è bastardamente vero: i dolci sogni sono fatti così e chi sono io per non essere d’accordo? Viaggiato il mondo e navigati I sette mari c’è gente che gode a farti del male, e gente che vuole tu gli faccia del male, trasformarti in carnefice tuo malgrado e strapparti al tuo destino di capro espiatorio a tutti costi (la categoria peggiore). Quelli che vogliono usarti e anche se sanno che non sei scemo a tal punto da non accorgertene, continuano imperterriti come da copione e poi si offendono ed indignano quando non ci caschi... e quelli che vogliono essere usati a tutti costi ed in questa vita sanno solo essere cani, masticare cose morte e rotolarsi sulle cacche degli altri cani. In questi giorni mentre organizzo il viaggio tra Nuova York e Gli Angeli sono cosi svuotato di qualsiasi desiderio che non riesco manco a fare una lista di persone che vorrei scopare. Il film più adeguato è Cobra Verde del sempiterno Herzog, e quelli che dicono che è un lavoro minore non capiscono un beato caz… (e poi mi incaz… ed il mio alter ego scaricatore di porto camionista puttaniere prende il sopravvento e tira porchi a tutta manetta manco fossimo in televisione in Francia dove le volgarità sono una prelibatezza, una crudite, e pure segno di grande erudizione e statura morale). Dunque io qui proclamo Cobra Verde un film eccezzionale, grandioso capitolo di chiusura della sublime carriera autoriale di Klaus Kinski che in un’altra vita era un serpente ed in questa il padre di Nastassja ( e a quanto pare di un figlio altrettanto sublime, che però secondo me manco esiste visto che neanche in rete ci sono prove di tanta leggendaria bellezza). Nastassja, nata fuori stagione, attrice sfortunatamente sbocciata nel triste momento in cui I grandi registi perdevano freschezza, si avizzivano, morivano e con loro film atti a contenere tanta eleganza, sofferenza, generosità. Maledetto il postmoderno, l’anno del beccamorto e la stagione della cagna, l’evo dei personaggi in cerca di autori, degli attori in cerca di registi, di copioni di cui cibarsi, di scrittori da cui farsi abitare ed un pubblico che sapesse amare. Non oso espormi ad un film di Herzog senza Kinski quanto un integralista cristiano non vuole esporsi a L’ESORCISTA (perchè loro non si espongono al bitume, e L’ESORCISTA è un film perverso, malvagio, mal fatto, mal recitato, mal scritto peggio di qualsiasi film pornografico, senza alcuna qualità redentiva et cetera). Mi era piaciuto Stroszeck al liceo ma ora è più forte di me e non ce la farei proprio… doloroso come guardare uno di quei brutti film in cui Nastassia è sprecata e nuda per I registi cani, per I registi porci e peggio ancora per I registi Italiani. Proprio io che penso ad Herzog come a un colosso. Ma Kinski è come Mastroianni, o Denis Lavant un attore insostituibile, ed un FITZCARRALDO (che era il nome del mio sandwich favorito alla paninoteca Odessa), od un AGUIRRE e tanto meno un NOSFERATU mica si fanno con I De Niro o con gli Al Pacino o gli Anthony Hopkins. Non esiste un James Ivory she si avvicina a Kinski per spiegargli le sue motivazioni sul set o al di fuori. Herzog doveva solo accendere la telecamera e prender una certa distanza. Assicurarsi che l’inquadratura imparziale (da render fiero Pasolini) non si intromettesse mai e poi Kinski in santa pace avrebbe trascinato un battello da fiume in cima ad una montagna. Avrebbe ucciso con le mani una scimmietta senza rimorsi. Insomma il film è lui, Klaus. È la sceneggiatura incarnata. Pagina scritta che diventa sangue. Un attore che avrebbe reso qualsiasi altro regista superfluo, un piccolo demiurgo, ma non Herzog il solo che fucile in mano e canna puntata poteva (da piccolo demiurgo) portare il film al suo punto d’arrivo. Come il battello ritorna al giusto porto. Al circo applaudiamo le pantere o applaudiamo il domatore? Applaudiamo tutti e due certo, ma più le pantere perché sembran fatte di velluto, poi ci ripetiamo che applaudiamo il domatore per il coraggio, l’allenamento, la dedizione e blah blah. Ed IL BACIO DELLA PANTERA sembrava un film fatto su misura per Nastassja, con Malcom Macdowell (che allora si pensava potesse tenere testa a Klaus), David Bowie cantava, e c’era il Kinskiano tanto caro tema dell’incesto (se Nastassja non si scopava il fratello diventava praticamente suo padre)… vabbeh… c’erano le premesse.. forse c’era anche il regista… e c’era un capolavoro sulle cui spalle reggersi… poi non so… il postmoderno e proprio una merda… Klaus ha avuto il suo regista, Nastassja non è stata altrettanto fortunata… oh avesse fatto un film con Antonioni!! O almeno Herzog fosse stato un regista di donne e avesse continuato con Nastassja… Comunque anche lui ha avuto il suo attore come Hitchcock ha avuto la sua Grace che nessuna Tippi Hedren o Deborah Kerr avrebbe mai rimpiazzato, o come Godard ha avuto la sua Anna Karina la cui assenza manco la Bardot avrebbe potuto colmare… poi c’è solo solitudine al cinema, come Woody Allen che scopandosi la figlia perde la sua musa e senza Mia I suoi film non hanno più nessuno in cui incarnarsi. Forse solo il rapporto tra Almodovar ed il Banderas giovane. E torniamo a Cobra Verde, il vice re dell Ouidah ed al fatto che oggi vorrei gambizzare l’umanità intera con un singolo colpo di mazza da golf, ma oggi è il giorno in cui I cani cercano di imparare il linguaggio degli uomini e bisogna sgozzarli tutti prima che si radunino in piazza a Trafalgar e si credano umani. Insomma con le cose che masticano e le cacche su cui si rotolano, beh insomma non mi sembra proprio il caso… anche perchè I cani hanno questa dannata tendenza a voerti infilare la lingua in bocca a tutti costi… e poi c’è un can in particolare che vorrei sgozzare e si chiama P… oh come trovare la forza di rifiutare una vita di imitazione, andare e chiedere risposte alla polvere e ritornare forte come cinquanta danzatrici del ventre. Non farmi tentare dalle onde dell oceano… se non interferirò con gli spiriti costruttori e gli dei mi invieranno ancora un’amante ed un amico. (blah blah blah blah blah) |