XII ed. asiaticafilmediale Roma Capitale, 12 / 22 ottobre 2011
commento
|
|
|
> i premi |
Mentre si avvicina il 27 ottobre, data d'inizio del Roma Film Festival, gli spazi del MACRO, il museo d'arte contemporanea di Roma (lungotevere Testaccio), ospitano, dal 12 al 22 ottobre, la XII edizione dell'Asiatica Film Mediale. Come nelle precedenti edizioni, il festival diretto da Italo Spinelli, offre titoli di altissima qualità, rappresentativi del fermento culturale che anima la produzione cinematografica orientale degli ultimi anni, dalla Turchia alla Cina, dal Giappone all'India. L'ingresso è gratuito e, oltre ai nove film in concorso, sono molti i titoli proposti.
Sabato 15 ottobre il festival ha ospitato il taiwanese Mark Lee, uno dei più importanti direttori della fotografia del cinema orientale, autore che in Europa si è fatto conoscere da un più vasto pubblico soprattutto con In the mood for love, film di Wan Kar Wai, premiato a Cannes nel 2000. Mark Lee ha introdotto la proiezione di Let the wind carry me, il documentario sulla sua vita, realizzato nel 2009 da Chiang Hsiu-chiung ( insieme a Kwan Pun-leung), regista con cui ha esordito. Il documentario, attraverso una grande cura formale e toni lirici ben dosati, rende omaggio a una delle personalità che, con il suo lavoro, ha contribuito alla sempre crescente attenzione internazionale nei confronti del cinema orientale. Il contributo di Mark Lee si pone a paradigma dei propositi che l' Asiatica film mediale nutre nei confronti della cinematografia asiatica che nonostante i molti riconoscimenti, soprattutto europei ( Berlino, Cannes, Venezia ), è ancora, troppo spesso e ingiustamente, considerata marginale. Dagli esordi nel cinema taiwanese, ai rapporti con gli assistenti, i familiari e le personalità più importati ( orientali ed europee ) con cui Mark ha lavorato, Let the wind carry me ripercorre la vita del grande direttore della fotografia e celebra l' arte di scrivere con la luce, l'amore per le forme, le superfici , i volumi; il loro essere nel tempo e nello spazio. Mark Lee ha parlato del documentario come di un' opera destinata, soprattutto, agli "addetti ai lavori" ( a causa della materia specifica su cui si incentra ) ma ha molto apprezzato il grande interesse riscosso tra il pubblico, coinvolto in un approfondito confronto tra cinema occidentale e orientale.
Nello stesso giorno è stato presentato 11 Flowers ( WO 11 ), film in concorso, di Wang Xiaoshuai, regista vincitore a Berlino con Beijing Bycicle (2001) e a Cannes con Shanghai Dreams (2005). L'autore cinese, che in patria si è più volte scontrato con la censura, offre una testimonianza del potere del cinema e dell'arte come fonte di conoscenza; l'importanza di raccontare e far conoscere. 11 Flowers è infatti un film in cui confluiscono molte delle esperienze vissute da Xiaoshuai, costretto a undici anni, durante la Rivoluzione Culturale di Mao, ad abbandonare la città per lavorare nelle campagne. In un momento di profondi mutamenti di poteri politici ed economici internazionali, per Xiaoshuai è fondamentale la comunicazione tra oriente ed occidente. In una Roma protagonista, in quello stesso 15 ottobre, della grande manifestazione di Piazza, in un incerto e caotico panorama internazionale, opere come quella di Wang Xiaoshuai rivelano la loro grande importanza.
Our Grand Despair ( 2011 ), del regista turco Seyfi Teoman, si focalizza invece su un dramma personale, attraverso uno stile antidrammatico fondato sulla sottrazione: ellissi e silenzi in un film, con toni da Nouvelle Vague, sulla metabolizzazione del lutto di una ragazza di Ankara che ha perso i genitori in un incidente e viene ospitata da due fratelli che se ne innamorano. Una scarna storia in bilico tra Jules e Jim e Film Blu raccontata da una regia minimalista, ma sommessamente ironica, che strappa sorrisi.
Ogni giornata dell'Asiatica film mediale prevede anche la proiezione di corti e l'incontro con molti degli autori dei nove film in concorso e non solo. Il festival è gratuito e organizzato con grande competenza. Sono molti i film che saranno proiettati nei prossimi giorni e meritano attenzione: Late Autumn di Kim Tae-yong (il 17 ottobre); The sun beaten path, film tibetano di Songhtar Gyal, in programma per il 18, o Mushrooms di Vimukthi Jayasundara. |
XII ed. asiaticafilmediale Roma Capitale, 12 / 22 ottobre 2011
|