrebbe dire che il film è a questo punto un’opus interruptus. Per ora non ho alcuna voglia di imbarcarmi in progetti cinematografici, ma se dovessi tornare a dirigere una pellicola questa sarebbe incentrata sul futuro della razza umana, proprio come prevedeva MEGALOPOLIS. Per ora grazie all’attività vinicola mi sono concesso il lusso di tornare semplicemente studente e osservatore di cinema, e di imparare qualcosa di nuovo, qualcosa che forse mi darà lo stimolo per fare nuovi film, ma sinceramente non so se accadrà.
KINEMATRIX Cosa può consigliare a un giovane che sta cercando di
scrivere la sua prima sceneggiatura?
F.F.COPPOLA Quando mi chiedono il segreto
per avere successo, dico sempre che è trovarsi una ragazza e sposarsi. Oggi
i giovani pensano prima a fare carriera, per poi dopo farsi una famiglia.
Invece io vi dico, sistematevi prima di tutto, perché una volta che avrete
una moglie e magari dei figli allora sì che dovrete per forza trovare un
lavoro dignitoso per mantenere la famiglia.
KINEMATRIX Che cosa l’ha spinta a girare nel lontano 1982 il film ONE
FROM THE HEART?
F.F.COPPOLA Dopo la lavorazione
estenuante, durata quasi 16 mesi, nella giungla di APOCALYPSE NOW ho pensato
di girare qualcosa completamente negli Studios come nell’epoca d’oro di
Hollywood. In un certo senso ONE FROM THE HEART doveva essere una sorta di
antidoto ad APOCALYPSE NOW. Dopo le tante sofferenze dovute all’aver girato
‘on location’ volevo provare qualcosa di diverso simile soprattutto agli
sceneggiati per la Tv diretti di John Frankenheimer negli anni ‘50/60’.
Inoltre all’epoca ero convinto che l’elettronica sarebbe stato il futuro, e
che prima o poi tutti i film sarebbero stati girati direttamente in
digitale. E’ stato un esperimento interessante, anche se poi è fallito.
F.F.COPPOLA Non ho avuto alcun ruolo
nella realizzazione di SUPERNOVA. Semplicemente c’erano dei problemi con il
‘Director’s Guild’ (una sorta di sindacato che comprende fra le sue file
circa 10.000 registi e che ha una grande influenza negli Stati Uniti,
n.d.a.) che ne impedivano l’uscita e mi è stato chiesto un aiuto per
sbloccarlo dai problemi burocratici in cui era coinvolto. Ma per il resto
non ho avuto un vero ruolo in questa pellicola.
Per chi, come il sottoscritto, è sempre stato un appassionato del cinema e della vita di questo faraonico autore, la notizia (anche se era nell’aria da diverso tempo) è un po’ una mazzata morale: la pellicola avrebbe dovuto rappresentare il ritorno sulle scene di uno dei più grandi registi americani (e non) di tutti i tempi. Un ritorno in grandissimo stile, apparentemente irrealizzabile, e proprio per questo motivo 100 % Francis Ford Coppola Style.
Il sogno però si è infranto sul nascere,e quello
che poteva essere l’APOCALYPSE NOW del nuovo millennio si rivela invece
piuttosto qualcosa di più simile all’ennesimo utopico adattamento de “Le
Affinità Elettive” di Ghoete (Coppola nei decenni passati ha spesso
affermato di avere in cantiere un colossale e delirante adattamento
dell’opera del poeta tedesco, da girarsi in 3D e con una durata complessiva
superiore alle 4 ore). 17/03/2005 |
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