SPECIALE ALINA MARAZZI

 

UN ORA SOLA TI VORREI

LOCARNO 2002

di Gabriele FRANCIONI

 

KINEMATRIX è stata la prima rivista a parlare di Alina Marazzi, almeno dopo la prima proiezione di UN’ORA SOLA TI VORREI al Festival di Locarno del 2002. Giuseppe Piccioni cambiò i miei programmi per il pomeriggio, suggerendomi il nome della sua sconosciuta assistente alla regia, ma senza fornire ulteriori informazioni. Esitai non poco prima di farmi convincere a rinunciare a chissà quale altro film, prima d’immergermi (era il classico pomeriggio di caldo indeciso locarnese) nella sala, lontana dalla piazza principale. Fu una rivelazione, un lampo di luce, un’emozione fortissima, l’inizio di un “rewind” d’affetti e ricordi indelebili. Capisco e capivo Alina, in particolar modo in quel periodo, per aver vissuto un’altro tipo di perdita e, come se non bastasse, la “contiguità” anagrafica favorì un processo d’immedesimazione totale, dai Super 8 alle Fiabe Sonore (!), dalle vacanze sulla neve all’esplosione musicale dei Settanta. Alcune foto presenti nella gallera d’immagini dello speciale furono scattate pochi minuti dopo la presentazione del film, fuori dalla sala, con lo zio di Alina e Giuseppe Piccioni, entusiasta co-produttore del film.
Dopo un’ora queste prime, disordinate impressioni erano già state messe on line, in attesa dell’intervista-fiume, anche questa riproposta ai lettori.

”Locarno non deve vivere di presenze VIP, di rincorse affannate al posto in sala, di stazionamenti coatti durante proiezioni come maledizioni, ma di RESPIRO, di insana, REALE passione per il racconto cinematografico, di ANOMALIE e diversità.

Finora, anche per una qualche calcolata defaillance tecnica della sala stampa, assolutamente in linea con le premesse, materiale non è stato mandato ai web master di Kinematrix e solo da domani arriverà.


Non ce ne scusiamo perché non è dipeso da noi.
Anticipiamo solo questo:
UNA SOLA GRANDE ONDA DI EMOZIONE, CHE è G PREMIO DI KINEMATRIX A LOCARNO: UN'ORA SOLA TI VORREI, di ALINA MARAZZI, assistente alla regia di Giuseppe Piccioni per Fuori dal mondo e Luce dei miei occhi.
Cut-up visivo e serrato montaggio del sonoro, messi al servizio della docu-fiction [horribile dictu] più bella degli ultimi anni, capace di darci colpi al cuore e di riscrivere le linee dei nostri percorsi mentali riannodando le fila dei passati comuni di chi ha piu' di trent'anni con la ricostruzione allegramente straziata di una vita autointerrottasi all'alba dell'era delle contestazioni, ma con un delicato piede affondato nei regimi morali e nei diktat familiari di inizio secolo.


LISELI, un'immagine che non dimenticheremo, l'intelligente assoluta bellezza di una figura sempre sole e sempre luna, lanciata come lancia spezzata ad attraversare 33 anni, dal 1938 al 1971, di vita privatissima e molto pubblica, in costante sovraesposizione rispetto alle necessità di ombra/ ragionamento/ impermeabilità al troppo sentire, alle indelicate forme del dolore.
Liseli era la mamma di Alina, la regista.
Da domani avremo immagini, vedrete qualcosa di un'intervista, brandelli di assoluta grazia”.
 

Locarno, agosto 2002

  ::: KINEMATRIX SPECIALE ALINA MARAZZI 2005 :::

PROGETTO GRAFICO A CURA DI GABRIELE FRANCIONI

REALIZZAZIONE A CURA DI MATTEO FERUGLIO