
[regista: THE PROTAGONISTS e videoclip, tra i quali LUCE di Elisa]
Il silenzio, e la riflessione sono gli attegiamenti più giusti, secondo
me.
Eppure…
Nonostante
la memoria e la realtà del nostro immaginario siano assolutamente abituate
a devastazioni metropolitane e stermini di massa, un urgente simbolicità
distruttiva ci costringe a guardare come unico, almeno per ora, lo sgretolamento
di twin towers e pentagono.
Il carattere di cose (mai) viste della mattinata nordamericana dell’11
settembre è flagrante, per me che sono spettatore-regista, nel momento
anti spettacolare di quelle esplosioni. All’inizio un solo punto di vista
e poi piano piano siamo arrivati a credo un totale di otto punti di vista
del momento del crash. Il mega occhio informativo dà così lezioni di regia
emotiva a coloro che sono gli unici in possibilità di rappresentare cose
di questa intensità, i produttori degli studios. Per shoccare e fare aderire
a sé il pubblico, non è necessario moltiplicare gli effetti di impatto
e avvitarsi su se stessi con tutto quel marchingegno. Basta la concentrazione
dello spazio nel tempo. La durata. Mi piacerebbe che si potesse ripartire
da qui nell’’immaginario post 01, ma temo ancora correttezza politica,
patriottismo e inerte intelletto.
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