INFINITY FESTIVAL - IO UN ALTRO
Alba, 6 - 13 aprile 2002



I CORTI di Jay Rosenblatt sono stati una grande sorpresa: il regista di San Francisco (scoperto a Pesaro nel 1991 col piccolo gioiello "Short of breath", riproposto qui ad Alba) realizza film inquietanti usando pellicola già impressionata e riassemblandola nei modi più disparati. La sua voce fuori campo sottolinea le riflessioni che il flusso "blobbiano" di immagini vuole stimolare. Oltre al corto già visto a Pesaro, "The smell of Burning Ants" e "King of the Jews" portano avanti il radicale "progetto" dell'autore, che sviluppa il flusso narrativo attraverso veri e propri "cut-up" di vecchi film e/o di filmini casalinghi. Non si può fare a meno di pensare a Burroughs e alle operazioni omologhe a livello letterario.

UNA STORIA SAHARAWI
di Mario Martone
Tra fiction e documentario, con questo cortometraggio, Martone narra la storia di questo popolo di 160.000 individui, i quali vivono da vent'anni come profughi nel deserto, dopo l'occupazione marocchina dello stato del Sahara Occidentale. Equilibrato e asciutto.

ROSTOV-LUANDA
di Abderahmane Sissako
Il regista africano racconta la ricerca di un amico conosciuto in Russia 16 anni prima. Il viaggio autobiografico di Sissako farà tappa in Angola (tappa finalmente accessibile, dopo la fine della sanguinosa guerra civile) per arrivare infine in Germania, a Berlino, dove reincontrerà finalmente l'amico. Nel frattempo, quasi accidentalmente, decine di persone incontrate dall'autore nel corso delle ricerche ci hanno narrato racconti di guerra (quella civile e ventennale sofferta dal popolo angolano), di culture che si incontrano (quella portoghese con quella autoctona), di gente comune.




Guillermo GONZALES
10 - 04 - 02