
0. EST. CITTÀ - GIORNO
Un palazzone, la cui facciata è quasi completamente ricoperta da
un'enorme pin-up della Coca-Cola. Sopra, antenne, cielo azzurro e nuvole
veloci.
1. INT. CORRIDOIO UFFICIO - GIORNO
Un lungo corridoio luminoso e deserto. Siamo in un'azienda qualsiasi del
terziario avanzato.
ANDREA STRANIERO, un ragazzo di 27 anni, alto e piuttosto robusto, vestito
in giacca e cravatta, cammina per il corridoio. Passo svelto e aria timorosa.
Stringe a sé una cartella portadocumenti. Silenzio. Solo il rumore
dei suo passi.
MANAGER #1 (VOCE OVER)
Caro dottor... Straniero, mai come oggi la nostra azienda è in fase
di implementazione delle risorse umane, e c'è naturalmente un grande
interesse per figure nuove e dinamiche...
2. INT. UFFICIO - GIORNO
Andrea sta sostenendo un colloquio di lavoro, seduto a un'enorme scrivania.
Davanti a lui, un MANAGER: rampante, elegantissimo, vagamente rettilesco.
Andrea ha l'aria di uno con poche speranze.
MANAGER #1
... però con un curriculum vitae come il suo ..., laurea in Lettere...
107... nessun precedente lavorativo...certo che non...
ANDREA
Non...?
MANAGER #1
Non.
(Pausa)
Passiamo a uno screening delle sue caratteristiche psicologiche...
Andrea annuisce, un po' sperduto.
MANAGER #1
Parliamo pure liberamente, per conoscerci meglio. Allora... quale crede
che sia il suo maggior pregio?
Andrea riflette un istante.
ANDREA
La sincerità.
Il Manager mostra di apprezzare. Segna qualcosa sul suo taccuino.
MANAGER #1
E il suo principale difetto?
ANDREA
La sincerità.
Il Manager è stupito favorevolmente dalla sottigliezza della risposta.
MANAGER #1
Qual'e'la sua più grande aspirazione?
ANDREA
La sincerità.
Il Manager seguita a prendere appunti.
MANAGER #1
Mi dica, qual è il reddito annuo della sua famiglia?
ANDREA
La sincerità.
Il Manager lo guarda inorridito. Con la matita cancella violentemente il
nome di Andrea dall'elenco che aveva sott'occhio. Nella violenza dell'atto,
spacca la punta della matita.
TENDINA ORIZZONTALE dall'alto verso il basso, accompagnata da un rumore
di saracinesca. Sul NERO totale, MUSICA: "Santa Maradona" della
Mano Negra.
TITOLI DI TESTA su MONTAGGIO di immagini televisive di alcuni gol storici
di Maradona.
3. INT. BAR - GIORNO
Le immagini dei titoli di testa sono immagini di un programma visto attraverso
il televisore di un bar.
La CAMERIERA cambia canale, prende un vassoio di ordinazioni dal bancone
e lo va a servire ad un cliente. Seduto a un tavolino vicino c'è
Andrea e il suo migliore amico: BART RAVELLI. Bart è un po' più
giovane di Andrea, ha l'aria di uno che prenderebbe per il culo chiunque
e comunque.
Bart sta finendo una sontuosa colazione. Andrea è abbacchiato, quasi
non ha toccato cibo, fuma nervosamente.
BART
Domande?
ANDREA
Centotrentasette.
BART
Risposte?
ANDREA
Venticinque.
BART
Quante positive?
ANDREA
Dieci.
BART
Quasi uno su cinque ti ha preso in considerazione, ottimo
L'espressione di Andrea è ben poco ottimista.
ANDREA
Forse hai ragione.
BART
No, certo poi quando leggono il tuo curriculum dicono: naaaa, questo mica
lo vogliamo.(versi)
ANDREA
Grazie mi sento rinfrancato.
Bart lo guarda con l'aria di uno che dice "e che t'avevo detto?".
Si avvicina al loro tavolo una CAMERIERA. Prende la tazza vuota di Bart
(Andrea non ha ancora toccato il suo cappuccino) e mette a posto la zuccheriera.
BART
Posso avere altro caffè per favore?
CAMERIERA
Bisogna chiederlo al banco.
BART
Ah, e tu che ci stai a fare qui?
CAMERIERA
Tu che dici, Bart?
BART
Mmm... far vedere le tette ai clienti per scroccare una mancia.
CAMERIERA
In Italia non si lascia la mancia.
BART
Ah no? Che paese scadente...
CAMERIERA
Bisognerà farsene una ragione, prima o poi.
BART
D'accordo. Facciamo l'amore?
CAMERIERA
Sì, più tardi.
La Cameriera se ne va. Bart la guarda allontanarsi, poi torna a Andrea.
BART
Ho perso il filo.
ANDREA
Parlavamo della mia splendida carriera.
BART
Giusto. Su dieci colloqui... nove falliti.
Ottima media inglese.
ANDREA
Se va male anche il prossimo sono fottuto. Mi tocca andare a lavorare da
mio zio.
BART
E perché, non è sempre stato il tuo sogno vendere box doccia?
Andrea tira una boccata.
ANDREA
Solo nei sogni erotici.
BART
L'ultima possibilità... E ma con i tuoi problemi a trovar lavoro
non ce la facciamo a tirar fuori un film spettacolare ci vuole qualc...
una catastrofe.
ANDREA
Ma magari!
BART
Ti ricordi quella tipa che hanno trovato morta nella vasca da bagno, quella
che si era suicidata col vibratore?
ANDREA
No
BART
Beh immaginati una tua fidanzata trovata morta stecchita nella vasca da
bagno col sorrisetto... e l'affare in galleria.
ANDREA
Non ho più nessuna fidanzata
BART
Ma smettila
ANDREA
Monogamo puro
BART
Ma quando mai
ANDREA
Maria non la vedo che saranno due settimane
BART
La spilungona coi piedi a papera?
ANDREA
Francesca non è mai stata una storia seria...
BART
Cos'è una storia non seria, si scopa ridendo?
Andrea non risponde alla provocazione.
BART
E Dolores?
ANDREA
Dolores è un'altra storia
BART
Si, un'altra storia che sta nello stesso libro.
ANDREA
No, non sta nello stesso libro e non sta neanche nello stesso scaffale e
non sta neanche nella stessa libreria - minchia, questo cappuccino è
gelato!
BART
Questo cappuccino è gelato!
Andrea mangia distrattamente la sua brioche.
Entra nel locale DOLORES. Una bella ragazza di 25 anni, elegante, coi capelli
lunghi e neri. Ha con sé una borsa a tracolla da scuola. Si avvicina
al tavolo dei due.
DOLORES
Lo sapevo di trovarvi qui.
ANDREA
Ciao Dolly.
DOLORES (A ANDREA)
Ciao Topesio.
ANDREA
Stamattina sono uscito che ancora dormivi
BART
Topesio?
DOLORES
Lo vuoi un bacio, tu?
BART
Sì
DOLORES
Chiudi la bocca.
Dolores lo bacia. Bart assume espressione estatica.
ANDREA
Vuoi fare colazione?
DOLORES
Sì, un tè - ah no, no perché devo... andare a scuola
ANDREA
Ah ma devi far lezione stamattina?
DOLORES
Da mezzogiorno e poi corro in teatro che proviamo fino a tardi.
ANDREA
Allora ci sentiamo stasera.
DOLORES
Hai dieci minuti?
ANDREA
Dieci minuti...?
DOLORES
Per parlare.
Andrea la guarda un po' perplesso.
ANDREA
Certo.
Dolores tace, un po' imbarazzata.
BART
Eee... il tuo tè il mio maritozzo, vado.
DOLORES
Grazie.
Bart si alza e si allontana. Dolores si siede al suo posto.
ANDREA
Allora?
DOLORES
Quello che non voglio è che ci sia qualche equivoco o qualche cosa
del genere...
ANDREA
In che senso?
Un istante di silenzio.
Andrea la guarda interrogativo.
DOLORES
Va bé, non è facile dirlo, perché sembra proprio...
che... si tratta dello spettacolo che vado a provare questa sera... e visto
che le voci corrono è meglio se la smettiamo di far finta di niente
eh?
Silenzio.
ANDREA
(Non capisce, ma fa finta)
Eh.
DOLORES
In breve, è successo che a voler quella parte eravamo tante... e
niente è andata che - che così sono uscita con il regista.
A cena...
ANDREA
Una cena. Va be', io ho fatto ben di peggio in vita mia.
DOLORES
Sì, e dopo la cena... siamo andati a casa sua ... Vedi, io mica prima
ci pensavo, non è che queste cose si pianificano, solo che - che
è andata che...
Silenzio. Bart è tornato vicino al tavolo, con tè e brioche
in mano. Né Andrea né Dolores si accorgono di lui, che resta
in piedi.
ANDREA
Che...
BART
Che...
DOLORES
Che abbiamo fatto l'amore.
ANDREA
Cosa?
DOLORES
Abbiamo fatto l'amore.
Andrea è senza parole.
CARTELLO:
"La vita è solo un flashback"
Jeffrey Dahmer, il mostro di Milwakee
La parola "FLASHBACK" si tinge di rosso.
5. INT. CASA ANDREA E BART - GIORNO
Da uno stereo giungono le note di un pezzo dei Mambassa.
Andrea, vestito con il suo completo da colloquio, entra in casa SBATTENDO
la porta. Ha un giornale in mano.
Vediamo l'appartamento: un bilocale bislungo in cui è ammassata
una gran quantità di roba, per lo più apparentemente inutile.
Riviste, fumetti, biancheria da lavare, giocattoli...
Ci sono tre letti, di cui uno praticamente usato come magazzino supplementare.
In uno dei letti c'è Bart, che dorme in boxer e T-shirt in una
posa quasi innaturale - come se gli avessero sparato mentre tentava di
alzarsi.
Andrea sbatte il giornale sul tavolo. Va verso l'angolo cottura, prende
la caraffa del caffè americano. Va verso lo stereo acceso e abbassa
il volume.
Bart continua a dormire, RUSSANDO.
Bart si alza di scatto, assonnato e disorientato. Poi si rende conto di
dov'è, indossa un'orrenda vestaglia consunta e si avvicina al tavolo
della cucina portando con sé il cartone di latte.
BART - ANDREA
(Urlo)
ANDREA
Ti sei preso paura, eh?
BART
Facciamo colazione? Eh? Ma vaffanculo - eh caffè caffè
Andrea tace. Bart prende la brocca di caffè fumante. Dal lavandino
prende, tra la roba da lavare, due tazze con ancora dentro i cucchiaini,
e ci versa il caffè. Quella che tiene per sé è nera,
quella per Andrea ha la curiosa forma della testa di Wile E. Coyote. Si
siede.
Andrea beve dalla sua tazza/Coyote, il che gli dà un'aria assolutamente
idiota.
ANDREA
Medicina dovevamo fare!
BART
Mh?
ANDREA
Abbiamo studiato, ci siamo fatti il mazzo per diventare persone serie
anche con un certo spessore ma lettere non serve a un cazzo.
BART
Va bé ma medicina non và mica bene a me coso - come si chiama
- dottor Kildare mi è sempre stato sul cazzo.
ANDREA
Va bé però Woobinda non ti stava sul cazzo?
BART
No, Woobinda magari no però lui non conta perché stava in
Australia mica in ospedale
ANDREA
Va be'... però aveva fatto medicina
BART
Che cazzo ne sai che ha fatto Woobinda quello cura i canguri?
ANDREA
Può aver fatto medicina ed essersi specializzato non so in veterinaria
BART
Ma sentilo adesso lui conosce tutta la carriera universitaria di Woobinda
ANDREA
Ma perché bisogna... va bé comunque non dicevo medicina,
medicina....
BART
Che dicevi?
ANDREA
Chirurgia estetica
BART
Ecco io adesso a 40 anni, mi metto a studiare come si gonfiano le tette
alle signore.... ma dai!
ANDREA
Va bé lascia stare le tette quello ormai lo fanno tutti, non è
più un business mia cugina se l'è rifatte a 16 anni, peggio
di Britney Spears, non è neanche dovuta andare in America o chissà
dove - l'ha fatto a Pinerolo.
BART
A Pinerolo?
ANDREA
Sì.
BART
Cazzo.
ANDREA
Un gran bel lavoro..., peccato che per il resto sia un cesso. Ma non divaghiamo...
il vero business è la chirurgia estetica degli organi sessuali
maschili.
BART
La plastica al cazzo?
Andrea mostra il giornale aperto.
ANDREA
Oh yes. La novità di fine millennio è che l'invidia del
pene ce l'hanno gli uomini. E quindi te lo risistemano in lunghezza e
in larghezza, 5000 dollari e in un'ora diventi Rocco Non Muore Mai.
BART
Forse hai ragione: un business del cazzo.
ANDREA
Un grosso business del cazzo.
Bart si alza e inizia a vestirsi.
BART
Stai tutto il giorno col tuo simpatico completino da gangster?
ANDREA
Ho un altro colloquio alle due e mezza, prima vado a pranzo con Lucia.
BART
Da quand'è che oltre a Maria e quell'altra ti trombi anche la nostra
amica del terzo mondo?
ANDREA
Ma lo sai che siamo solo... idiota.
BART
Io faccio un salto in libreria, poi passo al giornale a consegnare un
pezzo... dove cavolo è finito?
Bart rovista tra la roba sulla scrivania, trova un floppy disk e vi scrive
qualcosa sopra con un pennarello.
BART
Il modem non va. Il telefono riceve ma non si riesce a chiamare. Credo
che ce l'hanno staccato.
ANDREA
Credo che ce l'"abbiano" staccato.
BART
Lo credi anche tu?
ANDREA
Lascia stare... su cos'è il pezzo?
BART
Boh.
ANDREA
Boh. Ci muoviamo?
BART
Muoviamo è una parola grossa.
Andrea apre la porta, sbircia fuori con circospezione.
BART
Via libera?
ANDREA
Sì.
Escono.
6. EST. STRADA - GIORNO
Una bella giornata di primavera. Andrea è davanti a un giornalaio,
e si fuma una sigaretta. Dal negozio esce Bart, con alcuni giornali sotto
braccio (Martin Mystère, La Repubblica, Novella 2000). Bart consegna
a Andrea il giornale scandalistico.
BART
(Schifato)
Ecco.
Andrea prende il suo giornale.
ANDREA
Il problema non è leggere o meno Novella 2000. Il problema è
leggere solo Novella 2000. Chi legge Harmony, così per svago, non
è necessariamente un ignorante.
BART
Chiaro che però si sente chiamato in causa.
ANDREA
E mi stanno sul culo quelli che fanno gli schizzinosi quando all'università,
o sul treno, vedono uno che - che ne so - uno che legge Sorrisi e Canzoni
TV.
BART
Anche a me, ma a me stanno sul culo quasi tutti.
I due si allontanano.
7. INT. LIBRERIA - GIORNO
Immagini normali alternate al punto di vista di una videocamera di sicurezza
a circuito chiuso.
Andrea e Bart curiosano in giro.
ANDREA
Ma il problema è di quantità. Un testo solo, che sia Novella
2000 o altro, è... muto, perché non è in grado di
inserirsi in una rete di altri testi.
BART
Peccato che ci sono solo io ad ascoltare...
ANDREA
È tutto un problema di intertestualità.
BART
Che sarebbe?
ANDREA
Mhh. Vediamo. Sai cos'è Basic Istinct?
BART
Una puttanata.
ANDREA
D'accordo, ma sai cos'è?
BART
Cos'è veramente?
ANDREA
Sì, cos'è veramente.
BART
Spara.
ANDREA
Te lo dico io cos'è Basic Istinct. È un film basato sul
concetto di intertestualità.
BART
Spiega.
ANDREA
OK. Prima scena del film. C'è lei che se ne sta lì a fare
il rodeo avvitata sul cazzo di mister nessuno... Hai presente? Ora, Basic
Istinct è il classico film basato su omicidio e sull'interrogativo
chi è stato, right?
BART
Mah.
ANDREA
Ora, cronometro alla mano, lo spettatore individua il killer dopo solo
45 secondi dai titoli di testa... e dunque i 125 minuti che seguono sono
i più inutili della storia del cinema.
BART
Quello lo capivo anche da solo.
ANDREA
Il killer però lo becchi grazie all'intertestualità. Voglio
dire, lo spettatore vede l'assassina che sta scopando, ovvio che non la
vede in faccia... ma qual è l'unica cosa che lo spettatore medio
guarda in questi casi?
BART
Le tette.
ANDREA
Lo spettatore guarda le tette. Se ha l'opportuna competenza intertestuale
guarda le tette e pensa -
BART
Che tette!
ANDREA
Pensa che quelle tette le ha già viste, perché erano su
tutti i giornali, ed erano le famose tette di Sharon Stone. Testo uno:
il film. Testo due: il giornale. Intertesto: collegamento tra uno e due.
Quindi: tette del film - tette memorizzate dal giornale - tette del film
- tette intertestuali - Sharon Stone è l'assassina.
BART
Ineccepibile.
I due tornano a curiosare tra i libri.
BART
Avrei dovuto prendere appunti.
ANDREA
Ah, eccolo...
Andrea mostra a Bart il libro "Un dio dell'impudenza", di Sten
Nadolny.
BART
Lo compri?
ANDREA
Mh mh. Magari sì... Vediamo un po'...no, troppo caro.
Bart prende a sua volta un libro: "La strada che porta a domani",
di Bill Gates.
BART
Io prenderei questo, l'ha scritto l'uomo più ricco dell'universo,
ci sarà magari qualche buona idea...
Andrea gli dà un'occhiata.
BART
...ma è troppo caro.
Bart posa il libro. È irritato.
BART
Mi stanno sul culo, i libri. Troppo cari. Capisco che la gente ne compra
solo uno all'anno, tipo Umberto Eco o stronzate del genere. Mi sta anche
molto sul culo questa libreria. Coi suoi commessi bastardi che ti chiedono:
desidera? Dico che do solo un'occhiata e loro rispondono: non c'è
problema... e vorrei proprio vedere che problema ci può essere...
E poi, è più forte di me, non sopporto i libri in disordine...
Bart riordina dei libri. Gli si avvicina una CLIENTE, una bella donna
sulla quarantina con l'aria da intellettuale di sinistra.
CLIENTE
Mi scusi, sto cercando un libro, ma non riesco...
È evidente che ha scambiato Bart per un commesso.
ANDREA
Guardi, forse non -
Bart lo mette a tacere con un secco gesto della mano.
BART
Prego, dica pure.
CLIENTE
Grazie. C'è un libro che vorrei... me l'ha consigliato un collega
a scuola, solo che non ricordo l'autore... il titolo era: La profezia
dei celestini. Può forse dirmi se...
BART
(Serio e cortese)
Dunque, temo ci sia un problema... Forse lei s'è confusa sul titolo,
tra: La compagnia dei celestini di Stefano Benni, Feltrinelli, e: La profezia
di Celestino di James Redfield, Longanesi...
CLIENTE
Sì, quello che--
BART
Calma. Deve sapere che La profezia di Celestino è un best seller,
e noi qui i best seller non li teniamo. Solo libri di qualità,
niente best seller. Invece, La compagnia dei celestini, come tutti i libri
di Benni è un libro del cazzo, e noi i libri del cazzo non li teniamo.
Semplice, no?
CLIENTE
Ma...
BART
Niente ma. Grazie, vada pure.
CLIENTE
Io... lei...
BART
Aria.
CLIENTE
(Sull'orlo delle lacrime)
Io qui non ci metterò mai più piede!
BART
Tenteremo di sopravvivere.
La cliente si avvia sconvolta verso l'uscita. Un COMMESSO le si avvicina.
COMMESSO
Signora, c'è forse qualcosa--
CLIENTE
Ma... ma se ne vada al diavolo, lei!
Andrea e Bart hanno ripreso a farsi gli affari loro.
BART
La sregolatezza pura, che non ha a che fare col genio, mi esalta. Andiamo?
ANDREA
Mh mh.
I due escono, passando spavaldi davanti al Commesso, che ancora non si
capacita dell'insolita reazione della Cliente.
[...]
9. EST. MCDONALD'S - GIORNO
Andrea e una ragazza seduti a un tavolino. Lei è LUCIA, una bella
ragazza indiana.
Lucia è di cattivo umore, e sta raccontando qualcosa. Lui è
alle prese con un pasto completo, e mentre lei parla traffica vistosamente
con alimenti, salse ecc.
LUCIA
E così è andata che Marco era venuto da me, e un po' per
gioco ci siamo messi a fare delle fotografie...
ANDREA
(Indica il milk-shake)
Che gusto...?
LUCIA
Vaniglia.
ANDREA
Posso?
Lei gli fa il gesto di servirsi pure, lui ne versa un po' nella sua Coca-Cola.
LUCIA
E lui mi fa - ma lo metti nella Coca?
ANDREA
Masochismo alimentare. Dicevi?
LUCIA
Niente, lui quest'idea di fare le foto... e poi è andata che me
ne ha fatte un po'... senza vestiti.
ANDREA
Nuda?
LUCIA
Sì.
ANDREA
Nuda nuda.
LUCIA
Mh mh.
ANDREA
Non è che queste foto si possono--
LUCIA
No.
(pausa)
Poi quello stronzo senza dirmelo ne ha spedita una a un giornale, il giornale
l'ha pubblicata, mia madre dal parrucchiere ha letto quel giornale e le
è venuto un mezzo infarto - è tornata ieri dall'ospedale.
Va be', me l'aspettavo... ma così no...
ANDREA
È sempre così, tutto quello che succede è inaspettato,
anche quando è perfettamente prevedibile: tipo questo cheeseburger,
so benissimo che dentro ha la sua brava fettina di cetriolo, però
quando me la lo trovo in bocca mi stupisco.
LUCIA
La filosofia del cetriolo in bocca prevede che mia madre in quanto indiana
non capisce niente, sta sempre al ristorante a pulire e cucinare e non
legge né parla l'italiano?
ANDREA
Forse è un caso ai margini. Però che tipo tuo padre... doveva
proprio amarla una volta se per lei s'è imparato il... coso, che
lingua parlate in India?
LUCIA
L'hindi. Comunque credo che l'ami ancora - ma lui l'hindi mica l'ha imparato,
capirai, è napoletano.
ANDREA
Non credo più nell'amore vero da quando Tom Cruise e Nicole Kidman
si sono mollati.
LUCIA
Magari tornano insieme.
ANDREA
Scordatelo. E Marco che ne dice di 'sta storia delle foto?
LUCIA
Marco se ne sbatte. Non so... Ora vado a casa e vediamo. Tu non avevi
un colloquio di lavoro?
ANDREA
Sì, alle due e mezza.
Lucia guarda l'ora.
LUCIA
Sono le due e 25...
Andrea controlla il suo orologio.
ANDREA
Merda!
Andrea schizza in piedi e corre via come un missile.
ANDREA
Ci sentiamo più tardi!
Lucia lo saluta con la mano.
[...]
11. INT. UFFICIO - GIORNO
Andrea in un nuovo colloquio. Ha un po' di fiatone, ma si controlla. Il
MANAGER (#3) di turno è annoiato e distrattissimo.
ANDREA
Sì... la tesi l'ho discussa durante il servizio militare, terminato
da poco, in modo da essere immediatamente disponibile...
Il Manager sfoglia alcuni documenti.
MANAGER #3
Militesente?
ANDREA
Sì. Ho finito sei mesi fa...
MANAGER #3
Certo. E il titolo di studio?
ANDREA
Le dicevo della tesi, che ho discusso...
Il Manager dedica la sua attenzione al PC che ha sulla scrivania, e riprende
una partita di solitario alle carte che era in corso.
ANDREA
... prima di finire...
MANAGER #3
(giocando)
Continui... continui...
ANDREA
... in modo da... da poter tornare a dar via il culo al più presto
insieme agli altri amici miei travestiti...
MANAGER #3
(distratto)
Sì...
Andrea si alza e esce. Il Manager non se ne accorge.
12. INT. CASA DI ANDREA E BART - SERA
Immagini di un videogame: Wolfenstein 3D, la soggettiva di un eroe ammazza
nazisti.
Davanti al computer c'è Bart, impegnatissimo nella mattanza. Poco
distante, stravaccato su un letto, Andrea sta leggendo un giornale.
ANDREA
In America una donna ha ammazzato il marito schiacciandolo con la station
wagon. (pausa) S'è difesa sostenendo d'aver scoperto che lui era
posseduto da Mickey Mouse.
BART
Posseduto da?
ANDREA
Topolino.
BART
E da cosa l'ha capito?
ANDREA
Forse dalle orecchie. Comunque... 122 a 120 per me.
BART
Congratulazioni.
Andrea torna a leggere. Bart mette in pausa il gioco.
BART
Com'è già che si chiamava la topa che hai beccato per strada?
ANDREA
Dolores.
BART
Figa?
ANDREA
Figa... non so... è, come posso dire com'è... è tipo
in quelle foto d'epoca, colorate a mano... dove il bianco è bianco
e il rosso è rosso.
BART
Che tristezza.
ANDREA
Ora però come faccio a scoprire chi è? Potrei magari mettermi
a girare e girare per la città sperando di incontrarla, e magari
in vent'anni...
BART
Certo che è assurdo.
ANDREA
E sì che è assurdo, idiota, tra vent'anni sarà tutta
vecchia e chi la riconosce più?
BART
No, dico: è assurdo 'sto cazzo di gioco.
ANDREA
Ma è preistorico, cos'è, sarà del 91...
BART
Ha la statura del classico. Però qualcosa non quadra: cioè,
vaffanculo, ho già ammazzato mezzo milione di nazisti e non ho
neanche un graffio. Sai cosa... cioè, chi è il vero eroe
del gioco?
ANDREA
In che senso?
BART
Da una parte ci sei tu che appena ti becchi un cazzo di proiettile puoi
subito recuperare i punti vita, mentre dall'altra parte 'sti poveracci
- saranno anche nazisti, d'accordo, ma non hanno uno straccio di alternativa
che aspettare di farsi uccidere. Capace che stanno tutto il tempo in una
stanza che non vai neanche ad aprire...
ANDREA
E se la apri li ammazzi. È proprio un lavoro di merda fare il nazista
in un videogame, sicuro.
BART
È questo il punto: va a finire che il vero nazista sei tu, e loro
dei poveri cristi proletari senza alternative.
ANDREA
Allora stacca. Guarda un po' se la riconosci, 'sta tipa qua.
Andrea mostra a Bart il giornale che ha pubblicato la foto di Lucia. È
la rivista Photo, numero speciale dedicato alla fotografia amatoriale.
BART
Ma dài, Lucia... Vedere...
ANDREA
Al volo.
Andrea lancia la rivista a Bart. Bart osserva la foto con attenzione.
BART
In gamba, il fotografo: si vedono bene le minuscole pustoline di dove
s'è depilata la topa.
ANDREA
L'ha fatta il suo fidanzato.
BART
Marco? Ritiro tutto. Intelligente come un maestro di tennis e simpatico
come - come una bruciatura di sigaretta sullo sciacquone del cesso.
ANDREA
Però acqua in bocca, che lei è già nei casini.
BART
Appena la vedo la prendo troppo per il culo.
ANDREA
Ho detto: acqua in bocca. Lei non sapeva che la pubblicavano, pensa i
suoi...
BART
Ok, nazista. Stasera che si fa?
ANDREA
Hai sentito qualcuno?
BART
Nessuno fa un cazzo di niente.
ANDREA
Però sono tutti sempre pieni di impegni. Bastardi... si divertono
di nascosto.
BART
Le tue due fidanzate?
ANDREA
Una deve studiare, l'altra non so ma non c'è.
BART
Che troie. Pizza e videocassetta?
ANDREA
Stato delle finanze?
Bart estrae il portafogli e controlla.
BART
6mila.
ANDREA
Grande. Io 55... 57... e 500.
BART
Benone.
ANDREA
Hai visto la lettera sul tavolo?
BART
Non leggo mai la posta dei fans.
ANDREA
Il padrone di casa ci dà 3 settimane per pagare tutti gli arretrati
se no ci sbatte fuori. Prima l'ho quasi incrociato sulle scale.
BART
Potrei chiedere un anticipo sui miei articoli.
ANDREA
Non credo ci sia mai stato momento migliore.
BART
Peccato che l'ho già chiesto. Con cosa abbiamo pagato le multe
del 98?
ANDREA
Tutta colpa di Pier Paolo. Per due è troppo caro...
BART
E quel bastardo se ne sta a Lione a scopare come un barboncino da prendere
a secchiate...
ANDREA
Va be', io vado: che prendo?
BART
Moana contro Godzilla.
ANDREA
Sì, sì.
BART
Io magari dedico un bel pippone malinconico alla nostra Lucia.
ANDREA
Bravo. Ciao.
Andrea esce.
BART
(urla)
Prosciutto crudo e panna!
Bart si rimette a giocare al videogioco.
13. EST. STRADA - SERA
La città vista dal tetto della sinagoga.
Andrea esce di casa, nel momento in cui una sua VICINA DI CASA sta rientrando
con delle borse della spesa.
ANDREA
Buonasera.
La Vicina non risponde al saluto ed entra.
Andrea percorre pensieroso una strada sotto i portici, con alcune vetrine
di negozi illuminate. In lontananza, il suono di una SIRENA D'AMBULANZA.
Giunge davanti alla pizzeria "Pizza Pino". Entra.
14. INT. PIZZERIA - SERA/NOTTE
La pizzeria "Pizza Pino" è la classica pizzeria dove
si vanno a prendere le pizze da mangiare a casa, ma dove non ci verrebbe
mai in mente di sederci e mangiarle lì.
Al bancone, accasciato, c'è l'UOMO DELLE PIZZE, un tipo grasso
sulla quarantina che indossa una T-shirt poco pulita. Fuma, ed ha a portata
di mano un boccale di birra semivuoto. È perfettamente immobile.
Dietro di lui, un orologio segna le 20.45.
ANDREA
Salve.
UOMO DELLE PIZZE
'Sera.
ANDREA
Vorrei due pizze da portare via: una prosciutto crudo e panna e l'altra...
come si chiama, quella con pomodoro fresco e rucola.
UOMO DELLE PIZZE
Pomodoro fresco e rucola.
ANDREA
Quella.
UOMO DELLE PIZZE
Cinque minuti, 18mila.
ANDREA
Va bene.
Andrea lascia i soldi sul bancone. L'Uomo Delle Pizze resta immobile.
Andrea lo osserva per qualche istante, poi visto che non succede nulla
si siede a un tavolo vuoto lì vicino. Sfoglia distrattamente un
quotidiano che c'era lì.
Immagini velocizzate: l'orologio corre fino alle 20.55, l'Uomo Delle Pizze
resta immobile, Andrea sfoglia il giornale.
Velocità normale: Andrea si alza. Accanto all'Uomo Delle Pizze
si sono come materializzate due confezioni take away.
ANDREA
Chissà se lei ha mai visto... no, è una ragazza di cui non
so nulla se non che... magari dovrei mettere un annuncio su un giornale...
UOMO DELLE PIZZE
A me non interessa.
Andrea prende stizzito le pizze ed esce.
ANDREA
(quasi tra sé)
Ma vaffanculo...
15. EST. STRADA - NOTTE
UOMO DELLE PIZZE (VOCE OFF)
Ma vaffanculo tu, maniaco!
Andrea percorre i portici, accigliato. Arriva davanti a una Videoteca.
Entra.
18. INT. CASA DI ANDREA E BART - NOTTE
La porta del bagno, RUMORE dello sciacquone che scorre.
Ne esce Bart, leggermente alterato, con sottobraccio la rivista che gli
aveva mostrato Andrea, aperta alla pagina della foto di Lucia. Guarda
la foto, poi si avvicina a una pila di giornali.
BART
E adesso a nanna...
(Imita Lucia)
No, no... voglio che ci diciamo due cosine romantiche!
(Normale, scocciato)
Sì... sì...
Chiude la rivista e la mette insieme alle altre.
Si stravacca sul divano e accende la televisione. Con un rapido zapping
giunge a MTV che sta trasmettendo un video dei Nirvana. Malinconico, estrae
un accendino e lo alza acceso, come ai concerti.
DISSOLVENZA IN NERO, fino a che non restano che i lumicini. Poi, neanche
più quelli. NERO.
21. INT. CASA DI LUCIA (BAGNO) - NOTTE
Immagini televisive: un film popolare indiano. Dopo qualche istante l'immagine
si ferma in un Pause tremolante.
La mano che ha manovrato il telecomando è quella di Lucia. Si sta
depilando le gambe. Posa il rasoio, si asciuga con la mano lacrime passate,
poi prende il telefono e digita un numero.
22./23. ALTERNATO (SPLIT SCREEN):
INT. CASA DI ANDREA E BART/ INT. CASA DI LUCIA - NOTTE
SQUILLA il telefono. Bart interrompe la lettura di un fumetto e risponde.
BART
Lasciate un messaggio dopo il bip...
Riprende a leggere.
LUCIA
Sono Lucia... Bartolomeo, c'è Andrea?
BART
Oh, Lucia, pensavo proprio a te poco fa. Che si dice?
LUCIA
Niente, è che volevo parlare con Andrea...
BART
Impossibile, sta cagando.
LUCIA
Oh. Chiamo dopo?
BART
Forse è meglio.
LUCIA
A dopo, ciao.
Bart attacca e riprende a leggere.
16. INT. VIDEOTECA - NOTTE
La Videoteca "L'Odio" vorrebbe forse avere una clientela cinefila,
peccato che il massimo dei film d'autore sia Steven Seagal e che il cliente
medio sia interessato solo ai porno.
Al bancone c'è un COMMESSO, non troppo diverso dal pizzaiolo della
scena precedente.
ANDREA
'Sera... sto cercando la cassetta di Trinità.
COMMESSO
"Lo chiamavano Trinità" o "Continuavano a chiamarlo
Trinità"?
ANDREA
Il primo.
COMMESSO
Non ce l'abbiamo.
ANDREA
E il secondo?
COMMESSO
Neanche.
ANDREA
Ma non ce l'avete nel senso che sono fuori o che non li tenete più?
COMMESSO
Non so... non ce l'abbiamo.
ANDREA
Non è che può mica controllare...
Il Commesso ha visto qualcosa che per un istante lo ha riportato in vita.
COMMESSO
Ma porca troia... quella è proprio un pezzo di figa!
Andrea si volta, ma non vede nessuno.
COMMESSO
Ogni volta che viene qui so io cosa gli farei... prima glielo sbatto nel
culo qui sul bancone, alla puttana, così, vestita, con la gonna
tirata su...
Andrea finalmente la vede: è Dolores!
ANDREA
Dolores!
COMMESSO
Cos'è, la conosci?
ANDREA
(Uscendo)
No, conosco solo commessi teste di cazzo.
17. EST. STRADA - NOTTE
Andrea è sull'uscio della videoteca, e cerca con lo sguardo Dolores.
COMMESSO (VOCE OFF)
Ma vaffanculo, stronzo!
ANDREA
(sporgendosi all'interno)
La prossima volta vado da Blockbuster!
COMMESSO
E chi cazzo se ne frega!
Andrea si allontana veloce cercando Dolores, ma non la vede.
DOLORES (VOCE OFF)
Perso qualcosa?
Andrea si volta: lei è lì accanto. Per la sorpresa le pizze
gli volano per terra. Una delle due esce dalla confezione e finisce in
parte su una scarpa della ragazza.
DOLORES
La torta in faccia me la dai dopo?
ANDREA
Oddio, scusa... è che io... tu... io affittavo un film...
DOLORES
Che film?
ANDREA
Un film...
DOLORES
Dicono che non sia male.
ANDREA
Così dicono.
Andrea la guarda imbambolato.
DOLORES
Anch'io volevo prendere una cassetta, ma...
ANDREA
Ma...?
DOLORES
Ma forse fai in tempo a offrirmi un gelato, prima.
ANDREA
Un gelato?
DOLORES
Mai sentito parlare del gelato?
ANDREA
Cosa? Eh... sì, certo, un gelato... Potremmo andare... ci sono
anche delle panchine e fanno il miglior gelato al gianduia di Torino.
DOLORES
Bene, però io non è che vada pazza per il gianduia...
ANDREA
Pensa me che ci sono allergico, mi vengono certi sfoghi... ma il fatto
del gianduia migliore è comunque segno che, non so, il locale ha
la sua importanza, ha un certo... prestigio, no?
DOLORES
Posso cambiare idea?
ANDREA
Troppo tardi. Per di qua.
Andrea raccoglie e ricompone le pizze. I due si avviano.
25./26. ALTERNATO (SPLIT SCREEN):
INT. CASA DI ANDREA E BART/ INT. CASA DI LUCIA - NOTTE
Bart s'è addormentato sul divano. SQUILLA nuovamente il telefono.
BART
Mh?
LUCIA
Sono io. Andrea?
BART
È uscito. Non capisco, s'è fatto fare delle foto nudo ed
è andato a portarle a un giornale... diceva che è un settore
che tira, mah...
LUCIA
Sei uno stronzo, Bart. Dai, passamelo.
BART
Ti giuro che non c'è, ma arriva.
LUCIA
Vengo lì, devo parlargli.
BART
Di cosa?
LUCIA
Cazzi miei.
BART
Quanti?
LUCIA
Quanti cosa?
BART
Quanti cazzi?
LUCIA
Piantala... vengo lì.
Lucia ATTACCA.
BART
... bisogna prendersi le responsabilità delle parole che si dicono
se no va a finire che la comunicazione ne risente, eh.
Bart torna a coricarsi.
19. EST. DEHORS CREMERIA - NOTTE
Andrea e Dolores si gustano il gelato, seduti sullo schienale della panchina.
Sono a loro agio, rilassati. Appoggiati sulla panchina, i cartoni delle
pizze. Andrea sta svolgendo un portafoto fatto a portafoglio. Al posto
delle fotografie c'è una serie di radiografie. Ne indica una.
ANDREA
Lesione subtotale del legamento crociato anteriore sinistro.
DOLORES
Due operazioni di menisco, destro e sinistro.
ANDREA
Caviglia destra slogata tre volte.
DOLORES
Ustioni di secondo grado alla gamba sinistra, ma non si vede quasi più
niente.
ANDREA
Ho una carie a un premolare che trascuro dal 97.
DOLORES
Io sento male dall'orecchio sinistro da quando da bambina sono caduta
in una pozza gelata.
ANDREA
Miope.
DOLORES
Astigmatica.
ANDREA
Sto iniziando seriamente a perdere i capelli.
DOLORES
Io senza reggiseno sono un disastro. Ma questi non valgono, sono l'età.
ANDREA
Già.
Qualche istante di silenzio felice.
28. INT. CASA DI ANDREA E BART - NOTTE
Il SUONO del campanello sveglia Bart.
BART
Aperto!
Lucia entra nella stanza.
LUCIA
Andrea?
BART
Boh. Sparito.
LUCIA
Sparito?
BART (CALMISSIMO)
Lo aspetto che... sarà un'ora. È pazzesco, forse è
successo qualcosa.
LUCIA
Non mi sembri molto preoccupato.
BART
Ho detto che forse è successo qualcosa, non che gli è successo
qualcosa.
LUCIA
Posso aspettare?
BART
Come no.
Bart indica a Lucia una poltrona. Lucia si accomoda. Dalla sua borsetta
leopardata estrae sigarette e accendino.
LUCIA
Disturba?
BART
No problemo.
Lucia si accende la sigaretta.
LUCIA
Non mi ricordo mai se tu fumi, Bartolomeo.
BART
Bart. Ti prego, per cortesia, te lo ripeto ogni volta, Bart.
LUCIA
Comunque?
BART
Del fumo? No, non fumo.
LUCIA
Perché?
BART
Dev'esserci un perché?
LUCIA
C'è un perché si fuma, e c'è un perché non
si fuma.
BART
Vuoi sapere perché?
LUCIA
Sì.
BART
Te lo dico io perché, allora. Non fumo perché al cinema
non si fuma. E non potrei vedere un film senza fumare, se fumassi. Quindi:
non fumo.
LUCIA
Grazie.
BART
Grazie a te.
(Pausa)
Non me l'aveva mai chiesto nessuno.
Lucia tace e fuma tranquilla.
BART
È triste avere una risposta bella pronta e nessuno mai ti fa la
domanda giusta.
LUCIA
Capisco.
BART
Possiamo fare l'amore, adesso?
LUCIA
Temo sia prematuro.
BART
Già.
23BIS - EST. DEHORS CREMERIA - NOTTE
Andrea e Dolores hanno finito il loro gelati. Buttano via coppette e cucchiaini.
DOLORES
Dimenticavo: io sono innamorata del Subcomandante Marcos.
ANDREA
Io sono fidanzato con Brigitte Bardot.
Dolores si alza. Andrea la segue.
DOLORES
Be', forse è ora che vada a togliermi la mozzarella dalle scarpe.
ANDREA
Ti dona moltissimo.
DOLORES
Grazie, Andrea.
ANDREA
E... se - se ci rivedessimo?
DOLORES
Potrebbe essere un'idea.
Dolores lo guarda negli occhi, ma solo per un istante. Poi si avvicina
alla sua macchina, una Twingo azzurra.
ANDREA
Io non ho il tuo numero...
DOLORES
Troppo facile.
Dolores sale in macchina. Andrea la fissa imbambolato mentre parte e si
allontana. Poi improvvisamente si rianima: guarda la targa dell'auto,
cerca in tasca una penna...
30. INT. CASA DI ANDREA E BART - NOTTE
Lucia spegne la sua sigaretta in un posacenere. Ne accende un'altra. Bart
sta comodo sul divano, con ancora il suo fumetto in mano.
LUCIA
E così arrivano i tipi dell'ambulanza a portarsi via mia madre
mezza infartata e l'infermiere mi fa: ma io ti ho già vista da
qualche parte... io cerco di cambiare discorso e lui niente, dice: sì,
sei quella del giornale eccetera eccetera e mi chiede l'autografo. E a
mia madre è arrivata la seconda parte dell'infarto, accidenti,
forse la operano... e mio padre dice che sono posseduta dal demonio.
BART
Rappresaglie?
LUCIA
Per ora non mi comprano più il computer che mi serviva per la tesi.
BART
Te la sei anche cercata, però.
LUCIA
Ma che c'entro io?
BART
Ero forse io quello che si faceva fotografare con le grandi labbra all'aria?
LUCIA
Le foto dovevano restare tra me e Marco.
BART
Ma è un deficiente in preda alle maree ormonali, cosa puoi pretendere...
LUCIA
Lascia stare Marco, dài.
BART
È che voi donne avete una particolare attitudine a mettervi nei
guai. Forse tutto dipende dal fatto che restate facilmente incinte.
LUCIA
Ma Andrea non arriva più?
BART
Vedi, ci sono differenze tra uomo e donna... insormontabili. Non parlo
di cose tipo che l'uomo è competitivo eccetera: 'ste cose lasciamole
alle inchieste del cazzo di Cosmopolitan. È che noi siamo su pianeti
diversi, è evidente. Esempio?
LUCIA
Va be'.
BART
Facile... pensa ai gesti quotidiani. Pensa a cose tipo la pipì...
LUCIA
In che senso?
BART
Le donne la fanno sedute, gli uomini in piedi. È semplice... sedute,
in piedi. Due concezioni del mondo, due prospettive troppo diverse per
tirarci fuori qualcosa di buono. Chiaro che esistono casi limite. Io ad
esempio, la faccio da seduto. Perché sono pigro, niente di... Sono
pigro, e mi siedo. Eppure, proprio per questo, io capisco un po' meglio
il vostro universo.
Lucia tace allibita.
24. EST. STRADA - NOTTE
Andrea ha scritto il numero di targa di Dolores sulla confezione delle
pizze, poi cammina verso casa, perso nei suoi pensieri.
33. INT. CASA DI ANDREA E BART - NOTTE
Bart e Lucia addormentati sul divano. Bart seduto scomposto, Lucia sdraiata,
con la testa appoggiata sulle sue cosce.
Andrea entra in casa.
I due si svegliano. Andrea porge i cartoni delle pizze a Bart.
BART
Oh cazzo, era ora.
(A Lucia)
Sveglia, Masala Chicken, è arrivato Andrea.
ANDREA
Mi sono cadute.
BART
Che schifo.
Bart si mette a mangiare. Lucia si alza e si stira come una gatta.
LUCIA
Ma dov'eri finito?
ANDREA
L'ho incontrata.
BART
Chi?
ANDREA
Dolores.
LUCIA
E chi è Dolores?
BART
Una che non sei tu.
Andrea apre il frigo e tira fuori una bottiglia di aranciata.
ANDREA
Orangina?
BART
(A bocca piena)
Ouai.
LUCIA
Grazie. Andrea, il casino delle foto sta peggiorando.
ANDREA
Che succede?
LUCIA
Mio padre vuole che lascio l'università e lavoro al ristorante
con lui.
BART
Ma com'hai fatto a trovarla?
LUCIA
Grazie per la comprensione.
ANDREA
Abita qui vicino. Incredibile.
BART
Incredibile che qualcuno abiti qui vicino?
ANDREA
Incredibile non averla mai incontrata.
BART
A me non capita mai, di incontrare qualcuno.
ANDREA
Non è male, come esperienza.
LUCIA
Quello che voglio dire è che mi sembra impossibile dover mollare
l'università quando mi manca un esame solo...
ANDREA
Hai fatto bene a pensare di rivolgerti a noi, ricchi, prosperi...
BART
Tra 3 settimane senza fissa dimora.
LUCIA
Magari chiude un occhio, il padrone di casa.
ANDREA
Sì, il mio, con un cacciavite.
BART
E adesso?
LUCIA
Adesso chi lo sa.
DISSOLVENZA IN NERO.
34. EST. STRADA - GIORNO
SUONO ASSORDANTE di una sirena.
Siamo davanti a un negozio di Hi-Fi. Andrea e Bart stanno correndo via
all'impazzata. Andrea regge l'enorme confezione di un computer Apple.
Corrono per le vie della città.
ANDREA
È l'ultima volta che seguo le tue trovate del cazzo!
BART
Corri!
La loro corsa si perde per la città.
35. INT. CASA DI ANDREA E BART - GIORNO
Andrea sta sfogliando la guida telefonica. Bart sta leggendo un giornale.
BART
In Russia il custode di un obitorio si è trombato il cadavere di
una.
Andrea continua a sfogliare la guida telefonica.
BART
Il fatto è che mentre 'sto qua se la sta facendo lei si sveglia.
Morte apparente, capisci? E stavano per cremarla.
Andrea continua imperterrito nella sua ricerca.
BART
Poveraccio... già se è uno che si scopa i morti c'ha i suoi
problemi... se poi i morti si svegliano è una tragedia.
Bart smette di leggere e guarda Andrea.
BART
Comunque, 128 a 122 per me.
ANDREA
Eccola qua! Indirizzo... numero...
Sul tavolo c'è lo scatolone del computer rubato. Lucia lo sta aprendo.
LUCIA
Ragazzi, apprezzo molto, davvero, ma forse non era il caso di mettersi
nei guai...
BART
E chi si mette nei guai?
ANDREA
Ora basta una telefonata!
LUCIA
Ma scusa... e se vi trovano?
BART
Se vi trovano a chi? L'affitto, è in nero, non abbiamo un impiego,
non siamo iscritti a nessuna lista di collocamento... Tecnicamente non
esistiamo.
Andrea prende giacca, chiavi e una scheda telefonica: sta per uscire.
ANDREA
Io ne parlerei con meno orgoglio.
BART
Arrivista.
ANDREA
Vabbé... Io adesso penso a contattare la mia futura fidanzata.
BART
Sentite una cosa... dato che io mi sposerò quando avrò 42-43
anni... a occhio e croce la mia futura moglie adesso sta facendo l'asilo...
ora: se vado davanti alle scuole a sbirciare chi possa essere... è
mio pieno diritto di futuro padre di famiglia o sono solo uno squallido
pedofilo?
Lucia prende il suo scatolone e si avvia verso l'uscita.
LUCIA
Ci vediamo.
ANDREA
Aspetta, ti do un passaggio.
LUCIA
Grazie.
BART
Non è una questione interessante?
Andrea si affaccia guardingo sull'uscio.
LUCIA
OK.
BART
Ma che ho detto?
Andrea e Lucia escono. La porta di casa viene sbattuta.
LUCIA (VOCE OFF)
Ooops, scusa...
36. INT. SCALE CASA DI ANDREA E BART - GIORNO
Andrea e Bart ascoltano un po' a testa bassa il PADRONE DI CASA. Questi
è uno slavo di mezza età, dall'aria più da killer
che da amministratore immobiliare.
In disparte, Lucia osserva la scena, desolata.
PADRONE DI CASA
E allora, non per mettervi fretta, ragazzi, ma per amore di chiarezza,
o mi pagate tutto quello che mi dovete, più un interesse, diciamo,
del 20 per cento entro un mese o una notte di queste vi faccio entrare
in casa un paio di amici miei con le loro cassette degli attrezzi che
vi romperanno dita e ginocchia a martellate e poi il martello ve lo infileranno
nel culo. Chiaro?
ANDREA
Chiaro.
PADRONE DI CASA
Un mese. Trenta giorni. La mia pazienza dura ancora solo più trenta
giorni. Da domani, ventinove. Arrivederci.
(a Lucia)
I miei omaggi, signorina.
ANDREA
Arrivederci.
Il Padrone di casa se ne va.
LUCIA
Mi spiace...
BART
Poteva andarci peggio.
ANDREA
E cioè?
BART
Dopo le ginocchia, al culo non ci pensi più.
I tre scendono le scale. Incrociano la solita Vicina, salutano, lei borbotta
qualcosa che assomiglia a una risposta.
37. INT. UFFICIO - GIORNO
Un nuovo colloquio.
Il Manager di turno ha l'aria allegra e cordiale.
MANAGER #4
Molto, molto bene. E con questo, credo che tutti i dati che ci interessavano
per questo primo contatto ci siano...
ANDREA
La seconda fase del colloquio quando sarebbe?
MANAGER #4
Giovedì prossimo.
ANDREA
Quindi, ci rivediamo giovedì prossimo?
Il Manager consulta la sua agenda.
MANAGER #4
Un attimo... giovedì... no, mi spiace.
ANDREA
Io non ho problemi di date.
MANAGER #4
Bene. Vediamo... ecco: direi... mai. Che ne dice di mai, le va bene?
ANDREA
Mai?
MANAGER #4
Sì, mai.
ANDREA
Mai va benissimo, grazie.
Andrea si alza, distrutto.
38. INT. CASA DI ANDREA E BART - NOTTE
NERO.
Iniziano a scorrere dei TITOLI DI CODA: sono quelli del film "Europa"
di Lars Von Trier.
ANDREA (VOCE OFF)
Quello dopo è bello, che c'è la musica degli U2...
DOLORES
Andrea?
ANDREA
Sì?
Dolores accarezza il viso di Andrea.
DOLORES
Un secondo. Prova... a non dire nulla... per un secondo...
ANDREA
In... che senso?
DOLORES
Senza però chiudere la bocca.
Davanti all'immagine televisiva dei titoli di coda, Andrea e Dolores:
il loro primo bacio.
39. INT. CASA DI ANDREA E BART - GIORNO
Andrea, Bart e Lucia stanno finendo un pranzo a base di cibo indiano.
BART
Ma siamo pazzi? Sono cose che - che fanno del male...
ANDREA
Hey, era solo una cassetta...
BART
Al primo appuntamento! Avrà pensato che hai qualche grave ritardo...
LUCIA
Ma cos'è questa storia della cassetta?
ANDREA
Niente, ho fatto una videocassetta -
BART
... qualche forma paranoide, scompensi affettivi...
ANDREA
E piantala! Una cassetta con pezzi di film - cioè, pezzi di film...
titoli di coda.
BART
25 titoli di coda, uno dietro l'altro.
LUCIA
Davvero?
BART
Pensa che magica atmosfera: schermo nero... scorre lenta la scritta: capo
attrezzista... coordinatore trasporti... e io vi ho anche lasciato la
casa libera!
ANDREA
Be', a Dolores è piaciuta.
BART
Parla nel sonno?
ANDREA
Piantala, che piacciono anche a te i titoli di coda.
Bart prende da un cassetto la maglia da calcio della nazionale olandese,
quella di Edgar Davids. L'indossa.
BART
Calma. Io leggo i titoli di coda, ma non vuol dire che mi piacciano. Sono
milioni di anni luce dal piacermi. Ma poi che c'entra, che c'entro io?
Almeno, te la sei...
ANDREA
Ma no.
BART
Un pompino... sì.
ANDREA
No.
BART
Una bella sega?
ANDREA
No-o!
BART
Niente, niente... che so - bondage, pissing, squirting, anal, cumshots,
doppia penetrazione, fist-fucking...
Andrea si mette al collo una sciarpa della Juventus. Ne prende una seconda
con sé e va verso Lucia.
ANDREA
(A Bart)
Ma se non ho neanche capito se le piaccio davvero o cosa.
(A Lucia)
Sai chi è Zinedine Zidane?
LUCIA
Cos'è, un cantante?
Andrea senza risponderle torna sui suoi passi e rimette via la sciarpa
bianconera.
BART
Cazzo, sono besurb. Vomiterò in indiano sugli spalti.
ANDREA
Andiamo?
BART
Speriamo che a questa Dolores le partite piacciano un po' più che
'sti cazzo di film finiti che gli hai propinato.
I tre escono.
40. EST. BOX OFFICE STADIO - GIORNO
Mandrie di ultras della Juventus sciamano verso lo stadio Delle Alpi.
Andrea, Bart e Lucia sono davanti all'ingresso, e aspettano.
LUCIA
Invece a me piace vedere i titoli di coda... solo che il mio ragazzo finito
il film si alza subito -
BART
Chi, la patata lessa?
LUCIA
Tu con Marco non ci hai mai parlato.
BART
Io non parlo ancora con le patate.
ANDREA
Ragazzi, cerchiamo di finirla con 'ste storie prima che arrivi Dolores.
BART
(A Lucia)
E non facciamoci sempre riconoscere.
ANDREA
Eccola lì.
Arriva Dolores.
DOLORES
Scusa il ritardo, mi sono persa un paio di volte... non trovavo lo stadio...
BART
Certo, facile che uno non lo nota fino a che non ci è proprio sotto...
Andrea lo interrompe.
ANDREA
Bart Ravelli, mio coinquilino.
DOLORES
Piacere, Dolores.
BART
Bart Simpson.
ANDREA
Lei invece è Lucia Bakshi.
DOLORES
Ciao.
LUCIA
Ciao.
ANDREA
Allora possiamo entrare.
Due BIGLIETTAI verificano i loro biglietti, poi arrivano alla zona dove
si effettua la perquisizione da parte della Polizia. Dolores e Andrea
passano, mentre Bart e Lucia vengono perquisiti.
LUCIA
(A Bart)
Guarda che Marco è uno che fa un sacco di cose, guadagna bene...
magari non lo dà a vedere, ma è un tipo molto umano -
BART
Non è umano. È un caso umano.
LUCIA
L'anno scorso è andato due volte in Bosnia con un camion di aiuti
umanitari.
BART
Che... che cosa c'entra? Io sono andato a Lisbona con una Panda senza
rompere il cazzo a nessuno...
Lucia fa una smorfia a Bart.
Perquisizione ultimata: procedono verso l'ingresso. Sopraggiungono dei
tifosi e li perdiamo di vista.
41. EST. GRADINATE STADIO - GIORNO
Andrea, Bart, Dolores e Lucia seduti sui seggiolini.
BART
Attrice di teatro e professoressa... Andrea che non fa niente si sentirà
in inferiorità numerica...
DOLORES
E tu invece che fai?
BART
Il critico letterario.
LUCIA
Il critico letterario! Ha!
DOLORES
Perché?
BART
Niente...
LUCIA
Lo sai in cosa consiste il suo lavoro?
Dolores fa cenno di no.
ANDREA
Due volte alla settimana un suo cugino, che sta in Sicilia, compra il
giornale locale, ritaglia la recensione del libro, ci passa lo scanner
e la manda per posta elettronica a Bart, il critico letterario. Lui la
firma e la manda al giornale, senza alzare il culo dalla sedia, senza
leggere né libro né articolo.
BART
Modestamente.
DOLORES
E non se ne accorgono?
LUCIA
Non le legge nessuno.
DOLORES
(A Lucia)
Tu invece sono sicura che siamo già viste...
LUCIA
Io non...
DOLORES
A qualche provino, forse?
LUCIA
Impossibile.
ANDREA
(Cerca di cambiare discorso)
Eh, guardate che Del Piero mi sembra che stia giocando alla grande stasera!
Bart estrae dalla tasca la pagina del giornale con la foto di Lucia e
la mostra a Dolores. Lucia è in imbarazzo totale.
DOLORES
No: non ti ho mai vista!
BART
Tienila pure, ne ho comprate più copie...
LUCIA
Ma allora sei proprio stronzo?
Un TIFOSO vicino a loro, un ometto di mezz'età dall'aria bonaria,
si volta molto incuriosito.
BART
(Al Tifoso)
Tu fatti i cazzi tuoi.
(A Lucia)
Diciamo di si.
Andrea guarda fisso davanti a sé, pensando che forse questa serata
poteva anche andare meglio.
DOLORES
(A Andrea)
Sono fidanzati?
Improvvisamente un boato. La Juventus ha segnato. Andrea e gli altri si
abbracciano, esultanti e urlanti.
I tifosi tirano fuori trombe e tric trac e iniziano a suonare. Accanto
a loro, il Tifoso di prima indica chiaramente, a braccia levate, ai tifosi
della curva opposta la posizione dei suoi genitali.
43. EST. STRADA - GIORNO
Un enorme pannello pubblicitario.
Passa lentamente Andrea, in tenuta da colloquio.
44. INT. UFFICIO - GIORNO
Altro colloquio. Una donna Manager di ottimo umore.
MANAGER #5
Ho qui i risultati del suo test psico-attitudinale. Molto interessanti.
Molto interessanti.
ANDREA
(rinfrancato)
Bene. Sono contento che--
MANAGER #5
Sociologicamente, dico. Lei alla nostra azienda non servirebbe a niente,
però complimenti: il suo profilo è decisamente quello tipico
del serial killer.
Andrea si alza e va vicino alla Manager, in modo da vederla di profilo.
ANDREA
E il suo profilo è decisamente quello della povera stronza.
Andrea se ne va, lasciandola interdetta.
45. EST. DAVANTI A UN CINEMA - NOTTE
Andrea e Dolores corrono verso un cinema multisala.
ANDREA
Ok, forse ce la facciamo... tu pensa ai biglietti, io prendo la roba!
DOLORES
Ti aspetto alla cassa! Per me una Coca-Cola!
ANDREA
Pop corn?
DOLORES
No!
46. INT. ATRIO CINEMA - NOTTE
Andrea procede verso il bancone cibi e bevande.
ANDREA
(Col fiatone)
Due coche grandi e un pop-corn da ottomila, grazie.
La COMMESSA sta trafficando con la cassa.
COMMESSA
(Serafica)
Un attimino che devo sistemare il nastro.
La Commessa sistema la cassa ad una lentezza esasperante. Andrea aspetta
immobile. Il mondo s'è fermato per qualche istante.
COMMESSA
Mi diceva?
ANDREA
Due coche grandi e un pop-corn da ottomila, grazie.
La Commessa versa le bibite. Poi si ferma, cercando di ricordare qualcosa.
COMMESSA
Due coche e poi cosa, scusi?
ANDREA
Due coche grandi e un pop-corn da ottomila, grazie, cazzo!
La Commessa prepara il pop-corn.
ANDREA
Quant'è?
COMMESSA
16mila.
Andrea paga, prende la roba e riparte alla velocità massima senza
versare la roba. Arriva davanti alla cassa, dove l'aspetta Dolores con
aria delusa.
ANDREA
Allora?
DOLORES
Allora niente, esaurito.
ANDREA
Tutto esaurito?
DOLORES
Tutte le sale. Tranne in una dove danno il film dei Digimon.
I due si allontanano dalla cassa, e vanno verso una scalinata. Andrea
si siede su un gradino.
ANDREA
Che delusione... proprio stasera...
DOLORES
Comunque, forse è meglio così.
ANDREA
In che senso?
DOLORES
Sì, vedi, io ho una specie di - di problema con i film.
ANDREA
Che tipo di problema?
DOLORES
Te lo dico. Sei comodo?
ANDREA
Comodissimo.
Andrea, pop-corn e bibita alla mano, ascolta con attenzione. Lei è
in piedi, davanti a lui, tutta presa dal suo ragionamento.
DOLORES
Sembra un po' una stupidaggine, però... no, è solo che spesso
mi ci metto a pensare e perdo tutta la trama, per cui preferisco non andarci
troppo spesso...
ANDREA
Al cinema, dici.
DOLORES
Mi spiego. Viene fuori quando in un film c'è il protagonista che
va a vedere un film. Il problema è: che cosa va a vedere?
ANDREA
Per esempio?
DOLORES
In Leon, Jean Réno, che fa Leon, va a vedere Cantando sotto la
pioggia... e se in quel cinema davano, che so, I Visitatori, sempre con
Jean Réno? Sarebbe stato possibile?
ANDREA
Be', cercano di evitarlo.
DOLORES
Infatti. Cercano di evitarlo perché hanno paura che si capisca
che è tutto finto, ma capita che poi uno ci pensa su e si perde
tutta la trama.
ANDREA
(Perplesso)
Eh sì.
DOLORES
Il problema generale è: qual è la storia del cinema all'interno
dell'universo fittizio dei film? Nel mondo di Rocky 2, esiste il film
Rocky 1?
ANDREA
Certo che no.
DOLORES
È evidente che nel mondo di All'ultimo respiro non esiste Fino
all'ultimo respiro... perché se no Richard Gere andrebbe a vederselo,
si farebbe furbo e non farebbe la fine di Belmondo. Nel mondo di Pulp
Fiction esiste Grease, e se sì chi era il protagonista?
ANDREA
In Last Action Hero mi ricordo che fanno vedere che Terminator l'ha fatto
Stallone, dato che il protagonista è Schwarzenegger.
DOLORES
Questa sarebbe una spiegazione affascinante, sarebbe bello ma non credo
sia così semplice. Sai invece qual è la mia teoria? Non
è che ne sono proprio sicura, ma... secondo me, se John Travolta
personaggio di finzione incontrasse per strada il John Travolta reale
non ci sarebbe nessun problema, perché, semplicemente, non si assomigliano.
Andrea tace, assorto. Dolores riprende fiato.
DOLORES
Va bene, sono una ragazza intelligente e a volte una stupidaggine la dico
anch'io.
ANDREA
(Si alza)
No...
DOLORES
Forse ho parlato troppo. Prima mi raccontavi del tuo lavoro da prestigiatore...
ANDREA
Clown per compleanni di bambini.
DOLORES
Clown.
ANDREA
Solo che in città conosco solo due bambini, uno è del 25
aprile, l'altro del 3 maggio, e quindi capita che sto fermo quasi un anno.
Poi adesso uno è anche malato, e, in confidenza, secondo me non
ce la fa...
DOLORES
Andrea?
ANDREA
Sì?
DOLORES
Andiamo a casa mia?
47. EST. AUTO DI ANDREA (IN MOVIMENTO) - NOTTE
Andrea guida tesissimo. Dolores s'è appoggiata comoda allo schienale
e si gode la strada notturna. Luci di lampioni. Musica.
48. INT. CASA DI DOLORES (INGRESSO) - NOTTE
Andrea e Dolores entrano in casa. Stanno ridendo di qualcosa.
DOLORES
... giuro che non ci crederò mai.
Dolores fa il gesto di accendere la luce, ma Andrea la blocca, prendendola
per la mano.
ANDREA
Fidati.
DOLORES
Mi fido.
Si baciano.
49. INT. CASA DI DOLORES (CAMERA DA LETTO) - NOTTE
Andrea e Dolores si abbracciano, si baciano, si spogliano esitando, con
imbarazzo e con passione.
Andrea è a torso nudo, Dolores in biancheria intima La mano di
lui inizia a sfilarle le mutandine. Seguiamo il suo movimento, fino a
quando le mutandine finiscono per terra, ai piedi del letto.
50. INT. PISCINA PUBBLICA (BORDO VASCA) - GIORNO
Dolores è a bordo vasca, e sta riprendendo fiato. La raggiunge
Lucia, che sbuca da sott'acqua.
DOLORES
Come spiegarlo... dovrei farti vedere quella videocassetta...
LUCIA
Non ci posso credere: vi siete filmati al primo appuntamento?
DOLORES
Ma no! È una cassetta di una partita di calcio...
51. INT. CASA DI DOLORES (CAMERA DA LETTO) - NOTTE
Prosegue dalla SCENA N.49.
Dolores e Andrea fanno l'amore.
DISSOLVENZA IN BIANCO.
52. INT. CASA DI DOLORES (CAMERA DA LETTO) - NOTTE
COMPARE IN SOVRIMPRESSIONE LA SCRITTA:
8,5 SECONDI DOPO
Andrea appoggiato al cuscino, guarda dritto verso di sé. Dolores,
seduta, stringe a sé le gambe.
53. INT. PISCINA PUBBLICA (SPOGLIATOIO) - GIORNO
Dolores si sta asciugando i capelli sotto il phon, mentre Lucia si sta
vestendo. Passano altre NUOTATRICI che si son fatte la doccia ecc.
LUCIA
Che anno hai detto che era?
DOLORES
Non lo so... Non ricordo quasi niente della partita, era in un documentario
tipo il meglio di, sai...
LUCIA
Ma la squadra?
DOLORES
Erano africani. C'è uno che sta sull'angolo e tira verso l'area...
dove c'è un sacco di gente, ma c'è uno, un attaccante...
che salta, altissimo... la palla è ancora più alta e sembra
sicuro che non ci arriverà mai... e invece lui resta in aria, come
fermo, più in alto di tutti, un istante contro la forza di gravità...
LUCIA
E poi?
DOLORES
E poi colpisce di testa, la palla non può che arrivare lì...
e finire in rete. Nessuno poteva pararla perché nessuno poteva
pensare che in una partita, potesse succedere una cosa del genere. E poi
dopo, è bellissima la gioia dei giocatori, come se l'avessero fatto
tutti, quel gol, tutti insieme...
LUCIA
Eh, se sono africani...
DOLORES
È come se quel momento mi avesse lasciato una cosa, una specie
di scia... come quella di Campanellino in Peter Pan...
LUCIA
Dolores?
DOLORES
Sì?
LUCIA
Mi stai dicendo che tra te e Andrea è una cosa seria?
DOLORES
Non lo so.
Silenzio.
LUCIA
Io una volta mi sono masturbata con un Magnum Double.
Dolores la guarda, senza dir nulla.
LUCIA
Il gelato. Crema, caramello e cioccolato.
Ora finalmente vediamo le immagini del gol: la partita è Camerun-Argentina
1-0, partita d'esordio dei Mondiali 1990. Il gol è il bellissimo
colpo di testa di Omam-Biyik (Camerun).
54. INT. SFONDO NEUTRO - LUCE ARTIFICIALE
Dolores si rivolge direttamente alla MDP. Legge alcune frasi da un libro,
il suo tono è assolutamente privo di ogni sentimento.
DOLORES
Alcune frasi di uso comune da usare nel momento della passione:
(Si schiarisce la voce)
è favoloso; sei così duro; hai il cazzo più fenomenale
del mondo; adoro sentire come mi riempi la fica; mi fai impazzire; chiavami,
tesoro; scopami più forte; succhiami le tette; il tuo cazzo non
mi basta mai; dammelo; riempimi tutta; non c'è niente come sentire
il tuo splendido cazzo: lungo, grosso, forte, duro, pulsante, liscio,
ehm... nodoso, che va su e giù dentro di me. Eccetera eccetera.
La ragazza mostra la copertina del libro.
DOLORES
200 e 3 modi per farlo impazzire a letto. Il best seller che ha fatto
fremere l'America. Sperling e Kupfer 1993.
55. EST. STRADA - SERA
Un ristorante indiano. Vediamo arrivare e parcheggiare la macchina di
Andrea. Ne scendono lui e Lucia.
LUCIA
Allora mi raccomando.
ANDREA
Tranquilla.
LUCIA
Ci tengo che siate amici, ne parlavo l'altro giorno con Dolores...
Andrea si ferma.
ANDREA
Io non ho nessun problema con Marco.
LUCIA
Bart dice che devo mollarlo.
ANDREA
Bart dice un sacco di cose.
Andrea e Lucia entrano.
56. INT. RISTORANTE INDIANO (CUCINA/SALA) - NOTTE
Un vassoio di pietanze indiane: sono quelle che Lucia sta portando a Andrea.
ANDREA
Grazie.
Lucia si siede di fronte a lui, ma non ha apparecchiato per sé.
LUCIA
Magari una sera usciamo tutti e quattro, eh?
ANDREA
Sì, perché no?
LUCIA
Tra te e Dolores sembra che stia diventando una cosa importante, no?
ANDREA
Adesso non stiamo a drammatizzare... Secondo te...
LUCIA
Io non so, Andrea. Mangia, che freddo non è buono. Io vado a cambiarmi.
57. EST. PIAZZA CARIGNANO - GIORNO
Andrea e Dolores seduti su una panchina, di fronte a Palazzo Carignano.
Lei sta bevendo una Coca-Cola presa al McDonald's, e fa tintinnare il
ghiaccio del suo bicchiere.
DOLORES
Ghiaccio?
ANDREA
No, grazie. Tutto a posto.
DOLORES
Be', a posto...
ANDREA
Cosa vuoi che... comunque, Lucia mi lascia lì al tavolo, aspetta
Marco e vuole andare un attimo su a sistemarsi. Mi chiede di aspettarlo
io - e io dico OK.
DOLORES
Ma non era tuo amico, no?
ANDREA
No... non mi sta - non mi stava sul culo come a Bart ma da lì a
essere amici... Però c'erano un paio di scommesse con Bart che
volevo verificare.
58. INT. RISTORANTE INDIANO - NOTTE
Prosegue dalla SCENA N.56.
Andrea seduto al suo tavolo. Di fronte a lui, Marco.
MARCO
... nel 72-73 la Juventus... 45 reti, 45 punti, media inglese zero.
Andrea con una faccia molto "adesso ti incastro io" chiede:
ANDREA
Kim Vilfort...?
MARCO
Giocava nel Brøndby. Centrocampista, eroe della nazionale danese
agli Europei 92. Gran gol in finale contro la Germania. La mia partita
preferita in assoluto... non so cosa avrei dato per essere lì sul
campo... Certo, non mi posso lamentare...
CARTELLO:
"Io sto bene con me stesso."
Charles Manson
(accanto al nome una sua foto segnaletica, con ben visibile la svastica
tatuata sulla fronte)
59. INT. RISTORANTE INDIANO - NOTTE
Andrea e Marco sono ora in piedi, uno di fronte all'altro, solo separati
dal tavolo. Marco colpisce Andrea al viso con un destro fulminante!
60. EST. PIAZZA CARIGNANO - GIORNO
Prosegue la SCENA N.57.
ANDREA
(Confuso)
Non so cos'è che m'è preso... va be', è uno che parla
alle persone come se fosse al telefono... però non era quello...
DOLORES
Un pizzico di invidia?
ANDREA
Forse era più comodo immaginarselo come un perfetto stronzo, e
invece era uno che dava l'idea di sapere dove sta andando...
61. INT. RISTORANTE INDIANO - NOTTE
Andrea e Marco ancora seduti. Andrea sta fumando. Cronologicamente, siamo
di seguito alla SCENA N.58.
ANDREA
La settimana scorsa Lucia è venuta da me... siamo usciti, abbiamo
fatto una passeggiata, siamo andati in quel posto: La Baguette Bleue,
si chiama, abbiamo preso un aperitivo. Il sole tramontava. Eravamo tranquilli,
nessun pensiero. Siamo tornati a casa e ci siamo fatti una ricca scopata.
Silenzio. Non sentiamo più nessun suono, nel locale. Passa una
mosca.
Marco guarda Andrea con la condiscendenza con cui guarderebbe un pazzo.
MARCO
Non è vero.
Silenzio. Andrea si alza, ed estrae dalla tasca una polaroid che mostra
a Marco. Marco è senza parole. Andrea lo osserva beffardo.
Marco si alza, carica il sinistro e cerca di colpire Andrea, ma questi
schiva il colpo. In quel momento fa il suo ingresso Lucia, tutta carina,
e resta pietrificata.
Marco non si accorge della sua presenza e carica immediatamente il destro
e questa volta Andrea se lo prende in pieno volto. Vola sul tavolo.
Marco guarda minaccioso Lucia terrorizza
62. EST. PIAZZA CARIGNANO - GIORNO
Prosegue la SCENA N.60.
Solo adesso notiamo che Andrea ha un bell'occhio nero.
DOLORES
Fa molto male?
ANDREA
Così così.
DOLORES
Sorprendente, no?
ANDREA
Che cosa?
DOLORES
Scoprire che le cose che facciamo possono avere delle conseguenze reali.
Andrea tace per un istante, colpito.
Dolores bacia Andrea.
63. INT. UFFICIO - GIORNO
Altro colloquio. Stavolta davanti a Andrea c'è un MANAGER (#6)
che sta solo ridendo, senza sosta, rimanendo quasi soffocato. Andrea è
imbarazzato.
64. EST. STRADE - GIORNO
Lucia e Dolores stanno osservando disgustate dei ramarri in bottiglia
esposti nella vetrina di un negozio - una delle due esclama "Che
schifo!".
Le due ragazze raggiungono Andrea, Bart, a passeggio davanti a delle vetrine
di negozi di lusso.
BART
Pare che un tipo, uno di campagna, giovane ma... sapete, quelli sempre
in cascina a zappare e tutto il resto. Ragazze: zero. Che fa? Si acchiappa
una gallina e ci va a letto insieme.
DOLORES
Che ci fa?
BART
Era per non dire: se la scopa, che fa poco educato. Il bello è
che con la videocamera filma il lieto evento.
BART
Post coitum dimentica la cassetta in giro. E qui entra in scena la nonna,
una vecchia - sai, vecchia. Crede che sia la sua telenovela preferita,
e se la guarda. Il vecchio cuore cede, la trovano stecchita con ancora
sul video il giovanotto che si fa l'uovo sbattuto.
ANDREA
Maledetta tecnologia.
BART
Quanto eravamo?
LUCIA
Eravamo fermi che Marco ha cercato di picchiarmi e mio padre gliele ha
date prima a lui e poi a me.
ANDREA
122 a 120 per me.
LUCIA
Siete aridi.
Andrea le dà un bacio sulla fronte. I quattro sono fermi ad un
semaforo: è rosso.
ANDREA
Lascialo, è un coglione.
LUCIA
È solo molto geloso, passionale... ma cosa ne capite voi...
BART
E ora 122 pari! ... A proposito di galline... Dolores, sei proprio sicura?
DOLORES
Proviamo.
Si fermano davanti a una boutique di abiti da sposa.
ANDREA
OK, qui!
DOLORES
Qui?
Entrano.
65. INT. BOUTIQUE ABITI DA SPOSA - GIORNO
Una COMMESSA sta sistemando alcuni spilli sull'orlo di una gonna. È
la gonna ampia e bianca di uno splendido abito da sposa, completo di corpetto
e velo... e nell'abito c'è Dolores, in piedi sopra una pedana.
Seduti vicino alla pedana, Andrea, Bart e Lucia.
COMMESSA
Certo che con un corpo come il suo le modifiche sono davvero minime...
DOLORES
Peccato che mi sposo perché sono incinta...
La Commessa tace imbarazzata. Andrea schizza in piedi.
ANDREA
Cosa? Incinta?
DOLORES
Non avevo il coraggio di dirtelo...
Dolores esce di corsa dal negozio in lacrime. Andrea le corre dietro.
ANDREA
Amore mio! Non scappare!
La Commessa è interdetta, guarda Bart e Lucia con gli spilli in
mano.
BART
Il fatto è che il bambino non è suo, bensì dell'ex
marito di lei che ora però è in coma. Ora mi scusi, vado
a recuperare la coppia.
Bart esce di corsa.
LUCIA
Ma non si preoccupi, ha già prenotato l'aborto. Torniamo subito.
Esce anche lei.
COMMESSA
Il vestito... si rovina...
66. EST. STRADA - GIORNO
Andrea, Bart, Lucia e Dolores in abito bianco corrono allegri per la città.
Dolores perde il velo... ne seguiamo il volo mentre il quartetto si allontana.
67. INT. CASA DI DOLORES (BAGNO) - GIORNO
Andrea beatamente immerso nella vasca da bagno. Seduta sul bordo, Dolores,
che indossa solo mutandine e una canottiera bianca che le arriva all'ombelico,
si sta dando lo smalto sulle unghie.
DOLORES
(Mostra la mano)
Dici che è da casalinga?
ANDREA
Certo.
DOLORES
Sai quand'è la prima volta che ho pensato di far l'amore con te?
ANDREA
La prima volta che ci siamo visti?
DOLORES
Adesso non esageriamo... è stato quando mi hai offerto quel gelato.
ANDREA
Potevi dirmelo, no?
DOLORES
Il mio gelato si sarebbe sciolto.
I due si guardano sorridenti.
DOLORES
A che ora hai prenotato?
ANDREA
Alle nove.
DOLORES
(spogliandosi)
Arriveremo in ritardo.
68. EST. RISTORANTE - SERA
Dehors di un ristorante, in un cortile storico della città.
Andrea e Dolores, cenetta romantica a lume di candela. Seduti uno di fronte
all'altra. Il CAMERIERE ha appena preso le ordinazioni e si sta allontanando
con i menu.
ANDREA
E questa è fatta.
DOLORES
Sì.
ANDREA
Zitti come topolini. A che stai pensando?
DOLORES
Che ho messo il vestito più bello... poi qui, le candele... noi
due...
ANDREA
Non va?
DOLORES
È... come dire... terribile sentirsi così contenti... riportami
alla realtà, Andrea.
ANDREA
E come faccio?
DOLORES
Raccontami una storia... qualcosa di triste.
ANDREA
Qualcosa di triste?
DOLORES
Vuoi?
ANDREA
Certo. Io sono il campione europeo delle storie tristi. Posso raccontare
in modo triste persino una storia allegra.
DOLORES
Cominciamo da una triste normale.
ANDREA
OK... l'ambientazione è ovvia... è la storia di un funerale.
Va bene?
DOLORES
Va bene.
ANDREA
Quel giorno faceva un freddo cane, e quando siamo arrivati al cimitero
si è anche messo a nevicare... c'erano i tipi che sistemavano coi
mattoni e la calce... è sempre una faccenda lunghissima, e quasi
comica quel lavoro... Comunque, lì è successa una cosa strana.
Mi sono sentito tranquillissimo, una calma quasi piacevole - non so bene
definirla ma... avevo solo un unico, semplice, assurdo pensiero.
DOLORES
Che pensiero?
ANDREA
Quel funerale era il funerale di mio padre. E il pensiero era che quando
ci facevamo la barba, se ci tagliavamo, io e lui ci tagliavamo nello stesso
punto. Anche se non ci assomigliavamo mica tanto...
(Pausa)
Pensavo solo a quello, non ero triste né... Guardavo la gente,
la neve. Qualche giorno dopo ho pensato che questi pochi centimetri di
- della faccia identici tra me e mio padre erano la prova che in qualche
modo lui restava... Non so, forse non è poi così triste,
no?
DOLORES
Forse no. Ma va bene.
ANDREA
E tu?
DOLORES
Io cosa?
ANDREA
Tu. Chi sei?
Dolores tace: non sa che dire.
ANDREA
La tua storia, triste, allegra... non importa.
Entrambi tacciono per qualche istante. Arriva il cameriere con la prima
portata.
DOLORES
Alle volte uno fa delle scelte che forse possono sembrare...
Dolores tace, come imbarazzata.
ANDREA
Tipo?
DOLORES
Vedi, ad esempio... una volta è successo che... cioè, è
andata che... che...
DOLORES
(Sorride)
No, niente… Non c'è nessuna storia. Sono una ragazza, io.
DISSOLVENZA IN NERO.
CARTELLO:
"Il calcio è qualcosa che ancora oggi non riesco a spiegarmi."
Diego Armando Maradona
69. INT. BAR - MATTINA
Rumori di locale mediamente affollato.
DISSOLVENZA DA NERO.
FINE FLASHBACK: Siamo di nuovo nella SCENA #3, quella dove Bart e Andrea
stanno facendo colazione e poi arriva Dolores...
Bart è al bancone, e osserva Andrea e Dolores parlare da lontano.
BART
Un tè, un caffè e una brioscia, s'il vous plait.
Il BARISTA prepara il tè, poi si rivolge a Bart.
BARISTA
Con la marmellata o con la crema?
BART
Uhm... mi lasci pensare, che non vorrei prendere una decisione affrettata...
Marmellata.
BARISTA
Finite.
BART
Con la crema?
BARISTA
Risposta azzeccata.
Mentre il Barista si volta per prendere la brioche, arriva accanto a Bart
la Cameriera, che posa della roba da lavare presa ai tavoli.
BART
A che ora smonti?
CAMERIERA
Nel 2006.
BART
Ci sarò.
Il Barista gli porge la roba.
BART
Grazie, buonuomo.
Bart torna al tavolo, con la roba in mano. Né Andrea né
Dolores si accorgono di lui, che resta in piedi.
DOLORES
Vedi, prima mica ci pensavo, non è che queste cose si pianificano,
solo che è andata che... sì, è andata che...
ANDREA
Che...
BART
Che...
DOLORES
Che abbiamo fatto l'amore.
ANDREA
Cosa?
DOLORES
Abbiamo fatto l'amore.
ANDREA
In che senso?
BART
In senso orizzontale, credo.
DOLORES
Nel senso che abbiamo fatto l'amore.
ANDREA
Avete scopato? Cazzo... ti sei - ti sei fatta scopare per avere una parte...
a teatro! Ma... ma cosa sei, un luogo comune, l'attrice che va a letto
col produttore...?
DOLORES
...era il regista...
ANDREA
Il regista... e neanche per un film, per - per... ma cosa sto dicendo?
Quando è successo?
DOLORES
Prima di conoscerti, Andrea.
ANDREA
Quanto prima?
DOLORES
Due giorni.
BART
Ancora calda...
ANDREA
Non - non cambia niente...
DOLORES
Non ci conoscevamo...
ANDREA
Ancora peggio! E io che... ma no, certo, forse...
(pare calmarsi, poi sbotta)
... forse... ma vaffanculo! Io e te abbiamo chiuso.
DOLORES
Ma che cosa dici, Andrea?
ANDREA
Dico che di queste stronzate non ho più voglia di sentirne, va
bene?
Andrea si alza e esce dal bar, imprecando. SLOW MOTION mentre apre con
violenza la porta e se ne esce. Poi, torniamo a velocità normale
nel momento in cui la porta, chiudendosi, sbatte.
Bart lo segue con lo sguardo. Dolores è impietrita.
BART
L'ha presa bene.
Bart si siede di fronte a Dolores e le porge il tè. Dolores gira
il cucchiaino nella tazza, tanto per fare qualcosa.
Dolores abbassa lo sguardo, e beve lentamente il suo tè.
DOLORES
E adesso?
70. INT. SCUOLA (CORRIDOIO) - GIORNO
Dolores cammina tristissima con la sua cartella sottobraccio.
71. INT. CASA DI ANDREA E BART - GIORNO
Andrea sta finendo di indossare il suo solito vestito serio da colloquio
(è il nodo alla cravatta acreargli dei problemi) di fronte ad uno
specchio, mentre Bart gli sta alle spalle, fuori di sé dalla rabbia.
BART
Ma allora sei cretino! Non è possibile... una reazione del genere,
senza pensare alle sue motivazioni, al contesto, a tutto... compreso il
fatto che è successo mentre lei non sapeva nemmeno chi cazzo eri
tu! Che cos'è, un tradimento retroattivo?
ANDREA
Io non ho nessunissima intenzione di restare innamorato di una che si
comporta come una puttana.
BART
Puttana... è un'attrice. Fosse davvero puttana non te l'avrebbe
detto e avrebbe continuato ad aspirare chilometri di cazzi utili alla
sua carriera, no?
ANDREA
No, (Andrea va a prendersi la giacca) ma...
BART
Niente ma. Dopo quello che hai fatto il tuo stupidissimo ego sarà
senz'altro soddisfatto... una domanda: vuoi che Dolores venga strisciando
a chiederti scusa, scusa Andrea se non sono la principessa dei tuoi sogni
ma solo una persona normale che non sa quello che è giusto o sbagliato...
E se lo fa, ti sentiresti molto meglio?
ANDREA
Certo che no, ma...
BART
Ho detto niente ma. Forse non capisci che chi vuole andare veramente da
qualche parte, ci vuole veramente andare...
ANDREA
La cravatta è OK?
Bart gli sistema il nodo della cravatta.
BART
Certo, se io avessi un minimo di ambizione in qualcosa di reale, una carriera,
un romanzo nel cassetto... o anche solo un cassetto... non credo che mi
tirerei indietro di fronte anche a cose tipo farsi leccare il buco del
culo da un formichiere. Ma questo tu non lo capisci, cazzo, sei troppo
impegnato ad aspettare la grande occasione...
ANDREA
Ma quale grande occasione? Non prendiamoci in giro: se qualcuno avesse
voluto darci un lavoro dignitoso, l'avrebbe già fatto. Se fossimo
davvero molto in gamba, ce l'avremmo già fatta da soli...
(pausa)
Adesso vado. È il momento decisivo. Dopodiché: box doccia.
Andrea prende le chiavi ed esce.
72. INT. UFFICIO - GIORNO
Nuovo colloquio.
Il Manager ha in mano il curriculum di Andrea. Guarda Andrea. "Lavora"
il foglio sino a farne un origami.
MANAGER #7
Io, uno come lei lo assumerei solo per il gusto di licenziarlo subito
dopo.
ANDREA
Io lavorerei per uno come lei solo per mandarle a puttane l'azienda nel
più breve tempo possibile.
MANAGER #7
Sei un cafone, giovanotto.
ANDREA
Grazie. Tu sei uno stronzo.
MANAGER #7
Non hai sufficienti elementi per dimostrarlo. Ma hai carattere, cosa che
non si può dire della maggior parte della gente, qui dentro. Li
sottopaghiamo e loro ci baciano il culo.
ANDREA
Spiacente ma non è la mia specialità.
MANAGER #7
Lo immagino.
(pausa)
Caro Dottore, un tempo ti avrei detto di uscirtene di qui con dignità.
Andrea prende le sue carte.
MANAGER #7
Ma qui siamo in un momento di grande transizione, e sono curioso di vedere
uno come te all'opera in un posto come questo.
ANDREA
Mi stai dicendo che sono... assunto?
MANAGER #7
Non scherziamo. Questo primo colloquio è solo una scrematura per
eliminare perdenti e psicopatici. Ma ti do l'opportunità di accedere
alle semifinali. Ti chiameremo presto per il secondo colloquio.
ANDREA
Sono commosso.
MANAGER #7
Vai, vai.
Andrea esce. Il manager tira fuori da un cassetto della scrivania una
pistola e se la punta alla tempia.
73. INT. SFONDO NEUTRO - LUCE ARTIFICIALE
Ora è Bart a rivolgersi direttamente al pubblico.
BART
Nei film... diciamo fino agli anni sessanta, quando sparavano con la pistola,
stavano così, con l'avambraccio stretto al corpo, e usavano quelle
pistole piccole, calibro... non so, piccole. E quando colpivano qualcuno,
lui moriva stecchito al primo colpo. Oggi invece sparano con le braccia
tese, con pistolone enormi, gridano bastardo figlio di puttana t'ammazzo
e per far morire qualcuno ci vuole minimo un caricatore e poi quello rantola
per un mese e mezzo tipo Salvate il Soldato Ryan. Dipende dal fatto che
si punta su un maggiore realismo? Sarebbe la soluzione più semplice,
ma non è così. Il fatto è... che nel corso del tempo
la mira è peggiorata. Per Andrea è la stessa situazione.
Più passa il tempo, più crede che la sua vita si complichi.
Deve trovare lavoro, arriva Dolores... Deve fare più cose, alzare
più la voce, fare più gesti... Viene da dire: fa così
perché diventa più realista, si rende conto che la vita
è complessa... Invece che lui fa così perché si rende
conto che sta perdendo la mira, che non ha più quella lucidità
che ti permette di trovare, ora e subito con l'intuizione, e deve cercare,
con grande fatica. Preso nota?
74. INT. DISCOTECA - NOTTE
Andrea e Bart entrano nella sala principale di una discoteca affollata.
Vanno verso il bancone bar.
Notano qualcosa che li rende molto perplessi.
BART
Questo... questo è farsi succhiare il pisello dalla legge delle
probabilità.
Ora vediamo il motivo di tanta inquietudine: non lontano da loro, a un
tavolo, c'è Dolores (accompagnata da un po' di altra gente).
BART
Nel frattempo, mi bevo una cosa.
ANDREA
Intendi che devo--
BART
E vorrei vedere.
Andrea si allontana. Bart si rivolge verso il BARISTA, un energumeno che
indossa una T-shirt con la scritta "DON'T CALL ME BABE".
BART
Un gin tonic, babe.
BARISTA
Un gin tonic?
BART
Mh mh. Tu compriende?
BARISTA
Finito.
BART
Allora una caipirinha.
Ora vediamo che Andrea ha raggiunto Dolores. Lei lo vede, dice qualcosa
agli altri, si alza e gli si avvicina.
I due scambiano un paio di battute e poi si spostano in una zona appartata.
Torniamo a Bart al bancone.
BART
Come "finito"?
BARISTA
Finito. Nada. Kaputt.
BART
Un cuba libre?
BARISTA
Negativo. Finito anche lui. Senti, c'è birra - e ancora un po'
di sangria.
BART
Mi fa schifo, la sangria e non ho voglia di birra.
BARISTA
Non so che farci.
BART
Senti, cro-magnon: su 'sto biglietto c'è scritto "consumazione
obbligatoria". E io credevo che volesse dire che dovevo venire qui,
e chiedere quello che volevo - basta che comunque prendo qualcosa. E invece
mi dici che è obbligatoria nel senso che io devo prendere quello
che decidi tu?
Al barista si avvicina un collega. Un tipo grande, grosso e incazzoso.
SECONDO BARISTA
C'è qualche problema?
BARISTA
'Sto qua cerca grane.
BART
Nessun problema. Non sto cercando grane, faccia di cazzo. Sto solo cercando
di bere qualcosa.
BARISTA
Com'è che mi hai chiamato, Uomo Ragno?
Il SECONDO BARISTA fa il gesto di voler uscire dal bancone, ma in quel
momento sopraggiunge Andrea. Acchiappa al volo Bart, senza accorgersi
della discussione in corso.
ANDREA
Via!
I due spariscono tra la folla.
75. EST. STRADA - NOTTE
Usciti dalla discoteca, Andrea e Bart si fermano a curiosare alcuni giornali
in un'edicola aperta anche di notte. Andrea è depresso di brutto,
mentre Bart scorre qualche titolo, sfoglia. Lì vicino c'è
un TIZIO mezzo stordito che, seduto per terra si sfoglia un giornale porno
(o "Micro-Mega"). Parlano a voce altissima, dopo la musica assordante
di prima.
BART
Guardi la gente che balla e viene fuori una cosa davvero precisa.
ANDREA
(Distratto)
Che cosa?
BART
La linea.
TIZIO
(Scocciato)
Hey, mica bisogna urlare!
BART
(Tono normale)
La linea che separa nettamente chi è etero e chi è gay.
ANDREA
E che linea?
Il Tizio che stava leggendo sospende la lettura e ascolta interessato.
BART
(Mimando)
Quando balli e tieni entrambe le braccia così, sopra la testa:
questo è gay. Hai superato la linea omosessuale che c'è
sopra le spalle. Puoi ballare tutta la vita agitandoti come un ossesso
e muovendo le braccia come cavolo vuoi... ma nell'istante in cui superi
la linea è finita: sei gay, sei un Village People, sei un Chippendale.
ANDREA
Complimenti.
TIZIO
Hey, amico... grande. Non ci avevo mai pensato!
BART
(Al Tizio)
È difficile volare basso quando si è aquile, Johnny Boy.
(A Andrea)
Portiamo il nostro timorato culo a godersi un meritato riposo.
76. INT. SCALE CASA DI ANDREA E BART - NOTTE
I nostri due stanno completando di corsa l'ultima rampa di scale che porta
al loro appartamento.
BART
(Col fiatone)
Sono più in debito d'ossigeno io dopo due rampe che Fignon sugli
Champs Elisées nell'89...
ANDREA
E poi uno dice che - ehi!
Davanti all'uscio c'è Lucia. È seduta per terra, con aria
sconsolata. Accanto a sé, davanti alla porta, i suoi bagagli -
tra cui il computer.
ANDREA
Lucia... ma che è successo?
LUCIA
Dai miei non ci torno. Con Marco - con Marco è finita.
ANDREA
Finita?
LUCIA
Sì... le cose che ha detto - dopo tutto il casino dell'altro giorno...
non so, basta. È finita.
ANDREA
Alé. Benvenuta nel club.
Andrea le porge una mano e la fa alzare da terra.
LUCIA
Per qualche giorno... posso stare da voi?
77. INT. CASA DI ANDREA E BART - NOTTE
Vicino alla porta, una valigia. Poi un'altra... uno zainetto... una giacca...
fino ad arrivare a una figura incosciente che giace su una poltrona. È
PIER PAOLO, il coinquilino dei nostri due. Il suo aspetto è alquanto
trasandato. Testa reclinata da un lato, non dà segni di vita.
ANDREA
O cazzo! Pier Paolo!
BART
È tornato, il bastardo...
LUCIA
Pier Paolo! Non sapevo che dovesse tornare...
Andrea si avvicina al Pier Paolo.
ANDREA
Hey, Pier! Sveglia!
Niente, neanche con qualche pacca sulle guance. Pier Paolo dorme profondamente.
Andrea, con fare professionale, gli controlla il polso.
BART
Cos'è, morto?
ANDREA
Temo di no.
Bart si avvicina e gli guarda in tasca. Trova una scatola di preservativi
colorati, un paio di occhiali da sole e una quantità impressionante
di pasticche.
BART
'Sto qua ha festeggiato alla grandissima. È un miracolo che sia
arrivato fin qui...
ANDREA
Lasciamolo dormire.
Andrea sposta le valigie e il borsone di Pier Paolo.
LUCIA
Ma non è il caso di fare qualcosa?
BART
Tranquilla, basta dargli tempo e torna il cagacazzo storico che conosciamo.
Andrea è incuriosito dal borsone. Lo apre.
Bart comincia a togliere la varia roba che occupa il letto lasciato libero
dal loro ex coinquilino.
BART
Un attimo che sistemo e passiamo subito alla fase kamasutra dei poveri...
LUCIA
Lascia, faccio io...
Andrea si avvicina a Bart e gli mostra il contenuto del borsone: numerosi
rotoli di banconote.
ANDREA
Però.
LUCIA
Che c'è?
BART
Babbo Natale. Quanto ci sarà?
ANDREA
A occhio, ognuno è sul paio di milioni.
Bart ne prende uno e lo intasca.
BART
Affitti arretrati.
Andrea prima di chiudere il borsone prende un altro rotolo di soldi.
ANDREA
Per sicurezza.
LUCIA
Ma che significa?
BART
Significa che i nostri tre sederi sono salvi.
Andrea e Bart si danno il loro classico maldestro cinque.
ANDREA
Io metto su il mio famoso caffè americano.
LUCIA
Va be', io mi preparo il letto.
Andrea prende la scatola del caffè. Vuota. Dalla credenza estrae
una confezione nuova di caffè. La apre, e poi comincia a versarla
molto lentamente nella scatola, come se dovesse dosarla in una quantità
ben precisa.
Bart gli si avvicina con l'aria di uno che ha una grossa preoccupazione.
ANDREA
Allora?
BART
Allora niente. È OK...
ANDREA
Solo che...?
BART
Solo che questa non è la suite imperiale dello Sheraton... Di colpo
siamo in quattro! Non so: giri l'angolo e sbuca fuori qualcuno.
Andrea prosegue nello svuotamento della confezione, fino a che non è
completamente vuota. Dà alcuni colpetti sul fondo e poi la posa.
Inizia a preparare il caffè.
ANDREA
Ma non è che--
BART
Infatti non è questo che mi preoccupa... io penso alle feste, quando
sotto Natale i tre milioni di parenti indiani del cazzo di Sonia Gandhi
lì, verranno a farsi offrire aperitivi e cioccolatini...
ANDREA
Stiamo drammatizzando?
BART
OK, lo ammetto... l'unica cosa che davvero mi disturba è che odio,
con tutto il cuore odio sedermi su un asse del water ancora caldo. Ecco,
l'ho detto.
ANDREA
(A Lucia)
Caffè?
LUCIA
Sì, grazie.
BART
Una sola domanda, Lucia. Posso?
LUCIA
Certo.
BART
Non è che per caso tu sei il tipo che se ne gira per casa nuda?
LUCIA
Io...
BART
Meglio chiarirlo subito, se non sei quel tipo, niente da fare, qui non
c'è posto.
LUCIA
Sai perché Bart Simpson si chiama Bart?
BART
No.
LUCIA
Perché Bart è l'anagramma di brat. E significa: rompiscatole.
BART
Ah. Credevo significasse reggiseno.
LUCIA
No, quello è bra.
BART
Credevo che Bra fosse una città vicino a Cuneo.
LUCIA
Che ne dici di attaccarti alla canna del gas?
BART
(A Andrea)
Questa donna mi fa scoprire mondi inesplorati. La prendo.
78. INT. UFFICIO - GIORNO
Nuovo colloquio. L'ambiente è lo stesso del colloquio precedente.
Ora a esaminare Andrea c'è un MANAGER (#8) che lo fissa con un'attenzione
da ipnotizzatore. Andrea regge lo sguardo. I due sono immobili.
Alla fine il Manager abbassa finalmente lo sguardo sulla sua agenda, facendo
un po' di stretching a collo e spalle come dopo uno sforzo atletico.
Andrea lo guarda disorientato.
MANAGER #8
Mi ha convinto. Ci vediamo la prossima settimana, ore 15, per l'ultimo
colloquio.
ANDREA
L'ultimo?
MANAGER #8
Se convince il direttore creativo lei è assunto.
ANDREA
Alla prossima settimana, allora.
79. EST. CASA DI ANDREA E BART - GIORNO
Una bella giornata di sole.
80. INT. CASA DI ANDREA E BART - GIORNO
Andrea, Bart e Pier Paolo seduti sul divano. Andrea fa zapping nervosamente,
Bart ha l'aria preoccupata. Guarda Andrea.
BART
Vabbé, andiamo a prendere un po' d'aria.
I due si alzano. Pier Paolo, ora che nessuno più lo sostiene, si
accascia.
81. EST. CORTILE - GIORNO
Un cortile interno di un borgo medievale.
BART
È evidente.
ANDREA
Evidente che?
BART
Il tuo problema nei confronti di quello che ha fatto Dolores è
essenzialmente un problema di prospettiva.
ANDREA
Ma non è nessun problema di prospettiva. S'è fatta scopare
da un mezzo sconosciuto e amen, è una cosa molto concreta.
BART
Pensa al suo punto di vista.
ANDREA
Non ci voglio pensare al suo punto di vista.
BART
Bravo. Lei se la fotte il regista e a noi ci fotte la percezione.
ANDREA
Ho come la sensazione che stia arrivando una delle tue spiegazioni...
BART
Vedi, noi di solito non guardiamo semplicemente, ma guardiamo una determinata
cosa. E guardando solo quella cosa lì ci perdiamo tutto il resto,
che può essere addirittura molto più importante. Esempio?
ANDREA
(Rassegnato)
Esempio...
BART
Ero in treno, qualche giorno fa...
ANDREA
E dove stavi andando?
BART (SI SPAZIENTISCE)
Non importa. Ero in treno, stavo al finestrino e guardavo 'sto paesaggio:
alberi, case, il solito... Ma così facendo non mi rendevo conto
di star guardando attraverso un finestrino... poi ci ho pensato, ho messo
a fuoco sul finestrino, e ho notato che proprio su quello schifo di finestrino
lercio c'era una scritta. Se continuavo a guardare fuori non l'avrei mai
letta.
ANDREA
E che c'era scritto?
BART
C'era scritto: l'amore è una scorreggia nel cuore.
ANDREA
Non ci posso credere.
BART
Te ne stai seduto in treno, tranquillo, guardi fuori, e intanto qualcuno
ti ha scritto a un centimetro dal naso una roba del genere.
ANDREA
E che c'entra con Dolores?
BART
C'entra che tu hai iniziato a guardare 'sta scritta e hai smesso di guardare
il paesaggio.
ANDREA
E adesso suppongo che mi dirai cos'è meglio che io faccia.
BART
Evidentemente. Mica l'avresti saputo in un altro modo, no? Lei ha fatto
la prima mossa, la seconda devi farla tu. È semplice. Detto, dimenticato...
ANDREA
Sì... Hakuna Matata. Non così in fretta.
BART
È il mondo che va in fretta, Andrea. Va be', nel cinque-seicento
non succedeva mai niente, ma oggi invece tutto cambia velocemente. D'improvviso
ti trovi cose tipo i porno su Tele+ e la Champions League.
ANDREA
Già. E la Coppa dei Campioni?
BART
Niente più Coppa dei Campioni.
ANDREA
Sono cose che fanno pensare.
Uscendo, passano davanti al Custode del cortile, che stava leggendo il
giornale e che li sta osservando con disapprovazione.
BART
E lei che cazzo guarda?
82. EST. DEHORS BAR - GIORNO
Dolores e Lucia sedute a un tavolino. Lucia sta prendendo un cappuccino
fumandosi una sigaretta, mentre Dolores è alle prese con una grande
torta con panna e un frappé. Dolores parla, mangia e piange lentamente.
DOLORES
L'unica cosa che mi viene in mente è che vorrei partire, andare
da qualche parte, lontano... E vorrei portarmi dietro un solo vestito,
uno solo, così bello da non aver bisogno di nient'altro...
DISSOLVENZA IN NERO.
CARTELLO:
"Io non esisto. Sono solo il telaio di una finestra, o forse un'ombra."
SUBCOMANDANTE MARCOS
Con un FLASH fotografico torniamo alla SCENA PRECEDENTE.
DOLORES
Immagino un posto in Scandinavia, dove ci sono quelle case di legno con
la sauna e il camino... o il Giappone, con quei giardini minuscoli...
E viaggerei sempre con questo bellissimo vestito...
Un altro FLASH fotografico.
83. INT. NEGOZIO VESTITI - GIORNO
Dolores e Lucia insieme in una cabina di prova abiti di un negozio di
vestiti di lusso. Ridono dei loro movimenti difficoltosi in uno spazio
così angusto.
DOLORES (VOCE OVER)
... di quelli che quando li hai addosso è come stare nuda, come
essere in una tuta di peluche... un vestito che non litiga col tuo corpo,
che non si nota, non è troppo serio, né troppo sexy...
Un altro FLASH fotografico.
84. INT. NEGOZIO VESTITI - GIORNO
Ora le due ragazze stanno curiosando distrattamente tra i vestiti esposti.
DOLORES
Una cosa semplice: gonna e golfino blu, e maglietta a righe da marinaio
Un altro FLASH fotografico.
85. INT. NEGOZIO VESTITI - GIORNO
MONTAGGIO di alcune immagini relative alle due ragazze che fanno shopping:
- Soldi estratti dal portafogli;
- Digitazione dell'importo sul registratore di cassa;
- Consegna e registrazione carte di credito;
Ecc. ecc. in un crescendo tendente all'astrazione.
DOLORES (VOCE OVER)
Oppure un abitino a fiori, con un tessuto leggerissimo... che ti fa sembrare
in controluce... ti mimetizza... E mi immagino di avere un bagaglio piccolissimo...
Un altro FLASH fotografico.
86. INT. DEHORS BAR - GIORNO
Torniamo alla SCENA N.82.
Dolores non piange più.
DOLORES
... una valigetta come quella di Forrest Gump... Ti va se andiamo a fare
pranzo all'Ikea?
LUCIA
E cosa mangiamo, un comodino?
DOLORES
Fanno una torta di mirtilli che ti fa bagnare le mutandine.
LUCIA
Allora di corsa.
Le due ragazze si alzano.
Un altro FLASH fotografico.
87. INT. CASA DI ANDREA E BART - GIORNO
Andrea, Pier Paolo e Bart in posa per una foto in primo piano. Pier Paolo
indossa i suoi occhiali da sole.
Andrea e Bart si allontanano: si erano messi accanto all'amico, sempre
addormentato, e Bart aveva scattato una foto da solo, tenendo la macchina
davanti a sé col braccio teso.
ANDREA
Allora OK.
BART
OK.
ANDREA
Ci togliamo il pensiero.
BART
Giusto.
Andrea prende come può i bagagli di Pier Paolo (borsone dei soldi
compreso), mentre Bart spegne il televisore e poi va a aprire la porta.
Poi Bart solleva, facendo presa da dietro sulle ascelle, il corpo inanimato.
In parte trascinandolo maldestramente per terra, esce.
BART
E che cazzo.
CARTELLO:
"Odio tutti."
Mike Tyson
88. EST. STRADA - GIORNO
Andrea, con in mano i bagagli di Pier Paolo, si affaccia dal portone di
casa. Incontra la Vicina.
VICINA (CORTESE)
Buona giornata!
ANDREA
(Imbarazzato) Buongiorno.
Sbuca anche Bart che sta trascinando Pier Paolo. La Vicina osserva basita.
Andrea e Bart trascinano Pier Paolo e bagagli verso macchina.
89. EST. AUTO DI ANDREA (IN MOVIMENTO) - GIORNO
Andrea guida tranquillo. Al suo fianco, Pier Paolo. Dietro c'è
Bart, che sta sporto in avanti, con la mano destra appoggiata sulla zucca
di Pier Paolo. Alle volte gli muove la testa, come per farlo annuire o
per fargli guardare delle belle ragazze che passano per strada.
BART
Però, maledizione mi hai fatto perdere la fine del telefilm.
ANDREA
Che telefilm?
BART
Uno di quelli che si vedono di solito al pomeriggio e mai dall'inizio...
ANDREA
Forse iniziano già iniziati.
BART
È un'ipotesi affascinante.
Fermi a un semaforo, Bart lascia andare la testa di Pier Paolo e si nasconde
dietro il poggiatesta.
BART
Fa' finta di niente che lì c'è quella faccia di cazzo di
Enrico.
ANDREA
Dove? Ah...
In strada, il tipo avvistato da Bart, sta fumando una sigaretta appoggiato
a un muro.
BART
Se ci vedeva sicuro che si ricordava dei 12 LP di Elvis che non gli ho
mai restituito.
ANDREA
Ma erano suoi? ...Vedo che c'ha sempre lo stesso naso che sembra disegnato
da Kandinski...
BART
C'è ben poco da ridere con quello che gli è capitato...
ANDREA
E cosa gli è capitato?
BART
È successo che 'sto qua se ne stava in macchina, OK? E guidava
tutto tranquillo col suo bel ditone infilato nel naso... ed ecco che gli
capita, proprio in quel momento, un incidente di quelli seri e nell'impatto,
quello che ne era rimasto fuori del dito se n'è entrato dentro
come una trivella, uscendo poco più su, più o meno qui...
Punti, plastica e tutto quanto - ma è stato peggio che farsi un
tiro di dinamite.
ANDREA
Non lo sapevo...
BART
E questo non è nulla. Sta a sentire.
Mentre il nostro amico guidava e con calma si faceva un bel traforo attraverso
i suoi personalissimi topi di naso non era solo. C'era un'altra persona,
e questa persona se ne stava chinata, in mezzo alle sue gambe intenta
a praticargli una respirazione artificiale del tipo bocca-cazzo, e questa
persona era...
ANDREA
Era...
BART
Era quello stronzo di Teo, quello che studiava sempre con lui, e che abbiamo
conosciuto all'esame di Storia Moderna.
ANDREA
Cazzo!
BART
Cazzo, sì! Trapana di qui, succhia di la', trapana, succhia, trapana,
succhia... 120 all'ora: rettilineo, curva, chicane, freno a mano...
ANDREA
Chicane?
BART
Va be', niente chicane. Il fatto è che, molto probabilmente proprio
nel più sacro di tutti i momenti, wham bam, ha perso il controllo
dell'auto, è uscito di strada e ha centrato un albero. Crac. Macchina
demolita. Loro, svenuti.
ANDREA
Eccoci qua.
L'auto si ferma di fronte a un condominio.
90. EST./INT. GIORNO - STRADA/CONDOMINIO
PIANO SEQUENZA: Andrea scende e recupera i bagagli, mentre Bart estrae
Pier Paolo. Entrano nell'atrio. Si fermano di fronte al primo appartamento
a sinistra.
BART
Li hanno trovati così: uno immortalato come mangiatore di spade
che quasi ci soffocava. L'altro col naso perforato, una maschera di sangue
e quasi sosia di John Wayne Bobbitt.
ANDREA
(posa le valigie)
Dici...
(fa il gesto di tagliare qualcosa)
BART
No, niente amputazione. Un po'... rosicchiato, diciamo. Ecco.
Andrea suona il campanello. Attesa. Nessuna risposta.
ANDREA
Giura.
BART
Giuro su Matteo, Marco, Luca, Giovanni e Linda Evangelista.
ANDREA
Ecco spiegato il naso! I medici si sono concentrati più in basso!
BART
L'hai detto.
ANDREA
Cazzarola...
BART
Va be'... I suoi genitori non ci sono. Avranno mica traslocato?
ANDREA
Chi lo sa?
BART
Io non me lo strascino più indietro, 'sto frocio.
ANDREA
Qui ci vuole un'intuizione speciale.
Andrea percorre l'atrio con lo sguardo, verso la porta posteriore. Là
ci sono accatastati una serie di scatoloni.
ANDREA
Mi sembra che vada bene.
BART
Ottimo.
I due trascinano Pier Paolo e valigie fino agli scatoloni. Mettono le
valigie e tutto il resto nello scatolone grosso. Al momento del borsone
dei soldi, ne danno un'occhiata dentro.
BART
Potremmo prenderne ancora un po'.
ANDREA
Potremmo.
Ma non lo fanno: chiudono la borsa e la mettono nello scatolone. Per ultimo,
afferrano Pier Paolo.
BART
Pronto?
ANDREA
Pronto.
Con un certo sforzo, mettono il corpo nello scatolone. Una volta sistemato,
ne escono solo i piedi.
I due si avviano verso l'uscita.
BART
E con la storia del pompino siamo a...?
ANDREA
Storia vissuta: vale doppio. 126 a 122 per te.
BART
E Ravelli tenta la fuga!
Escono. Resta un corridoio vuoto, con uno scatolone dal quale emergono
un paio di gambe.
91. INT. SFONDO NEUTRO - LUCE ARTIFICIALE.
Lucia davanti alla MDP. Ha in mano uno yo-yo rosso, col quale però
non gioca, ma continua a passarselo da una mano all'altra.
LUCIA
Questa è una storia che mi ha raccontato un giorno mia mamma...
forse è una storia famosa... comunque è la storia che mi
ha raccontato un giorno mia mamma. Due monaci buddisti fecero il voto
di non aver alcun contatto con una donna, mai. Un giorno, pellegrinando,
giunsero ad un fiume. Su una sponda c'era una donna, in lacrime. Aiutatemi
a passare il fiume, disse, dall'altra parte c'è mia madre, che
è molto malata. Uno dei due monaci, senza dir nulla, la prese in
braccio, la fece varcare il fiume, e tornò indietro. I due ripresero
il cammino.
Lucia inserisce l'indice nell'anello del cordino dello yo-yo.
LUCIA
Dopo un po', l'altro, quello che non si era mosso, sbottò infuriato:
Ma come! Avevamo fatto un voto e tu l'hai infranto senza problemi!. L'altro
monaco lo guardò, stupito, e poi, con calma, disse: Ah, stai ancora
pensando a quella donna. È tutto.
Fa una pausa. SLOW MOTION: lancia lo yo-yo verso il basso. Il filo si
stende fino al massimo, poi lo yo-yo si stacca da esso e procede verso
terra. Tocca terra - fine SLOW MOTION - e rimbalza via.
LUCIA
Dimenticavo... Marco l'avrei mollato in ogni caso perché era davvero
un deficiente... non so perché Andrea si sia inventato quella storia
ma non importa. E se qualcuno si chiede se io mi metterò mai con
quel grezzone di Bart... sono affari miei.
92. INT. DAVANTI A UN PALAZZO - GIORNO
Andrea, Bart e Lucia davanti all'ingresso di un grosso palazzo di uffici.
Andrea è in tenuta da colloquio, visibilmente teso.
BART
Pensa al fascino della situazione: siamo a un bivio. Da una parte il dorato
mondo del lavoro e dall'altro... be', box doccia.
ANDREA
Sono tranquillissimo.
Bart lo prende a sé come se fosse il coach di un boxeur.
BART
Ce la puoi fare.
ANDREA
Ce la posso fare.
BART
Non pensare a niente.
ANDREA
No.
BART
Credici.
ANDREA
Ci credo.
Lucia lo bacia.
LUCIA
Vai e stendili.
ANDREA
Vado e li stendo.
I tre si scambiano dei cinque piuttosto maldestri. Andrea entra. Bart
scuote la testa.
BART
Non ce la fa.
LUCIA
Anche secondo me.
I due si allontanano, sconsolati.
93. INT. UFFICIO - GIORNO
L'ultimo colloquio.
Andrea ha ora davanti a sé il DIRETTORE CREATIVO dell'Agenzia.
Questi è di ottimo umore e ben disposto nei confronti del suo interlocutore.
Andrea è piuttosto teso.
DIRETTORE CREATIVO
Qui non facciamo troppi giri di parole: vogliamo guadagnare. Chi resta
indietro, resta indietro. A me piace scommettere contro tutti, e stavolta
mi viene da scommettere su di te. Non mi deluderai, mi auguro.
Andrea chiude per un istante gli occhi.
Nero.
94. INT. DISCOTECA - NOTTE
Torniamo alla situazione della SCENA N.74, ma questa volta stiamo vicini
a Andrea e Dolores.
Si sono spostati in un angolo relativamente appartato. Dietro di loro
un muro rosso, mentre un'intensa luce blu illumina i loro volti.
Qualche istante di imbarazzo tra i due.
DOLORES
Come stai?
ANDREA
Tutto a posto. Il solito.
DOLORES
Lavoro, l'hai trovato?
ANDREA
Sì.
DOLORES
Davvero?
ANDREA
No. Cioè, quasi, niente di definito...
DOLORES
Speriamo.
ANDREA
Speriamo.
DOLORES
Io, tra due settimane iniziamo le serate dello spettacolo.
ANDREA
Ah, bene.
DOLORES
Sì.
ANDREA
Sei - sei molto bella, sai?
DOLORES
Grazie. Anche tu sei carino quando sei imbarazzato.
(pausa)
Ti ho riconosciuto dalla nuca in controluce.
ANDREA
Ho visto che sei in compagnia.
DOLORES
Sì.
ANDREA
Quelli dello spettacolo?
DOLORES
Sì.
ANDREA
C'è anche lui?
DOLORES
Sì.
ANDREA
Uscite insieme?
DOLORES
Dovrei?
ANDREA
Che ne so.
DOLORES
Andrea, io non esco con nessuno. Stavo con te, mi pare.
ANDREA
Mi sembra che vi stavate - che vi steste divertendo.
Dolores non raccoglie la provocazione.
DOLORES
Andrea... Mi dispiace di aver scelto il momento sbagliato per parlartene...
immaginavo che quella cosa ti avrebbe ferito, ma non pensavo che... che
sarebbe finita così.
94BIS. INT. UFFICIO - GIORNO
Torniamo al colloquio. Andrea è un po' assente.
DIRETTORE CREATIVO
Tutto a posto?
ANDREA
Sì... mi scusi, non ero preparato per - voglio dire, speravo che
non andasse così, voglio dire, così bene.
DIRETTORE CREATIVO
Questo è meglio non dirlo in giro, non crede?
ANDREA
Immagino.
Silenzio.
DIRETTORE CREATIVO
Sicuro che è tutto a posto?
94C. INT. DISCOTECA - NOTTE
Andrea e Dolores, ancora insieme. Andrea è decisamente teso.
ANDREA
Il fatto è che io non riesco proprio a capire perché ti
sei sentita in dovere di raccontarmi quella cosa.
DOLORES
Forse non mi sembrava una cosa così grave.
ANDREA
Se non era grave non dovevi dirmelo. Se era grave potevi immaginarti cosa
sarebbe successo, me l'hai spiattellato così, senza preparazione...
DOLORES
Era un po' che cercavo... va bene, ho sbagliato il momento, credevo si
potesse...
ANDREA
Potevi immaginarlo, cazzo!
Andrea sta perdendo la calma. Si guarda attorno, nervoso. Vede il tavolo
degli amici di Dolores.
ANDREA
I tuoi amici ti aspettano. Ne riparleremo.
Dolores si accorge che le sono spuntate le lacrime.
DOLORES
(Dura)
Merda... Però la prossima volta che ne parleremo sarà l'ultima
volta che parleremo, noi.
Andrea annuisce. Non dice nulla.
DOLORES
Vuoi sapere una cosa, Andrea?
ANDREA
No.
DOLORES
Se dovessi tornare indietro non so se ti ridirei quello che t'ho detto...
(Pausa)
... ma so una cosa: che quello che ho fatto lo rifarei.
(Pausa)
Questa sono io.
Andrea è senza parole. Sta per dire qualcosa, ma poi se ne va via
velocemente.
95. INT. UFFICIO - GIORNO
Torniamo alla situazione dell'ultimo colloquio.
DIRETTORE CREATIVO
... e tutto sommato, credo che ti troverai più che bene nella nostra
sede di Roma.
ANDREA
Sede di Roma?
DIRETTORE CREATIVO
La nostra sede principale.
ANDREA
E quindi devo traferirmi a Roma.
Il Direttore creativo fa un'espressione come dire "ovvio".
ANDREA
Quando?
DIRETTORE CREATIVO
Da subito.
Andrea tace.
ANDREA
Io... non posso andare via da Torino.
DIRETTORE CREATIVO
Be', il lavoro non è a Torino, mi spiace. E qui nel curriculum
vedo indicato: disponibile a ogni tipo di destinazione eccetera. C'è
forse qualche equivoco?
ANDREA
No. La pensavo così. Poi ho cambiato idea.
Il Direttore chiude la pratica di Andrea. Si accende una sigaretta.
ANDREA
Il lavoro non c'entra.
DIRETTORE CREATIVO
Una fidanzata?
ANDREA
Un casino che ho combinato e che non so ancora come risolvere.
Andrea si alza e prende le sue cose.
ANDREA
Mi spiace. Davvero.
DIRETTORE CREATIVO
Be'... buona fortuna, allora.
Andrea annuisce. Esce.
97. INT. CASA DI ANDREA E BART - NOTTE
Immagini di calcio: una partita della Juventus.
CARTELLO:
"Una donna, un figlio, una canzone, un tramonto... ma vuoi mettere
una partita?"
Paolo Rossi: 9 scudetti, 1 campionato del mondo, 1 coppa campioni, 1 figlio,
1 divorzio.
È tarda sera. Andrea e Bart schiantati davanti al televisore. Patatine,
Coca-Cola e birre.
BART
Ma cazzo, non è possibile: facciamo tre gol in venti minuti e poi
più niente... Che palle. E questi mica sono il Real Madrid, l'Ajax,
il checcazzoneso: sono i Glasgow Rangers.
ANDREA
I Glasgow Power Rangers.
BART
Diciamo la verità: sono delle mezze seghe.
ANDREA
Ma non è questione di fare o meno una goleada... è una questione
di senso di ospitalità... A 'sta gente che viene dalla Scozia a
giocare a casa tua gli devi un po' di rispetto...
BART
E quindi?
ANDREA
Quindi tre gol bastano: uno di più e sei scortese.
Bart ci pensa su: sembra convinto. Ma per poco.
BART
E come la metti che col Lechia Danzica abbiamo fatto sette gol?
ANDREA
Che - che cazzo c'entra, quelli sono polacchi.
Bart annuisce, come se fosse un ragionamento evidente.
Andrea si alza, irrequieto. Gira per la stanza. Si affaccia alla finestra.
98. EST. CASA DI ANDREA E BART - NOTTE
La città addormentata. In lontananza, una sirena. Da qualche autoradio
arriva musica africana.
99. INT. CASA DI ANDREA E BART - NOTTE
Segue dalla SCENA N.97.
BART
Se hai qualche nuova preoccupazione non ti ascolto neanche.
ANDREA
Ma possibile che tu non senta niente?
BART
E che c'è da sentire?
ANDREA
Questa continua... sottile inquietudine...
BART (LO SFOTTE)
... che ci pervade... Io non perdo tempo con le sottili inquietudini,
amico.
ANDREA
Ma sì, porca troia! Adesso è chiaro: è la stessa
inquietudine che ti prende quando guardi i musical...
BART
Cerchiamo di non perdere la lucidità. Che cazzo c'entrano adesso
i musical?
ANDREA
Come... nei musical c'è un pezzettino di storia, qualche piccolo
evento, due battute... e poi Bing Crosby si mette a cantare.
BART
E che c'è di male?
ANDREA
Non che non mi piacciano, le canzoni, ma... creano una specie di qualcosa
che non c'entra col film...
BART
Ma cazzo, se è un film musicale, le canzoni sono il film, il resto
è secondario...
ANDREA
Può darsi... ma se togli le canzoni ti resta pur sempre una storia,
per quanto esile... se invece non c'è storia per niente quello
che ti resta... è un disco.
BART
E hai la sottile inquietudine che ti pervade di non avere abbastanza storia
e diventare un disco.
ANDREA
Sì. Direi di sì.
BART
(melodrammatico)
Allora smettiamola di cantare le nostre canzoni, e affacciamoci sul baratro...
Si affaccia alla porta di casa la Vicina.
VICINA
Scusate, ho sentito che lasciate l'appartamento e mi chiedevo se--
ANDREA
Signora, guardi, non è il momento.
BART
Certo che è un bel ragionamento del cazzo, il tuo...
VICINA
No, è che è per mia nuora, che ha appena avuto il bimbo--
BART
Ha sentito il mio amico? Ne parliamo un'altra volta!
ANDREA
Ma poi ti rendi conto di come siamo... finti...
VICINA
Ma non è che magari avete delle date...?
ANDREA
Signora! Cazzo, se ne vada a cagare!
BART
Minchia che rompicoglioni...
La Vicina se ne va, piccata.
VICINA
Che modi...
ANDREA
Vedi? Anche... Noi parliamo solo come - come i doppiatori dei film americani...
BART
Io non parlo come nessun fottutissimo doppiatore, amico. Ti sembra forse
che parlo così, ti sembra forse, eh?
ANDREA
Puttana Eva, sei consapevole di quanto sei irritante?
BART
La tua irritazione è solo una conseguenza di un'innegabile emergente
omosessualità.
ANDREA
Potresti avere ragione... però com'è che non riesco a pensare
ad altro che a Dolores?
BART
Tu non ci pensi mica a Dolores.
ANDREA
Sì che ci penso sempre.
BART
Non prendiamoci in giro.
ANDREA
Vaffanculo, Bart. So io a cosa penso, va bene?
BART
Vaffanculo tu... tu pensi solo a te, a quanto ti fai pena, poverino, a
soffrire per un amore impossibile.
ANDREA
Stronzate! Non è solo questo, e lo sai benissimo!
BART
E allora se non è solo questo spiegami perché non alzi il
tuo cazzo di culo, non corri da lei, le spieghi quanto sei irrimediabilmente
stupido e sperando che la partita non sia già finita cerchi di
cogliere al volo questa rarissima occasione che t'è capitata di
vivere una vita da persona normale! Eh? Me lo sai spiegare, questo, puttana
merda? Me lo spieghi?
Andrea esce sbattendo la porta.
100. INT. SFONDO NEUTRO - LUCE ARTIFICIALE
Ora tocca a Andrea stare davanti alla MDP.
Guarda fisso verso l'obbiettivo, con l'aria decisamente ebete. Passano
i secondi... Si guarda un po' attorno... Dopo un ventina di secondi guarda
poco più in alto della MDP.
ANDREA
Ma è già accesa?
Stacco.
100BIS. INT. CASA DI ANDREA E BART (SCALE) - NOTTE
Andrea seduto davanti all'uscio, sui gradini. Fuma nervosamente una sigaretta.
100C. INT. CASA DI DOLORES - NOTTE
Dolores sdraiata sul letto. Legge una montagna di "Topolino".
È triste, ma la storia che legge è troppo divertente per
non ridere.
[...]
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