Da Berlino a Los Angeles, da Parigi a Tokyo un viaggio fotografico nel mondo
del porno, dove il sesso è simulato, evocato, esaltato, spinto al suo
eccesso; dove la finzione, d'obbligo, è tutta intorno al corpo e alle sue
possibili e perverse combinazioni sessuali.
Pornoland, mondo fantastico e
parallelo dove quotidianamente vengono girati e prodotti i film pornografici
è uno dei business più produttivo del mondo. Secondo i dati riportati dallo
scrittore Martin Amis, lo scorso anno gli americani hanno speso 8
miliardi di dollari nell'industria del sesso. E la quantità di denaro
diventa ancora più grande, di qualsiasi altro business del mondo, se si
considerano i profitti di tutti i paesi che nel mondo sono coinvolti
nell'industria del porno.
Le fotografie di Stefano De Luigi ci guidano in questa terra, tra
attori capaci di prestazioni straordinarie (anche se non proprio da Actor's
Studio), registi in grado di girare un intero film in un solo giorno, set
improvvisati, plot quasi inesistenti e scenografie sempre uguali l'una
all'altra.

Il viaggio, con le sue tappe a Berlino, Budapest, Parigi, Tokyo, Los
Angeles, non è fatto di facili moralismi, giudizi affrettati e ansie di
redenzione. Lo sguardo di Stefano De Luigi, come le parole di Martin Amis
che introducono il libro che accompagna la mostra, raccontano con meraviglia
e sincero rispetto, a volte divertimento e ironia, un mondo poco noto fatto
di colori soffusi e crudezze efferate, corpi contorti e scoppi di risa,
tenerezze inaspettate e situazioni al limite dell'assurdo.
"Qualunque cosa sia e qualunque cosa faccia, potete lamentarvi del porno ma
non potete rifiutarlo. Parafrasando Falstaff: mettete al bando il porno e
metterete al bando il mondo intero." (Martin Amis)

Pornoland è anche uno
splendido volume accompagnato da un testo di Martin Amis, un progetto
editoriale di Contrasto pubblicato in cinque edizioni internazionali.
Martin Amis è uno dei più importanti scrittori di letteratura inglese. Tra i
suoi libri più recenti ricordiamo Yellow Dog, Koba the Dread - Laughter e
Twenty Million.

Biografia dell'autore
Stefano De Luigi nasce a Colonia nel 1964.
Fotografo professionista dal 1988, realizza un reportage in Sud Africa sulle
"Homelands" per illustrare i cambiamenti di quel paese durante la fine
dell'apartheid. Nel 1990 si stabilisce a Parigi dove nel '91 viene assunto
dal Museo del Grand Louvre per illustrare la trasformazione del museo in
occasione del bicentenario. Durante lo stesso periodo realizza numerosi
reportage per la stampa francese ed internazionale.
Nel '95 comincia un lavoro approfondito sull'universo televisivo italiano
che sarà pubblicato dai più importanti magazine internazionali; estende in
seguito il progetto "Global Television" ad altri paesi, quali Francia, Stati
Uniti e Messico.
Nel '98 realizza un altro progetto sull'universo della moda in Francia ed
Italia e, nel '99 con la collaborazione di Medecins Sans Frontiers, illustra
le condizioni dei detenuti malati di tubercolosi nelle prigioni della
Siberia centrale. In questi anni i suoi lavoro sono esposti al festival off
d'Edimburgo(1988), a l'Espace Carrousel du Louvre (1993) ed in
un'esposizione collettiva al festival d'Arles nel 1996.
Nel 1997 viene invitato a partecipare al "Masterclass della fondazione World
Press Photo e nel 1999 é premiato dalla stessa nella categoria "Arts Stories"
con il lavoro sulla moda. Nel 2000 riceve la "Honorable Mention" del premio
Leica Oskar Barnack Award ed il suo lavoro è proiettato ad Arles. Nel 2002
una sua mostra personale viene presentata al festival Internazionale di
Savignano. Il suo ultimo progetto "Pornoland", un viaggio attraverso
l'industria pornografica mondiale, è diventato un libro pubblicato nella
privamera 2004 in Italia, Francia e Regno Unito; in autunno uscirà anche
negli Stati Uniti. "Pornoland", il cui testo è stato scritto da Martin Amis,
è stato presentato con una mostra a Parigi, presso la galleria REA.
Stefano de Luigi fa parte di Contrasto dal 1996.
Galleria SantaCecilia
piazza di Santa Cecilia, 16
00153 Roma
0039 0658334365
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